Nella notte tra ieri e oggi, una barca a vela con 112 migranti a bordo è arrivata nel porto di Leuca dopo essere stata soccorsa. La nave, lunga 12 metri, era alla deriva nelle acque del mar Ionio, a circa 40 miglia dalla costa salentina. Tra le persone salvate ci sono donne, bambini e un caso particolare di gravidanza avanzata.
Dettagli del soccorso e arrivo al porto di Leuca
La Guardia costiera ha effettuato il salvataggio in serata, intervenendo su una barca a vela ferma in mare aperto senza la possibilità di proseguire. Questa imbarcazione conteneva 112 migranti, quasi tutti originari dell’Afghanistan, ma con presenze significative anche da Pakistan e Iran. La chiamata di emergenza è arrivata alla Capitaneria di Porto di Bari che ha coordinato l’operazione fino allo sbarco.
L’arrivo è avvenuto poco prima della mezzanotte nel porto di Leuca, in Puglia. Le condizioni di alcuni migranti hanno richiesto interventi immediati. In particolare una donna in stato di gravidanza avanzata e due uomini con ferite alle gambe sono stati accompagnati in ambulanza all’ospedale di Tricase, dove si trovano sotto osservazione medica. Gli altri migranti sono rimasti sotto assistenza nella zona portuale, mentre le autorità hanno avviato le procedure per il loro trasferimento.
Composizione e provenienza dei migranti soccorsi
La maggior parte dei migranti a bordo proviene dall’Afghanistan, paese da cui continuano a partire molte persone che tentano viaggi rischiosi per raggiungere l’Europa. Vi sono anche gruppi minori di cittadini pakistani e iraniani, tutti in cerca di condizioni migliori o rifugio da situazioni instabili nei loro paesi d’origine.
Tra i soccorsi ci sono donne, alcune con bambini molto piccoli, e persone con condizioni di salute precarie. La presenza di una donna incinta ha imposto un trattamento prioritario durante le operazioni di sbarco e soccorso. Le autorità monitorano attentamente lo stato sanitario delle persone imbarcate, dato che i viaggi in mare possono aggravare problemi già esistenti o crearne di nuovi.
I migranti sono saliti su una piccola barca a vela, lunga circa 12 metri. Questo tipo di imbarcazione non è adatta a trasportare così tante persone, soprattutto in acque aperte, ed è comune che le imbarcazioni utilizzate per simili traversate siano in condizioni precarie o fuori controllo. Anche la deriva, constatata al momento del soccorso, rappresenta un elemento di pericolo, specie nelle ore notturne.
Coordinamento della capitaneria di porto di Bari e la risposta delle autorità
La Capitaneria di Porto di Bari ha gestito l’intervento, attivando le operazioni di soccorso e assicurando un’azione tempestiva e organizzata. Il coordinamento ha coinvolto la Guardia costiera, i servizi ospedalieri di Tricase e le autorità locali per garantire condizioni di sicurezza e assistenza a tutti i migranti soccorsi durante e dopo lo sbarco.
Le persone con ferite e condizioni mediche delicate sono state immediatamente trasportate in strutture ospedaliere, mentre le altre sono state sottoposte ai controlli sanitari di rito. Quanto emerso conferma ancora una volta le difficoltà legate ai flussi migratori via mare che interessano la costa pugliese, punto di ingresso frequente per chi tenta traversate dal Medio Oriente o dall’Asia verso l’Europa.
Operazioni notturne e gestione del soccorso
Le operazioni notturne hanno reso più impegnativo il soccorso, ma hanno evitato conseguenze più gravi per i migranti coinvolti. Le istituzioni continuano a gestire sul territorio situazioni simili con lo scopo di salvare vite e garantire assistenza.