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Iervolino accusa l’ex direttore generale del Cinema: «Danni da 50 milioni di euro per violazione delle regole»

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Iervolino accusa l'ex direttore generale del Cinema: «Danni da 50 milioni di euro per violazione delle regole»
Iervolino accusa l'ex direttore generale del Cinema: «Danni da 50 milioni di euro per violazione delle regole»
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Nel cuore della controversia che ha scosso il settore cinematografico italiano, Andrea Iervolino, noto produttore e fondatore della Sipario Movies Spa, ha deciso di alzare la voce contro l’ex direttore generale Cinema e Audiovisivo, Nicola Borrelli. Con una diffida formale, Iervolino ha denunciato danni economici e d’immagine per un ammontare che si avvicina ai 50 milioni di euro, accusando Borrelli di aver violato le più basilari norme procedurali.

La questione è emersa in seguito alla revoca di 62 milioni di euro di tax credit, un provvedimento che ha colto di sorpresa molti nel settore. Questo provvedimento, avvenuto il 14 luglio 2023, è stato parte di una revisione generale dei crediti d’imposta da parte del Ministero della Cultura, scaturita dalle indagini sul caso Francis Kaufmann. L’accusa principale contro Sipario Movies è quella di aver presentato documenti contenenti «palesi irregolarità», in particolare l’inflazione artificiale di alcune voci di costo al fine di ottenere un vantaggio fiscale non dovuto.

Le accuse e la difesa di Iervolino

Iervolino ha respinto con fermezza tali accuse, sostenendo che la revoca dei crediti d’imposta rappresenta un esempio paradigmatico di cattivo esercizio della funzione amministrativa. Infatti, secondo il produttore, la decisione è stata presa senza concedere alla sua società la possibilità di difendersi, violando così il principio del contraddittorio, un elemento fondamentale del giusto procedimento amministrativo.

Le quattro richieste formulate nella diffida a Borrelli sono chiare e precise:

  1. Revoca immediata del provvedimento del 14 luglio 2023, con la riattivazione dei crediti d’imposta considerati «indebitamente revocati».
  2. Avvio di un nuovo procedimento che garantisca il contraddittorio con tutti i soggetti interessati, incluso l’amministratore giudiziario.
  3. Responsabilizzazione per il «danno ingiusto» subito, riconoscendo la sussistenza degli elementi che costituirebbero la responsabilità civile di Borrelli.
  4. Compensazione per i danni subiti, quantificati in oltre 48,5 milioni di euro.

La mancanza di contraddittorio e le implicazioni

Iervolino sottolinea che, oltre all’assenza di prove valide contro la sua azienda, è di particolare gravità che l’amministrazione abbia agito senza fornire la possibilità alla Sipario Movies di esibire documenti o memorie difensive. La mancanza di un contraddittorio, in particolare in un contesto in cui la società è sotto amministrazione giudiziaria, avrebbe dovuto indurre le autorità a un surplus di cautela procedurale.

Un altro aspetto critico è legato al ruolo di David Peretti, ex amministratore e liquidatore della Sipario Movies. La diffida di Iervolino accusa l’amministrazione di aver basato la propria decisione su una «documentazione unilaterale» fornita da Peretti, il che rappresenterebbe una violazione dei principi di imparzialità e buon andamento, elementi fondamentali che regolano la pubblica amministrazione. Secondo Iervolino, l’annullamento dei tax credit sarebbe frutto di negligenza, omissioni o errori interpretativi di norme, considerati non scusabili e inaccettabili nel contesto di una gestione amministrativa.

Conseguenze e piani futuri

La situazione è ulteriormente aggravata dai danni economici subiti dalla Sipario Movies, che ha visto una crisi di liquidità a causa della revoca dei crediti d’imposta. Questo ha portato a un crollo del valore delle partecipazioni societarie e a un pregiudizio reputazionale e gestionale significativo. Iervolino ha valutato tale danno in oltre 48 milioni di euro, giustificandolo con la gravità delle violazioni procedurali.

Di fronte a tale contesto, Iervolino ha già predisposto un piano legale articolato in quattro gradi:

  1. Adire il TAR del Lazio per l’annullamento della revoca dei tax credit.
  2. Causa civile e contabile per accertare le responsabilità della pubblica amministrazione e del dirigente Borrelli.
  3. Possibile azione penale, se le circostanze lo consentiranno.

L’intera vicenda non solo mette in luce le fragilità del sistema di gestione dei crediti d’imposta nel settore cinematografico, ma solleva interrogativi importanti sulla trasparenza e sull’imparzialità delle decisioni amministrative. La questione dei tax credit, infatti, è cruciale per il sostegno all’industria cinematografica italiana, e la loro revoca può avere conseguenze devastanti per le società di produzione, in particolare in un periodo già segnato da sfide economiche e pandemiche.

In un contesto in cui la creatività e l’innovazione sono essenziali per il rilancio del settore, la vicenda di Iervolino e della Sipario Movies Spa rappresenta un campanello d’allarme per le istituzioni competenti, che devono riflettere sull’importanza di gestire con attenzione e responsabilità i fondi pubblici destinati alla cultura.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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