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Iraniano arrestato in uruguay con passaporto israeliano falso durante tentativo di ingresso

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Un cittadino iraniano è stato fermato in uruguay mentre cercava di entrare nel Paese con un passaporto israeliano falso. La vicenda, avvenuta a metà giugno 2025, ha acceso l’attenzione sul rafforzamento dei controlli di frontiera nell’America del Sud, spinti dalle tensioni internazionali in Medio Oriente.

Il tentativo di ingresso in uruguay e il viaggio rifiutato a el salvador

L’uomo, proveniente dal brasile, è arrivato in uruguay tra il 12 e il 13 giugno, presentandosi ai controlli con un passaporto recante il nome e i dati di un cittadino israeliano. Dopo aver sbarcato a montevideo, ha tentato di proseguire il viaggio verso el salvador il giorno seguente, il 14 giugno. Qui però le autorità locali gli hanno negato l’ingresso, rilevando qualche anomalia nei documenti, e lo hanno rimandato indietro verso la capitale uruguaiana.

Al ritorno in uruguay, gli agenti della polizia di frontiera hanno svolto ulteriori verifiche sul passaporto israeliano. L’esito ha evidenziato che il documento era falso. A quel punto, l’uomo è stato fermato ed arrestato per uso di documentazione contraffatta.

L’arresto e la condanna in uruguay

Mario Layera, capo della Segreteria di Stato per l’intelligence strategica dell’uruguay, ha confermato l’arresto davanti alla Commissione parlamentare speciale che sorveglia le attività del Sistema nazionale di intelligence. Layera ha precisato che l’individuo è stato incriminato e che si trova ora sotto la giurisdizione degli organi giudiziari del paese.

Secondo quanto comunicato dal Ministero dell’Interno uruguaiano, il cittadino iraniano è già stato condannato e ha subito l’inizio di una pena detentiva a seguito dell’accertamento del reato di possesso e uso di documentazione falsa ai fini dell’ingresso irregolare.

La crescente attenzione alla sicurezza alle frontiere con il brasile

Layera ha ricordato in Parlamento che l’aumento dell’instabilità politica e militare in Medio Oriente, che coinvolge anche israeliani e iraniani, ha spinto l’uruguay a intensificare i controlli ai confini, soprattutto verso il brasile. Le due nazioni condividono una lunga frontiera, spesso percorsa da persone in transito.

L’amministrazione uruguaiana ha adottato misure più rigorose nei controlli documentali e negli accertamenti sull’identità. Il caso dell’iraniano con il passaporto falso conferma la maggiore attenzione riservata alle possibili infiltrazioni o a tentativi di ingresso illegale legati a motivi politici o di sicurezza internazionale. Le autorità rimangono vigili anche in vista della delicata situazione geopolitica che potrebbe influire sui movimenti migratori nel continente.

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