La vicepresidente della Colombia, francia márquez, ha espresso accuse pesanti contro l’esecutivo guidato da Gustavo Petro durante un evento internazionale a Cali, dedicato alla celebrazione delle donne e ragazze afrodiscendenti. Le sue parole rivelano tensioni crescenti all’interno dell’esecutivo e mettono in luce le difficoltà di rappresentanza politica per le comunità afrocolombiane nel contesto attuale.
Il discorso di francia márquez a cali: ombre sulla partecipazione politica degli afrodiscendenti
Durante l’incontro “Insieme per la Restaurazione della Nostra Dignità” a Cali, francia márquez ha sottolineato come gli afrodiscendenti in Colombia vengano riconosciuti solo in fase elettorale, ma poi esclusi dalle decisioni di governo concrete. La vicepresidente ha fatto riferimento a un passato in cui gli antenati afrocolombiani erano fondamentali nelle lotte per l’indipendenza, ma non hanno mai ottenuto piena libertà né voce nella repubblica nascente.
Continuità di discriminazioni e marginalizzazione
Questo parallelo storico ha enfatizzato la continuità di discriminazioni e marginalizzazione, che si riflette anche oggi. Márquez ha affermato che, nonostante il ruolo centrale nel successo elettorale, le comunità afrodiscendenti restano assegnate a ruoli simbolici e portano il peso di una visibilità senza sostanza politica.
Le critiche dirette e indirette al presidente petro e alla sua amministrazione
Senza citare direttamente Gustavo Petro, francia márquez ha denunciato la sua posizione svolta durante la campagna elettorale, quando rappresentava “il volto della speranza” e la “voce degli umili”. Nell’esecutivo, invece, si è sentita tradita, passando da eroe a traditrice all’interno dello stesso movimento politico.
Tra le accuse avanzate c’è l’uso strumentale della figura afrodiscendente come mera presenza fotografica mentre si evita di concedere potere decisionale. Márquez ha inoltre descritto un clima di repressione verso chi osa manifestare dissenso, tramite violenza politica, cancellazione e campagne di delegittimazione.
Nomina contestata di armando benedetti
Le tensioni si sono acuite all’inizio del 2025, quando la vicepresidente ha criticato la nomina di Armando Benedetti come ministro dell’interno. Benedetti, già ambasciatore in Venezuela e poi presso la Fao, è visto da Márquez come simbolo di una linea di governo distante dalle esigenze delle comunità afrodiscendenti.
L’evento internazionale e le organizzazioni coinvolte nella celebrazione afrodiscendente
L’incontro a Cali è stato promosso in occasione della Giornata Internazionale delle donne e ragazze afrodiscendenti. L’evento ha raccolto diverse istituzioni tra cui il Ministero degli Esteri colombiano, UN Women, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione e la Open Society Foundations.
Questa collaborazione ha evidenziato l’importanza riconosciuta a livello internazionale delle tematiche di genere e razza. Tuttavia, le parole di Márquez hanno messo in luce come la realtà sul territorio colombiano sia ancora segnata da esclusioni e frizioni interne al governo.
Un confronto acceso tra vicepresidente e petro
Il confronto acceso del vicepresidente con Petro dimostra come il cammino per una rappresentanza politica effettiva degli afrocolombiani resti ancora pieno di ostacoli concreti, nonostante il ruolo pubblico che alcuni leader ricoprono.
Il quadro emerso dall’intervento di francia márquez sottolinea le difficoltà che le minoranze etniche affrontano, anche quando riescono ad accedere a posizioni chiave. Le richieste di maggior ascolto e partecipazione politica restano un tema cruciale nel dibattito colombiano del 2025.