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Nuovo metodo di riciclo delle batterie recupera il 92% dei metalli critici riducendo emissioni e consumi

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Il recupero dei metalli dalle batterie agli ioni di litio rappresenta una delle sfide più urgenti per la sostenibilità ambientale e la disponibilità di risorse. Un gruppo di ricerca del worcester polytechnic institute ha sviluppato un processo innovativo che promette di trasformare il modo in cui si riciclano le batterie, aumentando la resa dei materiali e riducendo l’impatto ambientale. Questo metodo si concentra sul recupero di nichel, cobalto e manganese, elementi fondamentali per la produzione delle batterie moderne, ma difficili da estrarre con tecniche tradizionali.

Il riciclo delle batterie: una sfida per l’ambiente e le risorse

Le batterie agli ioni di litio usate contengono materiali preziosi, ma anche materiali misti e complessi, che rendono complesso il processo di recupero. Spesso i metodi esistenti puntano a isolare singoli componenti, ma questo limita la possibilità di riutilizzarli direttamente come materie prime per nuove batterie. Di conseguenza, gran parte dei materiali di scarto finisce per perdere valore o richiedere processi ad alta intensità energetica.

Inoltre, il continuo aumento della domanda di veicoli elettrici e apparecchiature tecnologiche cresce la pressione per disporre di materie prime come nichel, cobalto e manganese. Senza un riciclo efficace, si rischiano difficoltà di approvvigionamento e impatti elevati sull’ambiente. L’attenzione si sposta quindi verso metodi in grado di recuperare questi componenti in modo efficiente e sostenibile.

Il metodo idrometallurgico innovativo per il recupero dei materiali catodici

La ricerca guidata dal professor wang ha proposto un processo di upcycling idrometallurgico per trattare materiali catodici esausti a basso contenuto di nichel , spesso presenti nelle batterie di seconda vita. A differenza delle tecniche tradizionali, questo metodo recupera oltre il 92% dei metalli critici e li trasforma in polveri ad alte prestazioni, che possono essere impiegate direttamente nella produzione di nuove batterie.

I test condotti su batterie realizzate con quei materiali riciclati mostrano prestazioni equivalenti a quelle di batterie fabbricate con materiali vergini. Le nuove celle mantengono l’88% della capacità dopo 500 cicli e oltre l’85% dopo 900 cicli. Questo dato riguarda le cosiddette celle pouch, batterie con un involucro flessibile che permette riduzione di peso e adattabilità più semplice.

Il vantaggio principale di questo approccio si evidenzia nel recupero efficiente di metalli difficili da separare e nel loro riutilizzo senza perdere qualità, un punto critico per rendere il ciclo produttivo delle batterie più sostenibile e meno dipendente dalle estrazioni minerarie.

Impatti ambientali e risparmio energetico del nuovo processo

Il processo di riciclo sviluppato dal worcester polytechnic institute implica un consumo energetico ridotto dell’8,6% rispetto ai metodi idrometallurgici comunemente usati. Anche le emissioni di anidride carbonica calano del 13,9% rispetto alle varianti tradizionali, con un ulteriore leggero miglioramento rispetto ad altri metodi di upcycling diretti.

Questi dati indicano che il metodo non solo ottimizza il recupero dei materiali ma contribuisce a ridurre l’impronta ecologica del riciclo. Ridurre il fabbisogno energetico e le emissioni è un passaggio cruciale, specie considerando la quantità crescente di batterie dismesse previste nei prossimi anni.

Il professor wang ha sottolineato come sia possibile produrre batterie ad alte prestazioni da materiali riciclati su scala industriale, un passo necessario a rendere più solida la catena di approvvigionamento e a rispondere alle richieste del mercato senza gravare ulteriormente sull’ambiente.

Verso un’economia circolare delle batterie agli ioni di litio

Il volume dei rifiuti di batterie sta aumentando rapidamente insieme alla domanda di materiali critici impiegati in veicoli elettrici e sistemi per energie rinnovabili. Un metodo efficace per recuperare questi metalli e ridare loro valore potrebbe attenuare molte delle criticità attuali legate all’estrazione e al trattamento dei rifiuti tecnologici.

La ricerca indica una possibile direzione concreta per l’industria, favorendo il passaggio da un modello lineare a una gestione più circolare delle materie prime. Ciò implica concentrare gli sforzi su tecnologie in grado di inserire i materiali riciclati direttamente nella produzione di nuove batterie, senza degradarne le caratteristiche.

L’adozione di processi simili a quello illustrato dal worcester polytechnic institute potrebbe segnare un cambiamento significativo nella gestione dei rifiuti industriali e contribuire a scelte produttive più responsabili per il futuro dell’energia pulita.

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