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Viaggi di nozze compie 30 anni tra ricordi, improvvisazioni e un’ironia che ancora fa ridere

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Il celebre film “Viaggi di nozze” festeggia il trentesimo anniversario dalla sua uscita, riproponendosi come una commedia italiana che ha segnato un’epoca nel cinema. La pellicola, diretta e interpretata da Carlo Verdone, si è distinta per il suo umorismo e per i personaggi indimenticabili, tra cui Jessica, interpretata da Claudia Gerini. Anche dopo tanti anni, il film resta un punto di riferimento per il pubblico e una testimonianza di un certo modo di raccontare l’Italia degli anni Novanta.

La genesi del film – da idee semplici a un successo senza tempo

L’idea di “Viaggi di nozze” nasce da una passeggiata di Carlo Verdone al Gianicolo, uno dei luoghi simbolo di Roma. Il regista aveva voglia di riportare in scena un tipo di commedia più semplice e diretta, collegando tre personaggi già noti con un tema comune: il viaggio di nozze appunto.

La scelta di Claudia Gerini come protagonista fu determinata da un incontro casuale che risale al 1993, quando la giovane attrice fece un provino per un altro film. Verdone rimase colpito dalla sua presenza e ironia, tanto da pensare subito a lei per il ruolo di Jessica. I due iniziarono a frequentarsi anche a livello personale, condividendo momenti musicali insieme e dando vita a una chimica recitativa che poi si è vista sullo schermo.

Improvvisazioni e intesa sul set

Nonostante le critiche iniziali sulla differenza d’età tra i due attori , la coppia si è rivelata perfetta. L’intesa tra loro ha permesso scene improvvisate molto efficaci, come quella in piscina dove Ivano e Jessica immaginano i nomi dei figli, o il gesto del piede che diventa iconico per il film. Questa libertà durante le riprese ha contribuito a far nascere una commedia autentica e leggera, che ancora oggi conquista.

Un fenomeno di costume e un sorriso rimasto – il valore di viaggi di nozze a 30 anni

“Viaggi di nozze” non è stato solo un successo al botteghino, ma un vero e proprio fenomeno di costume. Il film ha lanciato espressioni diventate virali, come il celebre “lo famo strano”, che ancora oggi viene ricordato e ripreso. Claudia Gerini racconta che alcune coppie si sono addirittura sposate indossando gli abiti di Jessica e Ivano, i protagonisti, a testimonianza del forte impatto culturale dell’opera.

A 30 anni di distanza, Gerini ammette che vedere il film le fa provare “tenerezza e ammirazione”. Il ruolo di Jessica rappresentò per lei un grande banco di prova, data la giovane età e la responsabilità di affiancare un attore e regista già affermato come Carlo Verdone. La sfida era mostrare il giusto equilibrio tra comicità e realismo, cosa che alla fine il film ha ottenuto.

Carlo Verdone, dal canto suo, guarda al passato con nostalgia e un pizzico di orgoglio. Ricorda come le riprese furono “incredibilmente divertenti” e come quegli anni fossero un periodo “un poco più felice”. Non nasconde di riconoscere nel film un punto fermo nella sua carriera e nello scenario della commedia italiana, attirando ancora oggi risate e apprezzamenti dal pubblico.

Premi e riconoscimenti al festival marateale e i ricordi sul set

Carlo Verdone e Claudia Gerini sono stati premiati alla 17ª edizione del festival Marateale, dove hanno ripercorso la storia del film e il suo successo. Prodotto dalla C.G.G. Tiger, il film ha superato incassi che gli permisero di battere anche il popolare “Vacanze di Natale ’95” e il film d’animazione “Pocahontas”.

Il regista ha ricordato con piacere il lavoro con due sceneggiatori di grande esperienza come Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi, che hanno contribuito a scrivere un copione capace di fondere episodi e personaggi diversi in modo armonioso.

Sul set, il rapporto tra Gerini e Verdone era fatto di complicità, con momenti di grande spontaneità. Gerini ricorda in particolare una scena durante una cena dove, fingendo di non conoscersi, i due protagonisti cercavano di ritrovare la sensualità perduta. La sua risata incontrollabile era così forte da impedire di portare a termine la scena.

Un racconto che parla ancora agli italiani attraverso l’ironia e la realtà

A distanza di tre decenni, “Viaggi di nozze” resta un’opera che fa ridere ancora oggi, pur raccontando un’Italia e uno spirito di quegli anni lontani. Il contrasto tra allora e oggi emerge nelle parole di Verdone: un film simile oggi sarebbe difficile da realizzare senza cadere in volgarità o senza perdere quel gusto particolare del racconto.

I personaggi di Jessica e Ivano oggi avrebbero tatuaggi, sarebbero sempre con il cellulare in mano, immersi nei social, racconta Verdone. All’epoca, invece, il loro modo di essere era più semplice e genuino. Questa differenza ha contribuito a creare una storia che conserva un valore nel tempo, come testimoniano il seguito di generazioni di spettatori e gli eventi celebrativi che continuano a ricordarlo.

“Viaggi di nozze” rimane una delle commedie italiane più amate, non solo per la sua ironia ma per il modo in cui ha saputo rappresentare un momento della nostra cultura. La sua influenza si percepisce ancora, a trent’anni dall’uscita, nella scherzosità che riesce a provocare e nella tenerezza con cui il pubblico continua a rivedere quei personaggi così particolari e riconoscibili.

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