Un incendio di vaste dimensioni continua a distruggere le colline sopra Limassol, la seconda città più grande di Cipro. Due persone hanno perso la vita e diverse decine di abitanti sono state costrette a lasciare le loro case a causa del fuoco che non accenna a placarsi. Le autorità locali e i soccorritori si trovano a gestire una situazione molto critica, con il rischio di un ampliamento dell’area interessata dalle fiamme.
Le vittime e le evacuazioni nella zona di monagri e alassa
Le due persone decedute sono state ritrovate all’interno di un’automobile completamente avvolta dalle fiamme, lungo la strada che collega i villaggi di Monagri e Alassa. La natura improvvisa e violenta dell’incendio ha colto di sorpresa queste vittime, che non sono riuscite a mettersi in salvo. Nel frattempo le autorità hanno ordinato l’evacuazione di decine di residenti nelle aree limitrofe, dove le abitazioni sono minacciate dal propagarsi del fuoco. Le operazioni di sgombero coinvolgono servizi di protezione civile e forze dell’ordine, impegnate a garantire la sicurezza delle persone.
Gli sfollati sono stati portati in centri di accoglienza predisposti dalle autorità locali, che forniscono alloggi temporanei e assistenza di base. La situazione resta molto delicata perché il fronte incendiato si estende verso zone abitate, causando timori per ulteriori danni.
L’incendio fuori controllo vicino ad arson, koilani e la diga di kourris
Andreas Kettis, portavoce dei vigili del fuoco ciprioti, ha confermato che il rogo rimane fuori controllo soprattutto nei pressi del villaggio di Arson, dove le squadre di soccorso faticano a contenere le fiamme. Nuovi focolai si sono sviluppati più a nord, attorno al villaggio di Koilani e nei dintorni della diga di Kourris, una struttura fondamentale per l’approvvigionamento idrico della regione. Anche l’area di Kivides risulta interessata da incendi attivi.
Le condizioni meteorologiche, caratterizzate da venti forti e temperature elevate, amplificano la difficoltà degli interventi. Le squadre antincendio lavorano senza sosta con mezzi terrestri, ma la scarsità di pioggia e la morfologia del territorio rendono il contenimento complesso. La priorità resta la protezione delle popolazioni civili e la salvaguardia delle infrastrutture vitali.
La richiesta di aiuto e la risposta italiana attraverso il meccanismo europeo
Il ministro per la protezione civile di Sicilia, Nello Musumeci, ha riferito di una richiesta di assistenza inoltrata tramite il meccanismo di emergenza dell’Unione Europea. Il contatto con Maria Panagiotou, ministro cipriota per la protezione civile e l’agricoltura, è continuo per coordinare l’invio di risorse europee.
Musumeci ha assicurato l’impegno del governo italiano nel fornire supporto con velivoli antincendio, disponibili a intervenire non appena le condizioni nel nostro paese lo consentiranno. “L’intervento italiano, in caso di attivazione, sarebbe parte di un’azione congiunta di aiuto per contenere i danni provocati dal vasto incendio che minaccia Cipro.”
La collaborazione internazionale si rivela essenziale in queste emergenze, dove il fuoco supera i confini nazionali e richiede un’efficace gestione condivisa tra paesi vicini. L’impegno italiano affianca quello degli altri Stati membri europei, impegnati a fornire assistenza, mezzi aerei e supporto logistico.