L’ultima indagine sull’occupazione realizzata dall’istituto di statistica di Cuba ha acceso i riflettori sulla situazione del mercato del lavoro nell’isola nel 2024. Su una popolazione con più di 15 anni, oltre il 50% non è inserito attivamente nel mondo professionale. Questo dato emerge in un contesto dove il tasso ufficiale di disoccupazione, pari all’1,7%, non rispecchia pienamente la realtà economica e sociale che attraversa Cuba, uno dei paesi con la più bassa partecipazione lavorativa in tutta America Latina e Caraibi.
La partecipazione alla forza lavoro e i numeri di onei nel 2024
Secondo il rapporto onei, nel 2024 la popolazione cubana che supera gli 8,4 milioni di abitanti in età lavorativa vede meno di 4,2 milioni di persone attive nel mercato del lavoro. Il 50,1% circa risulta escluso da questa dinamica perché pensionati, studenti, impegnati in lavori domestici non remunerati o incapaci di lavorare per motivi vari. La disparità tra il numero di effettivi lavoratori e il totale della popolazione in età attiva indica una partecipazione ridotta, ben al di sotto della media registrata dall’organizzazione internazionale del lavoro per la regione, che nel 2023 si attestava al 58,9%. Questo contesto segnala una realtà strutturale differente rispetto a altri paesi dell’area che si traduce in sfide sociali e di crescita economica.
Invecchiamento della popolazione attiva e impatto sui giovani
L’invecchiamento del gruppo occupato rappresenta un problema marcato. I dati indicano che quasi metà dei lavoratori ha fra i 45 e i 64 anni, mentre un ulteriore 25% oltrepassa i 60 anni. Questo segmento avanzato di età rappresenta una fetta consistente della forza lavoro disponibile, segnalando un turn over generazionale limitato. Il fenomeno si accompagna a una scarsa inclusione dei giovani, che coprono quasi la metà dei disoccupati totali con il 47,3%. La difficoltà di inserirsi nel mercato del lavoro spinge in molti verso l’emigrazione in cerca di condizioni migliori, alimentando ulteriormente il vuoto generazionale e frenando il ricambio naturale nel settore produttivo.
Il peso del lavoro informale e le condizioni dei lavoratori
Un altro punto critico evidenziato sono le condizioni del lavoro informale che coinvolgono oltre 831 mila occupati, corrispondenti al 20,1% della forza lavoro complessiva. In questa categoria prevalgono gli uomini, con una quota del 77,2%, impegnati principalmente in attività non statali. La maggior parte di questi lavoratori opera come autonomi o dipendenti di datori privati e famiglie e spesso senza alcuna copertura previdenziale o garanzia contrattuale. Questa situazione compromette la sicurezza economica e sociale di molti cubani, accentuando le disuguaglianze all’interno della società e minando la protezione dei più vulnerabili sul lavoro. Risulta chiaro come la quota significativa di lavoro informale segni profondamente il mercato occupazionale dell’isola.