Secondo i dati forniti dalla FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani), a fine 2024 il numero totale dei conti correnti intestati a famiglie e imprese in Italia ha superato i 48 milioni, precisamente 48.110.106. Questo rappresenta un incremento significativo di 5,6 milioni rispetto al 2019, con una crescita percentuale del 13,2% in soli cinque anni. Questo aumento è indicativo di un cambiamento strutturale nell’approccio degli italiani verso l’uso degli strumenti bancari, che hanno visto un’accelerazione anche a causa delle circostanze economiche e sociali degli ultimi anni.
Crescita per macro-aree
L’analisi territoriale del fenomeno rivela che la crescita dei conti correnti ha interessato tutte le macro-aree del Paese. Il Nord Ovest mantiene il primato, con 18,29 milioni di conti, registrando un notevole aumento del 19,2% rispetto al 2019. Questa area comprende importanti città come Milano, Torino e Genova, che fungono da centri economici vitali e hub finanziari. Il Nord Est segue con 10,42 milioni di conti, con una crescita del 10,9%. Questa regione, nota per la sua forte vocazione industriale e per le piccole e medie imprese, sta dimostrando un crescente utilizzo dei servizi bancari.
Il Centro Italia ha visto un incremento del 8,4%, raggiungendo quasi 10 milioni di conti, mentre il Sud ha registrato 6,30 milioni di conti, con una crescita del 9,5%. Le isole chiudono con 3,11 milioni di conti, in crescita dell’11,5%. Questi dati mostrano come, nonostante le sfide economiche e sociali, la diffusione dei conti correnti stia diventando sempre più capillare in tutto il Paese, compresi i territori tradizionalmente meno bancarizzati.
Le città italiane in classifica
Nel 2024, la classifica delle prime 30 città italiane per numero di conti correnti intestati a famiglie e imprese evidenzia il predominio delle grandi aree metropolitane e dei centri economici. Milano si conferma in cima alla graduatoria con 8.171.863 conti, rappresentando il 17% del totale nazionale. La città , con la sua forte presenza di istituti finanziari e una popolazione dinamica, continua a essere il cuore pulsante dell’economia italiana.
Roma si posiziona al secondo posto con 4.387.201 conti, attestandosi al 9,1% del totale. Questa cifra evidenzia l’importanza della Capitale non solo come centro politico, ma anche come un importante nodo economico e commerciale. Torino, con 1.809.859 conti, e Napoli, con 1.357.789, seguono a ruota, mostrando come anche le città storiche e culturalmente significative stiano adottando sempre di più l’uso dei conti correnti.
La top ten è completata da città come:
- Brescia (1.050.476)
- Bergamo (853.491)
- Firenze (855.054)
- Bologna (902.801)
- Palermo (546.722)
- Bari (702.148)
Queste città si distinguono non solo per la loro popolazione, ma anche per la presenza di un tessuto industriale e commerciale robusto, che favorisce l’uso dei servizi bancari.
Città di media dimensione e universitarie
È interessante notare che anche numerose città di media dimensione occupano posizioni di rilievo nella classifica. Monza, Catania, Genova e Salerno sono solo alcune delle città che dimostrano come l’uso dei conti correnti non sia limitato alle sole metropoli. I centri universitari o con una forte vocazione manifatturiera, come Padova, Verona, Modena e Parma, si collocano anch’essi nella parte alta della classifica, sottolineando l’importanza delle giovani generazioni e del settore produttivo nell’adozione di strumenti bancari.
In particolare, le città del Mezzogiorno, come Lecce, Caserta, Reggio Calabria, Cosenza, Taranto, Cagliari e Pescara, stanno dimostrando un progresso nella diffusione dei conti correnti. Sebbene i numeri siano inferiori rispetto al Nord, la tendenza è in crescita, suggerendo un cambiamento positivo nel panorama economico e nella maggiore inclusione finanziaria anche nelle aree storicamente più svantaggiate.
Implicazioni economiche e sociali
Questa crescita nel numero di conti correnti non è solo un indicatore di maggiore fiducia nel sistema bancario, ma riflette anche un cambiamento nelle abitudini di consumo e di gestione delle finanze da parte degli italiani. La digitalizzazione dei servizi bancari, accelerata dalla pandemia di COVID-19, ha reso più accessibili le operazioni bancarie, consentendo a un numero crescente di persone di gestire le proprie finanze in modo più efficiente.
Inoltre, il fatto che anche le regioni del Sud stiano vedendo una crescita nell’apertura di conti correnti indica una progressiva riduzione del divario economico tra le diverse aree del Paese. Questo fenomeno potrebbe avere ripercussioni significative sullo sviluppo economico, favorendo una maggiore inclusione finanziaria e una migliore capacità di investimento da parte di famiglie e imprese.
La FABI, attraverso questi dati, non solo evidenzia una tendenza positiva nel settore bancario, ma invita anche a riflettere sull’importanza di continuare a promuovere l’educazione finanziaria e l’accesso ai servizi bancari per tutti, affinché l’Italia possa proseguire su questa strada di crescita e sviluppo economico.