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Eni promuove la diffusione di fornelli migliorati in angola per ridurre i fumi tossici e migliorare la salute

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L’Agenzia Internazionale dell’Energia rileva che circa 2,3 miliardi di persone nel mondo cucinano ancora con metodi tradizionali, bruciando legna, carbone o rifiuti. Questa pratica espone molti soprattutto in Africa a fumi dannosi che provocano gravi problemi di salute. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, quasi 3,2 milioni di morti premature ogni anno sono legate all’inalazione di questi fumi, con donne e bambini tra i più colpiti. Per affrontare questa situazione, eni ha avviato diverse iniziative volte a diffondere fornelli più sicuri ed efficienti, concentrandosi in particolare sull’Africa sub sahariana.

L’impatto dei metodi tradizionali di cottura sul benessere e l’ambiente

In molte zone dell’Africa, ma anche in altre parti del mondo, la maggioranza delle famiglie usa ancora fuochi aperti o fornelli rudimentali per cucinare. Questa scelta, spesso dettata dalla necessità e dalla mancanza di alternative, comporta l’inalazione di fumi contenenti sostanze tossiche. Il carbone, la legna e altri materiali di combustione rilasciano particelle che aggravano malattie respiratorie, cancro ai polmoni, e altre patologie croniche. Un problema che riguarda in modo particolare donne e bambini, che passano molte ore vicino al focolare domestico.

Conseguenze ambientali dei metodi tradizionali

Oltre all’impatto sulla salute, questi metodi contribuiscono al degrado ambientale. Il continuo prelievo di legna per il combustibile favorisce la deforestazione, alterando ecosistemi locali reali. Le emissioni di gas serra prodotte dalla combustione semplice incrementano l’inquinamento atmosferico nelle comunità rurali e urbane. Questi elementi rendono urgente un cambio di passo nelle modalità di preparazione dei pasti, soprattutto nei paesi più poveri.

Il clean cooking programme di eni e i progressi in africa sub sahariana

Eni ha lanciato nel 2018 il clean cooking programme, un progetto dedicato a diffondere fornelli migliorati in Africa sub sahariana. Il programma prevede la distribuzione gratuita di dispositivi di cottura più efficaci, volti a diminuire l’uso di combustibili inquinanti e a ridurre l’esposizione ai fumi nocivi. L’iniziativa ha già raggiunto circa 2 milioni di persone in paesi come costa d’avorio, mozambico, repubblica del congo, tanzania e angola.

Questi fornelli migliorati funzionano con tecnologie più semplici ma meno inquinanti, garantendo una combustione più pulita, una riduzione del consumo di combustibile e quindi un impatto minore sulla salute e sull’ambiente. Il progetto rappresenta un tentativo concreto di migliorare condizioni di vita di ampie comunità che ancora oggi convivono con problemi legati alla povertà energetica e all’assenza di alternative sostenibili.

Avvio del programma in angola: distribuzione e obiettivi

In angola, il clean cooking programme ha preso il via nel 2024 tramite eni natural energies sucursal em angola, controllata locale del gruppo eni guidato da claudio descalzi. Il progetto nasce da un accordo firmato con il governo angolano nel luglio 2022 e si focalizza su 7 province: benguela, cuanza norte, cuanza sul, huambo, iacó-le bengo e uÍge. L’obiettivo è supportare famiglie che vivono in aree rurali e suburban e fornire fornelli più sicuri ed efficienti.

Fino ad ora, l’iniziativa ha coinvolto circa 500mila persone. Tutto questo senza alcun costo per le famiglie, con la promessa di arrivare a superare i 2 milioni di beneficiari entro il 2030. Questa scala punta a tagliare le emissioni legate alla cottura e a migliorare le condizioni di vita nella quotidianità. Le famiglie guadagnano tempo e denaro, oltre a ridurre rischi di incidenti domestici e malattie legate ai fumi.

Benefici concreti nel quotidiano delle comunità coinvolte

I fornelli migliorati hanno effetti diretti sulle attività domestiche. Da una parte riducono il consumo di legna o carbone, così le famiglie spendono meno e passano meno tempo a cercare combustibile. Questo tempo risparmiato spesso viene dedicato a scuola, lavoro o piccoli mestieri, contribuendo a una maggiore autonomia soprattutto per le donne. Dall’altra, la minor esposizione ai fumi mette al sicuro i polmoni e gli occhi di chi cucina tutti i giorni.

Sicurezza domestica e salute pubblica

La sicurezza domestica aumenta perché questi fornelli riducono il rischio di incendi o ustioni. Permettono inoltre di cucinare più rapidamente e con meno dispersione di calore. Oltre all’aspetto pratico, vengono migliorate le condizioni di salute pubblica, perché riducono la presenza di agenti tossici nell’aria, veri responsabili di molte malattie respiratorie.

L’importanza della formazione e del sostegno sul territorio

Non basta distribuire fornelli: eni e i suoi partner attivi sul territorio lavorano anche sulla formazione delle famiglie. Insieme a organizzazioni come dom bosco e medici con l’africa cuamm, il programma offre istruzioni precise per l’uso corretto e la manutenzione dei dispositivi. Questa fase è cruciale per garantire che i benefici durino nel tempo e per far comprendere le nuove abitudini energetiche da adottare.

Questi partner promuovono anche campagne di sensibilizzazione sui temi della salute e della nutrizione, collegate al miglioramento delle pratiche di cottura. L’approccio integrato punta al miglioramento complessivo della qualità della vita delle comunità coinvolte, perché un ambiente domestico più sano e un’alimentazione migliore sono fattori strettamente interconnessi.

Lo sviluppo dei programmi di cucina pulita resta un passaggio fondamentale nel lungo percorso per ridurre l’inquinamento domestico e migliorare le condizioni di popolazioni vulnerabili. Le iniziative come quella di eni in angola mostrano come interventi mirati possono produrre risultati tangibili fin da subito nelle zone più bisognose.

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