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Scandalo a Torino: assessore e deputato coinvolti in affari immobiliari sospetti

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Scandalo a Torino: assessore e deputato coinvolti in affari immobiliari sospetti
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Il panorama politico italiano è nuovamente scosso da un’inchiesta che ha come epicentro la città di Torino. L’operato del pubblico ministero Alessandro Aghemo ha portato alla chiusura del fascicolo riguardante la cooperativa Rear, coinvolgendo otto indagati, tra cui un esponente di spicco del Partito Democratico, il deputato Mauro Laus. Questa indagine mette in luce interrogativi inquietanti non solo sull’operato di Laus, ma anche sull’integrità di alcune figure chiave nella gestione pubblica della città.

le accuse contro mauro laus e altri indagati

Mauro Laus è descritto come il principale gestore della cooperativa e le accuse a suo carico sono gravi. Secondo le indagini, avrebbe favorito l’assunzione di familiari all’interno della cooperativa, tra cui la moglie, la cognata e i due figli. Anche Domenico Carretta, assessore allo sport della Città di Torino, e Maria Grazia Grippo, presidente del consiglio comunale, sono tra gli indagati. A tutti loro viene contestata la malversazione di erogazioni pubbliche, un’accusa che non può essere sottovalutata in un contesto già delicato per il PD.

le irregolarità nella gestione della cooperativa

Il caso Rear è emblematico di una rete di relazioni e interessi che ha portato a un’infedeltà patrimoniale su più fronti. Gli investigatori hanno puntato l’attenzione anche su Antonio Munafò, presidente della cooperativa, contestando a tutti la creazione di conflitti d’interesse. Le indagini hanno rivelato che gli indagati hanno deliberato atti che avrebbero procurato vantaggi personali a scapito della cooperativa, arrecando danni patrimoniali significativi.

Un episodio emblematico riguarda:

  1. Un appartamento situato nella zona di Santa Rita, concesso dalla moglie di Laus, Maria Cardone, alla Rear per un canone annuale di 6.700 euro, ma utilizzato dalla famiglia Laus per scopi privati fino al 2022.
  2. Le vacanze del deputato a Riva del Garda, dove la cooperativa ha affittato una casa e un box per rispettivamente 9.700 e 16.800 euro all’anno, utilizzati da Laus.
  3. Un alloggio storico in via della Stelletta a Roma, affittato alla Rear per 33.600 euro annui, dove Laus risiedeva durante le sue visite in Parlamento.

la gestione degli stipendi e le assunzioni sospette

Le irregolarità si estendono anche alla gestione degli stipendi all’interno della cooperativa. Secondo la procura, molti lavoratori della Rear avrebbero ricevuto stipendi senza fornire alcuna prestazione lavorativa. Carretta, che è socio della cooperativa dal 2011, si è messo in aspettativa dal 1 novembre 2021, continuando a percepire uno stipendio annuale di 29.235 euro. Tuttavia, tra il 10 giugno e il 29 ottobre 2021, avrebbe dichiarato di aver lavorato per la cooperativa per 80 giorni, mentre era assente, evidenziando un chiaro conflitto di interessi.

Inoltre, i figli di Laus, invece di lavorare all’interno della cooperativa, erano impegnati negli studi universitari, sollevando dubbi sull’effettiva necessità delle assunzioni fatte. Anche la gestione di tre milioni di euro stanziati per pagare gli stipendi dei lavoratori durante la pandemia nel 2021 appare poco chiara, alimentando ulteriormente le preoccupazioni sulla trasparenza delle azioni intraprese dalla cooperativa.

In questo contesto, lo scandalo Rear si inserisce in un quadro più ampio di problematiche legate alla gestione dei fondi pubblici e all’uso delle risorse da parte di figure politiche. L’inchiesta non solo mette in discussione la condotta di singoli membri del Partito Democratico, ma solleva interrogativi sul sistema di accountability all’interno delle istituzioni locali.

La situazione a Torino richiederà un’attenzione particolare da parte degli organi preposti e della società civile. Le implicazioni di questa inchiesta potrebbero avere ripercussioni significative non solo sull’immagine del Partito Democratico, ma anche sulla gestione futura delle cooperazioni e dei servizi pubblici in città. La trasparenza e la legalità sono valori imprescindibili che devono essere tutelati e difesi, affinché episodi del genere non si ripetano e non minaccino la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni democratiche.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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