Il tribunale di Aosta ha riaperto l’udienza sul caso dell’omicidio di Auriane Laisne, giovane francese di 22 anni trovata senza vita il 5 aprile 2024 nella cappella abbandonata di Equilivaz a La Salle. Il principale imputato è Sohaib Teima, 23 anni, residente a Fermo, ex fidanzato della vittima, che affronta l’accusa di omicidio. Il dibattimento procede con l’audizione dei testimoni che raccontano gli ultimi mesi di relazione tra i due.
Ricostruzione in aula: il racconto del fratello di auriane laisne
Durante l’udienza odierna, il tribunale ha ascoltato il fratello di Auriane, Gabin Laisne, chiamato a testimoniare dalla parte civile rappresentata dagli avvocati Jacques Fosson e Giulia Scalise. Gabin ha ricordato i colloqui con la sorella, evidenziando un rapporto segnato da violenze e minacce.
Auriane si era aperta con lui confidando gli episodi di aggressioni da parte di Teima, che pretendeva un controllo totale su di lei. Secondo quanto riferito dal fratello, Sohaib avrebbe picchiato Auriane quando lei non si conformava alle sue richieste, confiscandole i dispositivi digitali per avere accesso agli account personali della ragazza. Ma non solo, la giovane era stata anche minacciata con un coltello dal suo ex, che la intimidiva dicendo che se fosse finito in carcere a causa sua avrebbe fatto del male a lei e alla sua famiglia.
Queste dichiarazioni delineano un clima di paura e sopraffazione che avrebbe caratterizzato la relazione, con pesanti ripercussioni sulla libertà e sicurezza di Auriane. Gabin ha descritto un quadro di violenza psicologica e fisica, che emerge come elemento centrale nella ricostruzione del caso.
Il ritrovamento del corpo e le indagini sul luogo del delitto
La scoperta del corpo di Auriane nella cappella abbandonata di Equilivaz ha avviato una serie di indagini serrate da parte della polizia locale e degli inquirenti. La scelta del luogo, isolato e poco frequentato, ha indicato una volontà di nascondere il delitto, complicando inizialmente le attività investigative.
Le perizie medico-legali hanno confermato le cause violente della morte, mentre gli accertamenti tecnici sui telefoni e computer sequestrati ai sospetti hanno fatto emergere elementi utili al processo. La dinamica precisa dei fatti rimane oggetto di approfondimenti, con l’obiettivo di definire le responsabilità e chiarire i motivi che hanno portato al tragico epilogo.
La posizione di Sohaib Teima resta sotto la lente degli investigatori che valutano tutti i dati raccolti per corroborare le accuse o escludere ipotesi alternative. L’attenzione ora è puntata sulle testimonianze e sulle prove scientifiche che dovranno fornire un quadro più dettagliato degli eventi.
Il procedimento giudiziario e le fasi successive del processo
Il processo a carico di Sohaib Teima prosegue davanti alla corte d’assise di Aosta, in un clima di forte attenzione mediatica e pubblica. La fase testimoniale prevede l’ascolto di amici, familiari e altri soggetti che possono arricchire la ricostruzione dei fatti.
L’avvocato di parte civile intende dimostrare la condotta aggressiva e intimidatoria dell’imputato, basandosi anche sulle dichiarazioni raccolte finora. Difensori e pubblico ministero lavorano per delineare le circostanze precise che hanno condotto all’omicidio, dando voce alle evidenze raccolte durante le indagini.
Le prossime udienze saranno decisive per l’evoluzione del processo. Le testimonianze saranno comparate con le prove materiali, mentre il giudice valuterà l’insieme delle informazioni per una decisione definitiva. Restano ancora molti punti da chiarire, tra cui i moventi del delitto e le responsabilità dirette o indirette.