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Turismo lento e cammini nell’appennino centrale: nove percorsi per la rinascita dei territori colpiti dal sisma

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Il turismo lento prende oggi un ruolo cruciale nella ricostruzione e rilancio delle zone terremotate dell’appennino centrale. Dopo le scosse del 2016 e 2017, quelle terre puntano a ritrovare vigore e attrattiva con sentieri che attraversano natura e borghi. Questi itinerari, presentati in un libro dedicato, potrebbero diventare una leva concreta per risvegliare un’area colpita da anni di isolamento e difficoltà.

I nove cammini della rinascita nell’appennino centrale

Le aree devastate dal sisma degli scorsi anni abbracciano oggi nove percorsi a piedi pensati per attirare turismo lento. Tra questi spiccano il cammino francescano della marca, la via lauretana e il cammino dei cappuccini: ognuno ripercorre strade cariche di storia, spiritualità e bellezza naturale. Ci sono poi itinerari come quello nelle terre mutate e il cammino di san benedetto, che si intrecciano tra borghi dimenticati e perle paesaggistiche meno conosciute. Il cammino di san giuseppe da leonessa e la via di francesco arricchiscono l’offerta con aspetti culturali e religiosi. Non mancano sentieri immersi nel verde, come il percorso naturale dei parchi o quello dei monti e dei santi. Ogni cammino racconta un pezzo dell’identità locale e invita a scoprire aspetti diversi dell’appennino.

Un progetto di equilibrio tra cultura e natura

Questi tracciati uniscono natura, arte e spiritualità in un unico disegno, pensato per offrire esperienze a chi ama camminare con calma, soffermandosi su dettagli che spesso sfuggono al turismo di massa. È un progetto che punta all’equilibrio tra valorizzazione culturale e cura del territorio, lontano dalle logiche di affollamento e caos.

Il volume che racconta i tesori nascosti dell’appennino centrale

Il libro “i cammini della rinascita. tesori nascosti nell’appennino centrale“, scritto da chiara giacobelli e pubblicato da giunti editore, ha accompagnato la presentazione ufficiale dei percorsi. A palazzo chigi, davanti alla ministra del turismo daniela santanchè e al commissario straordinario per il sisma guido castelli, l’opera è stata descritta come uno strumento utile per scoprire questi itinerari.

La pubblicazione offre non solo indicazioni pratiche sui cammini, ma racconta storie, leggende e aspetti poco noti dell’area. Attraverso pagine e mappe, il lettore può comprendere la bellezza e le sfide di territori che stanno cercando un nuovo equilibrio dopo anni difficili. L’opera vuole contribuire a far conoscere quella parte d’Italia lontana dalle grandi città, ma ricca di autenticità.

La crescita del turismo a piedi in italia e il ruolo dei camminatori

Il dossier “italia, paese di cammini” realizzato da terre di mezzo fotografa un aumento significativo degli appassionati di trekking in tutto il paese. Nel 2024, si sono contati oltre 191 mila camminatori, con un incremento del 29% rispetto all’anno precedente. Questo dato testimonia un interesse crescente per turismo lento e percorsi a piedi, strategie che possono dare nuova linfa soprattutto alle zone meno battute come quelle terremotate.

Camminatori come pubblico ideale per i percorsi

Queste persone rappresentano un pubblico pronto a scoprire territori fuori dai circuiti più convenzionali. Sono cioè il target ideale per i cammini dell’appennino centrale, capaci di portare non solo flussi turistici ma anche investimenti per l’accoglienza e lo sviluppo locale. La passione per i sentieri si lega spesso a una ricerca di autenticità, senso di appartenenza e benessere.

I luoghi e le attrazioni lungo i cammini della rinascita

Tra i territori attraversati dai percorsi spiccano diversi punti che da anni richiamano attenzione per storia e natura. Il ponte tibetano di sellano, la ciclopedonale del nera e il museo delle mummie di ferentillo rappresentano tappe molto significative. A queste si aggiungono luoghi come le gole del velino, che offrono scenari suggestivi e immersi nel verde.

Le nove passeggiate intessono un viaggio che alterna paesaggi naturali a borghi dove il tempo sembra essersi fermato, invitando a scoprire tradizioni e architetture antiche. Questi territori hanno sofferto a lungo, ma ora si offrono come destinazioni per chi pratica un turismo che va al ritmo lento del camminare e della scoperta.

Le prospettive per l’accoglienza e lo sviluppo locale

Guido castelli, commissario straordinario per il sisma 2016, ha più volte sottolineato la necessità di potenziare la rete di accoglienza nei tratti critici del cratere. Attualmente i posti letto nei 70 punti tappa lungo i cammini sono limitati, ma si punta a creare strutture dedicate che supportino il flusso turistico. L’idea è di costruire una rete di ospitalità diffusa, capace di valorizzare al contempo le risorse locali.

Commenti sulla strategia futura

La ministra daniela santanchè ha evidenziato che questi progetti potrebbero combattere l’undertourism, cioè quella scarsità di visitatori che rischia di bloccare attività economiche e sociali in questi luoghi. La qualità del turismo che si mira a sviluppare si basa sul legame tra visitatore e territorio, rafforzando l’identità delle comunità locali.

I nuovi cammini sono quindi visti come un’occasione per ristabilire una relazione saldo tra persone e paesaggio, favorendo una permanenza più lunga e consapevole. La valorizzazione del patrimonio culturale e naturale resta centrale e deve legarsi a una risposta concreta sul fronte dei servizi.

In questo contesto, l’appennino centrale si prepara a vivere una fase nuova, accompagnata dal recupero di tradizioni e dal rispetto dell’ambiente, con l’obiettivo di dare nuova vita a territori che sanno offrire qualcosa di originale, lontano dalle rotte più battute e dal turismo ordinario.

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