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Rissa e schiamazzi al centro anziani: una partita a carte si trasforma in un incubo in Brianza

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Rissa e schiamazzi al centro anziani: una partita a carte si trasforma in un incubo in Brianza
Rissa e schiamazzi al centro anziani: una partita a carte si trasforma in un incubo in Brianza
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Non è certo la prima volta che il conflitto tra anziani si manifesta in modi inaspettati, ma quanto accaduto in un centro anziani di Lesmo, in Brianza, ha davvero dell’incredibile. In un luogo che dovrebbe essere sinonimo di tranquillità e socialità, una semplice partita a scopa ha innescato una violenta rissa tra due frequentatori, culminando in un episodio che ha lasciato un segno non solo fisico, ma anche morale, con la chiusura del centro per 30 giorni.

Lo scontro ha visto coinvolti un uomo di 97 anni e un altro di 78, che, secondo le testimoni, avrebbero litigato per una giocata ritenuta scorretta. L’anziano più giovane ha colpito l’altro con un pugno, causando la rottura della dentiera e una ferita al labbro dell’ultra-novantenne. Questo incidente ha scosso non solo i protagonisti, ma l’intera comunità, richiamando l’attenzione sulla crescente tensione che si stava accumulando all’interno del centro.

un clima di tensione crescente

Il clima nel centro anziani di Lesmo era già diventato teso nel corso degli ultimi mesi. Parcheggi selvaggi, discussioni accese e schiamazzi durante gli eventi ricreativi avevano creato un ambiente poco ospitale. Amos Noli, presidente della struttura affiliata all’Ancescao (l’Associazione Nazionale Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti), ha descritto la situazione come insostenibile.

  1. “Troppe intemperanze”, ha dichiarato Noli.
  2. “Le liti per il parcheggio, il baccano durante le tombolate e i balli, tutto questo ha contribuito a creare un’atmosfera di conflitto”.

La rissa della scopa non è stata un caso isolato, ma piuttosto il culmine di una serie di comportamenti problematici che avevano inficiato la serenità degli incontri. La tensione crescente ha portato Noli a riflettere sull’adeguatezza di far continuare le attività in un contesto così deteriorato. La decisione di chiudere il centro per un mese è stata quindi presa, con il supporto della sindaca di Lesmo, Sara Dossola, che ha riconosciuto l’importanza di garantire la sicurezza e il benessere di tutti i frequentatori.

la necessità di misure preventive

“È una misura drastica, ma necessaria”, ha affermato Noli, sottolineando che la salute degli anziani è una priorità. “A 97 anni, una caduta può avere conseguenze gravi; il rischio di un infarto o di incidenti è troppo alto. Il messaggio deve essere chiaro: chi alza le mani non è il benvenuto qui”.

Questo episodio ha suscitato una riflessione più ampia sulla vita nei centri anziani, spingendo a considerare come la socializzazione tra anziani possa, in alcune circostanze, trasformarsi in un terreno fertile per conflitti. La frustrazione accumulata, dovuta all’isolamento o ai problemi di salute, può sfociare in atti di violenza, sia verbali che fisici. È fondamentale, pertanto, che le strutture sociali adottino misure preventive per gestire e risolvere i conflitti in modo pacifico.

l’importanza della comunicazione e del supporto

Le risse tra anziani non sono un fenomeno isolato, ma testimoniano un problema più ampio legato alla gestione dei conflitti nelle comunità di persone anziane. Gli episodi di violenza tra i più giovani, come nelle scuole o nei pub, vengono spesso condannati, ma è necessario riflettere anche su come affrontare situazioni simili tra gli anziani, per garantire un ambiente di rispetto e sicurezza.

Molti centri anziani stanno cercando di implementare programmi di mediazione e comunicazione non violenta, al fine di insegnare ai partecipanti come risolvere le divergenze senza ricorrere alla violenza. Questi programmi possono includere attività di gruppo e workshop che promuovono la comprensione reciproca e la gestione delle emozioni.

Inoltre, le famiglie e gli amici degli anziani devono essere coinvolti in questo processo, poiché possono svolgere un ruolo cruciale nel sostenere i propri cari e nel monitorare il loro comportamento. La comunicazione aperta e il supporto sociale sono essenziali per prevenire l’emergere di conflitti e per garantire che gli anziani si sentano ascoltati e rispettati.

Il caso di Lesmo, dunque, funge da campanello d’allarme per tutte le strutture che accolgono anziani. La tranquillità e la serenità di questi spazi devono essere preservate a tutti i costi, affinché ogni individuo possa godere della propria vecchiaia in un contesto sereno e sicuro. La chiusura temporanea del centro di Lesmo è un’opportunità per riflettere e ripensare al modo in cui si gestiscono le relazioni interpersonali all’interno di queste comunità, affinché simili episodi non si ripetano in futuro.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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