L’amazzonia brasiliana sta affrontando un’inversione preoccupante nel suo stato di conservazione. Un recente studio pubblicato su Global Change Biology, supportato dalla Fondazione di sostegno alla ricerca dello stato di San Paolo , mostra un aumento drastico del degrado della foresta negli ultimi due anni. Questo fenomeno, meno evidente della deforestazione vera e propria, rappresenta però un danno profondo e duraturo per l’ecosistema amazzonico. La questione assume rilevanza particolare in vista della prossima Conferenza delle Parti , che il Brasile ospiterà a novembre 2025.
Il degrado forestale nell’amazzonia: definizione e dimensioni del problema
Il degrado forestale indica un deterioramento della qualità e delle funzioni della foresta senza che avvenga necessariamente un’abbattimento diretto degli alberi su larga scala. Le aree colpite vedono una perdita di biodiversità, indebolimento strutturale degli alberi e riduzione della capacità della foresta di assorbire carbonio.
Dati e analisi recenti
L’indagine condotta dall’Istituto nazionale per la ricerca spaziale insieme all’Università di San Paolo ha evidenziato come tra il 2023 e il 2024 si siano degradati 25.023 chilometri quadrati di foresta amazzonica. Questa superficie equivale approssimativamente a tutta la terra di Israele. Un incremento pari al 163% rispetto ai due anni precedenti. Nonostante la deforestazione abbia toccato un minimo storico nell’ultimo decennio, questa espansione del degrado rappresenta una minaccia grave e poco monitorata per la salute della regione.
Cause principali del degrado e impatti sul territorio
Le cause alla base del degrado forestale sono in parte climatiche e in parte legate all’attività umana. In prima linea ci sono gli incendi boschivi, che hanno interessato due terzi dell’area degradata. Questi incendi nascono spesso da pratiche agricole come la combustione controllata ma sfuggono al controllo a causa di condizioni ambientali estremamente favorevoli alla propagazione.
Fattori climatici aggravanti
Le prolungate fasi di siccità, insieme ai record di temperatura registrati recentemente, favoriscono un’accentuazione degli incendi. La scarsità di precipitazioni e il caldo intenso indeboliscono la struttura degli alberi. Così facendo, si riducono le capacità fisiologiche delle piante, rendendole più vulnerabili a malattie e stress ambientali.
Questo indebolimento compromette la funzionalità ecologica della foresta, alterandone i cicli naturali e la capacità di mantenere condizioni climatiche stabili nella regione. Parte della foresta conserva la forma esterna, ma la perdita della vitalità interna ne diminuisce drasticamente il valore ambientale.
Implicazioni ambientali e sfide future per il brasile
Il degrado forestale aggrava il rischio di un’impennata delle emissioni di anidride carbonica e riduce la capacità dell’amazzonia di agire come serbatoio di carbonio. Questo effetto potrebbe amplificare fenomeni meteorologici estremi e contribuire a un circolo vizioso di cambiamenti climatici locali e globali.
Il ruolo della cop30
Il Brasile, ospitando la Cop30, si trova al centro di un dibattito internazionale sul futuro delle politiche ambientali. Gestire questo aumento del degrado sarà una delle sfide più urgenti da affrontare per il governo, sia sul piano della regolamentazione che delle azioni sul campo.
Gli esperti suggeriscono miglioramenti nella gestione delle pratiche agricole, interventi più rigorosi contro gli incendi dolosi e investimenti in monitoraggio satellitare per identificare le aree più a rischio. Questi strumenti potrebbero limitare la diffusione del degrado, ma richiedono una collaborazione complessa fra enti di controllo, comunità locali e agenzie internazionali.
l’aumento repentino del degrado nella foresta amazzonica rivela come gli sforzi per contenere la deforestazione non siano sufficienti a proteggere pienamente l’ecosistema. Il tema sarà probabilmente centrale nelle discussioni che precederanno la conferenza climatica di novembre.