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Google e energy dome insieme per accelerare lo sviluppo di batterie a lunga durata basate su co2

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Google ha stretto un accordo con Energy Dome per supportare progetti commerciali dedicati allo stoccaggio energetico di lunga durata. La collaborazione si concentra sull’adozione della tecnologia italiana che utilizza anidride carbonica per immagazzinare energia, con l’obiettivo di espandere rapidamente il mercato e contenere i costi. Questa mossa segna la prima partnership di Google nel settore dell’accumulo energetico, evidenziando l’interesse a sostenere fonti di energia pulita stabili e continue.

La tecnologia alla base della batteria con anidride carbonica

Il sistema sviluppato da Energy Dome si basa su un principio simile al Liquid Air Energy Storage, ma si differenzia per l’uso esclusivo di anidride carbonica come fluido di accumulo. Questa scelta consente di evitare temperature estremamente basse necessarie per liquefare l’aria, semplificando il processo e migliorando l’efficienza energetica complessiva. La batteria funziona come un accumulatore di energia tramite compressione e decompressione controllata della co2, che agisce come mezzo termodinamico per immagazzinare e restituire energia.

Il design modulare permette di installare il sistema in varie tipologie di siti senza dipendere da condizioni ambientali particolari. Gli elementi meccanici, tra cui macchinari rotanti, forniscono anche una stabilizzazione della rete elettrica grazie all’inerzia naturale generata. Questo favorisce un equilibrio più stabile nell’erogazione e distribuzione dell’energia elettrica, soprattutto quando si integrano fonti rinnovabili variabili come sole e vento.

Il primo impianto di Energy Dome ha preso forma in Sardegna nel 2022, con una capacità di 4 MWh e una potenza di 2,5 MWe. Questo progetto pilota ha mostrato robustezza, alta efficienza e capacità di mantenere la prestazione anche dopo numerosi cicli di carica e scarica. Da allora, la società ha siglato contratti per realizzare impianti più grandi in Italia, Stati Uniti e India, puntando a impianti fino a 20 MW, sempre in Sardegna, previsti per il 2023.

La partnership commerciale e l’investimento diretto di google

L’intesa tra Google ed Energy Dome prevede un piano di sviluppo che coinvolge siti distribuiti in Europa, America e Asia-Pacifico. Più progetti sono ormai in fase di definizione contrattuale, con l’obiettivo di portare la batteria a co2 su scala commerciale e contribuire alla transizione energetica di Google. Oltre a questa collaborazione, Google ha effettuato un investimento diretto nella società italiana, dimostrando un interesse concreto oltre la semplice partnership commerciale.

Claudio Spadacini, fondatore e CEO di Energy Dome, ha sottolineato che “l’accordo mira a dimostrare la fattibilità e la convenienza di un approvvigionamento energetico a zero emissioni di carbonio, costante e affidabile”. Questa iniziativa rappresenta per Energy Dome una conferma del valore della loro tecnologia e della strategia condivisa con Google per un futuro energetico più pulito.

Google ha evidenziato come la batteria a co2 consenta di trattenere energia pulita in eccesso prodotta dalle fonti rinnovabili e immetterla nella rete per periodi tra 8 e 24 ore. Ciò aiuta a colmare il divario temporale fra la generazione di energia e la sua effettiva domanda, rispondendo così alle esigenze immediate di stabilità del sistema elettrico. L’obiettivo dichiarato è offrire energia senza emissioni 24 ore su 24, entro il 2030.

Il ruolo di google nel supporto alle tecnologie di accumulo energetico

Quest’investimento e partnership si inseriscono in un quadro più ampio di Google, che intende sostenere diverse tecnologie per l’accumulo di lunga durata in fase di sviluppo o commercializzazione. L’azienda punta a favorire accordi con imprese tecnologiche consolidando l’adozione di soluzioni più mature sul mercato.

Parallelamente, Google continua a finanziare start-up e progetti emergenti che propongono sistemi innovativi di accumulo energetico, aumentando così la disponibilità di alternative rispetto agli accumuli tradizionali. L’approccio combina sostegno economico diretto con accordi strategici che agevolano lo scaling delle tecnologie più promettenti.

Collaborazioni per un sistema elettrico più stabile

Questa strategia testimonia l’attenzione verso un sistema elettrico più stabile e sostenibile, in cui lo stoccaggio di lunga durata gioca un ruolo centrale nel gestire le fonti rinnovabili intermittenti. Grazie a collaborazioni come quella con Energy Dome, Google mira ad accelerare la diffusione di soluzioni capaci di garantire energia pulita e costante in molte aree geografiche del mondo.

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