La giunta provinciale di Bolzano ha approvato una delibera che modifica le regole sull’impiego dei dipendenti pubblici nei servizi provinciali. Il provvedimento prevede che il personale possa restare in servizio fino a 70 anni, oltre l’età pensionabile stabilita a 67 anni, purché vi sia il consenso del lavoratore e una motivazione valida dell’amministrazione. Il nuovo sistema punta a bilanciare il ricambio generazionale con il trasferimento di competenze tra colleghi.
Le modifiche alla normativa sull’impiego pubblico nella provincia di bolzano
La proposta, curata dall’assessora al personale Magdalena Amhof, introduce una maggiore flessibilità nell’utilizzo del personale pubblico anziano. La delibera consente di estendere il rapporto di lavoro fino a tre anni oltre l’età pensionabile, in seguito a un’attenta valutazione delle prestazioni del dipendente negli ultimi due anni. Solo chi ha ottenuto giudizi di livello eccellente o eccezionale potrà accedere a questa proroga annuale, rinnovabile ogni anno fino al limite massimo previsto.
L’estensione del servizio è pensata per rispondere a esigenze specifiche dell’amministrazione, come lo svolgimento di attività di tutoraggio o la formazione di nuovi assunti. In questo modo si favorisce la trasmissione di esperienza e conoscenze, garantendo un supporto diretto ai giovani dipendenti e facilitando la loro crescita professionale all’interno dell’amministrazione provinciale.
La regolamentazione del pensionamento e il bilanciamento con il ricambio generazionale
Il testo della delibera adegua l’età pensionabile alle disposizioni nazionali, fissando al 1 gennaio 2025 il pensionamento ordinario a 67 anni. Tuttavia, in casi motivati, il personale potrà continuare a svolgere le proprie funzioni fino a 70 anni. L’obiettivo dichiarato dalle autorità è doppio: sostenere il ricambio generazionale garantendo l’accesso dei nuovi lavoratori, e al tempo stesso non perdere il valore delle competenze acquisite nel tempo da chi ha più esperienza.
Magdalena Amhof ha sottolineato l’importanza di questa misura per assicurare il passaggio di conoscenze tra le generazioni all’interno degli uffici pubblici. “La possibilità di prolungare il servizio facilita un affiancamento mirato ai nuovi arrivati, orientando la loro integrazione e contribuendo al miglioramento delle loro capacità sin dai primi anni di lavoro.”
Criteri e limiti della proroga fino a 70 anni nel lavoro pubblico provinciale
Per ottenere la proroga fino a 70 anni è indispensabile il consenso esplicito del dipendente e una motivazione comprovata da parte dell’amministrazione provinciale. La richiesta deve essere basata su esigenze effettive, come la necessità di attività di tutoraggio o formazione, secondo quanto emerge dal testo della delibera. Questo meccanismo mira a evitare estensioni automatiche o prive di fondamento.
La proroga ha durata annuale e può essere rinnovata non più di due volte, dunque per un massimo di tre anni dopo il raggiungimento dei 67 anni. Questo vincolo consente di gestire al meglio il personale, preservando al contempo gli equilibri nell’organico e favorendo comunque il ricambio grazie all’ingresso di nuove figure.
Le verifiche e la valutazione delle prestazioni
Dal punto di vista delle verifiche, la valutazione delle prestazioni negli ultimi due anni deve risultare di livello superiore, evitando così di trattenere in servizio dipendenti non più in grado di garantire adeguati standard di lavoro. L’attenzione si sposta quindi sul merito e sulla capacità attuale del dipendente anziché su criteri anagrafici esclusivi.
La decisione della provincia autonoma di Bolzano riflette una tendenza diffusa nel pubblico impiego a modulare il pensionamento in base alle necessità reali dell’ente e alle caratteristiche del lavoratore. Il bilanciamento fra esperienza e ricambio diventa centrale nelle strategie di gestione del personale, tenendo conto sia degli aspetti normativi nazionali che delle condizioni locali.