Padre Giuseppe Di Gennaro, gesuita noto per il suo impegno religioso, culturale e sociale, si è spento a Napoli nel 2025 in una struttura di assistenza a Posillipo. Nato nel 1932 a Vico Equense, ha dedicato gran parte della sua vita a L’Aquila dove ha operato come docente universitario e guida spirituale, contribuendo a tracciare una linea importante tra fede e cultura in città. Il suo ruolo ha attraversato molteplici ambiti, dalla formazione accademica all’assistenza ai più bisognosi.
La vita e l’arrivo all’aquila, cuore delle sue attività
Giuseppe Di Gennaro è nato nel 1932 a Vico Equense, piccolo centro della provincia di Napoli sulla costa campana. La svolta della sua vita è arrivata nel 1968, quando il rettore Ernesto Pontieri lo ha chiamato all’ateneo di L’Aquila per sostenere il progetto di fondazione dell’università statale. È stato protagonista anche nell’acquisizione del palazzo storico dei Gesuiti destinato a sede dell’ateneo. La sua presenza a L’Aquila si è consolidata nel tempo, al punto che lo stesso padre Di Gennaro definiva la città con parole intense, paragonandola a una “Gerusalemme rovesciata” che nonostante le difficoltà trovava sempre la forza di rinascere.
La sfida del terremoto del 2009
Quel legame è diventato ancora più profondo dopo il terremoto che nel 2009 ha sconvolto L’Aquila. Padre Di Gennaro ha vissuto in prima persona la devastazione della casa ‘Dono di Gesù’, una struttura spirituale che rappresentava un punto di riferimento. La ricostruzione della sede ha occupato gli anni successivi, rafforzando ancora di più la sua dedizione verso la comunità locale in un momento delicato per la città.
L’impegno accademico e spirituale tra l’aquila e roma
Il campo di insegnamento di padre Di Gennaro si è sviluppato soprattutto nella lingua e letteratura spagnola presso l’Università dell’Aquila e nella storia della cultura spagnola alla Lumsa di Roma. Questi insegnamenti hanno rappresentato un ponte culturale tra l’Italia e il mondo ispanico, offrendo agli studenti una visione approfondita e ricca di riferimenti storici e letterari. Non si è limitato al ruolo di docente, perché ha avuto la capacità di unire studio e spiritualità.
L’università della preghiera e la meditazione
Una delle sue iniziative più importanti è stata la fondazione dell’Università della Preghiera, un progetto a L’Aquila che coniuga conoscenza e meditazione, ispirato agli insegnamenti di sant’Ignazio di Loyola. Questo spazio ha attratto anche personalità di rilievo come Madre Teresa di Calcutta, la quale ha visitato personalmente la struttura. L’Università della Preghiera ha offerto la possibilità di esercizi spirituali sia in presenza sia online, aprendo un dialogo inedito tra tradizione e nuove forme di comunicazione religiosa.
Attività sociali e rapporti con personalità internazionali
Padre Di Gennaro non ha limitato il suo lavoro alla dimensione accademica e spirituale. Ha preso parte come guida al Servizio terapeutico assistenziale Più Vita, indirizzato alla cura delle dipendenze da sostanze tossiche. Questo servizio ha rappresentato un sostegno concreto per molte persone fragili, attivando interventi sul territorio con risvolti sociali evidenti. L’impegno terapeutico ha affiancato quello culturale senza mai separarsi completamente.
Nel 1980 è stato scelto come rappresentante delle associazioni culturali di L’Aquila durante la visita di Giovanni Paolo II in città, un momento che ha segnato profondamente la comunità locale. La sua rete di contatti ha incluso personalità di rilievo internazionale come il cardinale Carlo Maria Martini e il filosofo bulgaro Cvetan Todorov. Ha mantenuto rapporti con figure politiche e religiose importanti, diventando un punto di riferimento non solo a livello locale ma anche nel contesto più ampio della Chiesa e della cultura.
Gli ultimi anni e le commemorazioni in programma
Pur dopo la decisione dell’ordine dei Gesuiti di lasciare L’Aquila, padre Di Gennaro è rimasto l’ultimo gesuita presente sul posto, simbolo di una continuità difficile da spezzare. La sua attività ha proseguito nella struttura dell’Università della Preghiera e nel servizio sociale fino agli ultimi anni. La sua morte a Napoli, nella struttura di assistenza a Posillipo, segna la fine di una stagione intensa.
Nel pomeriggio del giorno del decesso è stata prevista una messa di ricordo all’interno della stessa Università della Preghiera, dove tante persone legate alla sua storia si sono ritrovate per rendere omaggio al suo percorso. Resta la memoria di un uomo che ha contaminato con le sue idee e la sua presenza sia il mondo accademico che quello spirituale, lasciando una traccia tangibile nelle comunità che ha servito.