Home News Generale mario fernandes ammette di aver scritto il piano ‘pugnale verde e giallo’ per assassinare lula
News

Generale mario fernandes ammette di aver scritto il piano ‘pugnale verde e giallo’ per assassinare lula

Share
Share

Durante un interrogatorio tenutosi recentemente in Brasile, il generale Mario Fernandes ha dichiarato di aver redatto un documento chiamato ‘pugnale verde e giallo‘, contenente un piano per assassinare il presidente Luiz Inácio Lula da Silva, il vicepresidente Geraldo Alckmin e il ministro Alexandre de Moraes. Queste rivelazioni emergono nel contesto di un’inchiesta della Corte suprema sulla presunta organizzazione di un colpo di Stato fallito a fine 2022. Il documento in questione è al centro delle indagini della Polizia federale e ha riacceso il dibattito sulla stabilità politica brasiliana dopo il cambio di governo.

La creazione e la natura del documento ‘pugnale verde e giallo’

Il generale Mario Fernandes ha spiegato che il documento non è altro che la digitalizzazione di un suo pensiero personale, un’analisi interna della situazione politica e dei rischi percepiti. Durante l’interrogatorio, ha definito il file come un “compendio di dati” frutto di una sua valutazione, che ha deciso di mettere per iscritto e digitalizzare per comodità personale. Ha inoltre chiarito di non aver mai condiviso quel documento con altri e di averlo stampato soltanto per poterlo leggere su carta senza affaticare la vista.

Fernandes ha negato di aver mai presentato il piano direttamente all’ex presidente Jair Bolsonaro, pur ammettendo di aver stampato una copia del documento a Palazzo del Planalto, la sede della presidenza brasiliana. In quell’occasione, ha detto di aver stampato tre copie e di averle portate con sé al Palazzo dell’Alvorada, la residenza ufficiale del presidente, presente con Bolsonaro e il suo aiutante di campo, il tenente colonnello Mauro Cid. Tuttavia, il generale non ha saputo spiegare perché risultassero più copie oltre alla sua e ha ipotizzato un problema tecnico legato alla stampante. Altre stampe sarebbero state effettuate da lui solo in momenti successivi, quando aveva realizzato nuove idee e modificato il file originario.

Le accuse e la posizione di jair bolsonaro sulle indagini

Le indagini della Polizia federale indicano che Jair Bolsonaro avrebbe avuto “piena conoscenza” del piano contenuto nel documento ‘pugnale verde e giallo‘. Secondo i dati raccolti, Bolsonaro sarebbe stato coinvolto nel progetto che prevedeva tra l’altro il tentativo di impedire l’insediamento del presidente Lula previsto per il primo gennaio 2023. Il piano, stando agli atti, consisteva in un colpo di Stato e includeva l’omicidio tramite avvelenamento di figure chiave del governo il 15 dicembre 2022.

Nonostante le accuse, il generale Fernandes ha ribadito di non aver mai condiviso il file con nessuno, incluso Bolsonaro, sostenendo che la stampa che aveva realizzato era per uso personale. Il caso ha però acceso i riflettori su una parte del cosiddetto “nucleo 2“, un’organizzazione che, secondo la Procura generale, progettava di alterare il corso della transizione di governo in modo illegale. Le indagini vedono la Corte suprema impegnata a esaminare il ruolo di numerosi ufficiali e civili legati all’area militare e politica.

Il contesto politico e legale del colpo di stato sventato

Il procedimento giudiziario che vede coinvolto il generale Mario Fernandes si inserisce in un quadro politico già molto teso dopo la fine del mandato di Bolsonaro e l’elezione di Lula. La procura e la Corte suprema brasiliane hanno messo sotto la lente diversi gruppi sospettati di pianificare azioni contro la democrazia. Il cosiddetto nucleo 2 di questa organizzazione avrebbe ideato l’episodio violento da attuare nel dicembre 2022, a pochi giorni dalla cerimonia ufficiale di insediamento presidenziale.

Secondo gli inquirenti, l’attività di questi gruppi non si limitava a intenzioni violente ma configurava un vero e proprio tentativo di sovvertire l’ordine costituzionale. Le testimonianze e i documenti raccolti, come quello di Fernandes, sono fondamentali per capire modalità e responsabilità. Lo scenario descritto offre uno sguardo sulle tensioni che hanno accompagnato la transizione di potere in Brasile, con l’apparato giudiziario che ha attivato misure di sicurezza e ha aperto procedimenti contro militari e politici sospettati di cospirazione.

Sviluppi futuri del caso

Il caso continuerà a svilupparsi nelle prossime settimane, con la Corte suprema attesa a ulteriori interrogatori e all’esame approfondito di prove digitali e materiali. La vicenda evidenzia che gli equilibri tra forze politiche e militari restano delicati nel paese, mentre la magistratura si muove con attenzione per garantire il rispetto della Costituzione.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.