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Primo interrogatorio al palazzo di giustizia di milano nella maxi inchiesta sul sistema urbanistico

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La mattina del 2025 al palazzo di giustizia di milano è cominciata con l’interrogatorio di giuseppe marinoni, ex presidente della commissione paesaggio, coinvolto nella vasta inchiesta sulla gestione degli appalti e delle autorizzazioni urbanistiche. Il fascicolo, aperto da settimane, punta a chiarire presunte irregolarità nei progetti edilizi e il ruolo dei principali indagati che, secondo i pm, avrebbero favorito uno schema di corruzione e falsificazioni. Tra gli imputati ci sono anche assessori ed esponenti del mondo imprenditoriale.

Giuseppe marinoni e le accuse nella maxi inchiesta urbanistica

giuseppe marinoni è salito al settimo piano del palazzo, dove si trova l’ufficio del gip mattia fiorentini, per la prima audizione formale davanti al giudice. è accusato di corruzione, falso e induzione indebita, addebiti che riguardano la sua attività alla guida della commissione paesaggio milanese. secondo gli inquirenti, marinoni avrebbe avuto un ruolo centrale nel gruppo che ha operato per indirizzare in modo illegale diverse pratiche di costruzione e rigenerazione urbana.

Le accuse specifiche contro marinoni

marinoni, rappresentato dall’avvocato eugenio bono, viene definito dal pubblico ministero come un “procacciatore d’affari”, capace di dirigere i pareri della commissione in modo da agevolare un sistema di speculazione edilizia fondato su una manipolazione delle norme. i pm sostengono che la commissione avrebbe consentito di falsificare documenti, nascondere conflitti d’interesse e mascherare tangenti con incarichi fittizi di consulenze. insomma, un vero e proprio meccanismo che ha fatto della gestione urbanistica un affare privato più che una funzione pubblica.

Calendario e protagonisti degli interrogatori in corso

il tribunale ha previsto un’intensa giornata di interrogatori. dopo marinoni, alle 11.45 è stato ascoltato giancarlo tancredi, ex assessore alla rigenerazione urbana, a sua volta indagato per concorso in corruzione, falso e induzione indebita. tancredi è ora sottoposto a richiesta di domiciliari avanzata dai pm. a mezzogiorno e quarantacinque è stata la volta di federico pella, ex manager di j+s, accusato di corruzione e per il quale si cerca il carcere.

Altri imputati interrogati nel corso della giornata

manfredi catella, ceo di coima, ha risposto alle domande del giudice alle 14. a suo carico la contestazione di corruzione e induzione indebita, con richiesta dei domiciliari. le accuse di corruzione riguardano anche andrea bezziccheri di bluestone, che ha sostenuto un interrogatorio alle 15 e per il quale i pm chiedono il carcere. il programma di audizioni si chiude con l’incarico ad alessandro scandurra, ex numero due della commissione paesaggio, imputato per corruzione e falso.

le tempistiche sono flessibili: se i sospettati decideranno di difendersi e rispondere a tutte le domande, la giornata di udienze si potrebbe protrarre a oltranza. il giudice dovrà poi valutare la richiesta di misure cautelari, anche considerando se esistano rischi di reiterazione dei reati.

Decisioni giudiziarie e procedimento parallelo sulle park towers

non lontano dall’ufficio dove vengono condotti gli interrogatori, la giudice per le udienze preliminari alessandra di fazio valuta la situazione di altri sei indagati legati a un filone dell’inchiesta sulle park towers. anche andrea bezziccheri figura tra gli imputati in questa fase. sarà la gup a decidere oggi se rinviare a processo o archiviare il caso per questi soggetti.

l’esito di questa decisione potrebbe avere ripercussioni sullo sviluppo complessivo dell’inchiesta. il giudice non ha fissato il termine per la decisione sulle richieste dei pm relative alle misure cautelari. la scelta potrebbe arrivare solo nella prossima settimana, dopo l’esame di tutte le posizioni e le eventuali strategie di difesa degli indagati.

Rilevanza delle prove e testimonianze

le testimonianze e le prove acquisite nelle prossime ore saranno determinanti per fare chiarezza sul presunto “sistema deviato” che avrebbe portato a infiltrazioni e forme di illecito nella gestione del territorio milanese. lo sviluppo del caso resta sotto stretta osservazione dabanche la pubblica opinione, riguardo a quanto emergerà dall’istruttoria.

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