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Nuova udienza in tribunale a pavia per accertamenti dattiloscopici sul caso chiara poggi

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Il tribunale di Pavia ha fissato un’udienza per il conferimento dell’incarico a un perito dattiloscopista. Questo riguarda un nuovo filone d’indagine sul delitto di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. L’unico indagato è Andrea Sempio, accusato di omicidio in concorso. Le novità riguardano l’uso di esami dattiloscopici su reperti conservati da quasi vent’anni.

Le ragioni della nomina di un perito dattiloscopico

Il giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli ha disposto ulteriori accertamenti dattiloscopici. Si tratta di esami sulle tracce papillari ritrovate nel 2007 e sulla cui analisi si concentra ora la Procura di Pavia. La difesa di Andrea Sempio ha sempre opposto resistenza a nuovi test di questo tipo nell’incidente probatorio in corso a Milano, dove invece si eseguono soltanto analisi biologiche.

L’udienza in tribunale servirà quindi a nominare formalmente il perito che eseguirà questi controlli. Sarà presente anche la difesa, per garantire trasparenza e rispetto delle procedure. Gli accertamenti riguarderanno materiali prelevati all’epoca dell’indagine, fra cui confezioni di tè, cereali e yogurt. Saranno sottoposti a nuovi esami da parte del perito, per verificare eventuali tracce dattiloscopiche.

I reperti e i limiti degli accertamenti attuali

Tra i reperti analizzati 18 anni fa, restano quelli che mostrano tracce papillari. Su questi materiali si punta per cercare nuove prove utili alle indagini. Sono infatti contenuti anche fogli di acetato, conservati nel tempo, dove furono repertate impronte digitali non ancora elaborate in modo definitivo.

È importante notare che non tutte le tracce sono ancora disponibili per nuove analisi. Una parte, indicata come ‘traccia 33’, era stata individuata sulle scale che conducono alla cantina della villetta dove fu trovato il corpo di Chiara Poggi. Questa traccia era stata attribuita ad Andrea Sempio dall’accusa. Tuttavia quella particolare porzione della parete, dalla quale fu grattata la traccia, non è più disponibile.

La traccia 33 e la controversia sui materiali distrutti

La ‘traccia 33’ fu prelevata anni fa durante le indagini, ma sembra essere stata completamente utilizzata negli accertamenti svolti dal Ris di Parma. La Procura di Pavia ha respinto recenti richieste di rianalisi di quella traccia proprio per l’assenza del materiale.

Il fatto che la traccia sia ormai distrutta limita la possibilità di nuovi test su quella particolare prova. Questo elemento complica il quadro investigativo, perché la traccia era considerata rilevante nelle contestazioni a carico di Andrea Sempio. La procura mantiene l’intenzione di procedere con analisi su altri reperti che invece sono ancora disponibili.

Passaggi successivi nel procedimento

L’udienza nel tribunale di Pavia rappresenta un passaggio importante per la prosecuzione dell’indagine. I risultati degli accertamenti dattiloscopici potranno orientare la strategia di accusa e difesa nei prossimi mesi. Gli esiti delle analisi verranno poi portati davanti al giudice per eventuali sviluppi processuali.

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