Un episodio di vandalismo ha coinvolto la Lega nel quartiere di San Lorenzo a Roma, dove alcuni manifesti elettorali sul decreto sicurezza sono stati imbrattati con vernice rossa. La vicenda ha attirato l’attenzione politica locale e nazionale, con una denuncia formale presentata dal segretario regionale del Lazio Davide Bordoni e l’intervento diretto di Matteo Salvini. Il caso si svolge in un’area molto frequentata, a pochi metri dall’ingresso dell’università La Sapienza.
L’imbrattamento dei manifesti e la diffusione del video sui social
Nei giorni scorsi una clip ha cominciato a circolare sui social, mostrando due giovani con un secchio di vernice rossa e un rullo mentre imbrattano due grandi cartelloni affissi dalla Lega. I manifesti, collocati vicino alla sede universitaria di San Lorenzo, contenevano messaggi diretti relativi al decreto sicurezza, voluto dal partito. Su uno dei manifesti si leggeva “Blocchi una strada a chi lavora? Finisci in galera”; sull’altro, “Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore”. La scena ha suscitato clamore perché i cartelloni erano stati pagati e affissi regolarmente, ma sono stati deturpati senza autorizzazione, con vernice che copriva i messaggi.
Il quartiere San Lorenzo rappresenta un punto nevralgico per la gioventù romana, e proprio la vicinanza all’università La Sapienza ha amplificato l’eco di questa azione di protesta. Il fatto che l’episodio sia stato documentato e diffuso online ha permesso una rapida mobilitazione mediatica e politica in difesa dei manifesti danneggiati.
La reazione politica di matteo salvini e la posizione della lega
Matteo Salvini, leader nazionale della Lega e allora ministro, ha reagito pubblicando un commento su Facebook accompagnato dal video dell’atto di vandalismo. Salvini ha parlato apertamente di “stupidità dei compagni”, esprimendo senza mezzi termini la sua condanna verso chi ha danneggiato i manifesti. Il ministro ha sottolineato che il decreto sicurezza sostiene chi subisce occupazioni abusive, dando priorità a chi vive nel rispetto della legge. Nelle sue parole, chi imbratta i manifesti starebbe dalla parte degli occupanti abusivi e contro “la gente perbene”.
Il messaggio di Salvini ha puntato a denunciare non solo il danno materiale ma anche un contrasto politico e culturale forte, evidenziando una spaccatura che si rispecchia anche tra cittadini e forze dell’ordine. Salvini ha concluso il suo intervento con un tono provocatorio, dicendo che l’atto di vandalismo non fermerà le attività del partito e anzi rafforzerà la loro determinazione.
La denuncia formale e la futura campagna di affissioni della lega a roma
Dopo l’episodio, Davide Bordoni, segretario della Lega per il Lazio, ha presentato una denuncia formale alla questura di Roma per l’imbrattamento dei manifesti. L’atto si configura come una risposta legale e ufficiale alle azioni che hanno rovinato la campagna informativa del partito.
In vista delle prossime settimane, la Lega ha annunciato che a Roma tornerà una nuova campagna massiccia di affissioni simili. I manifesti danneggiati saranno sostituiti, confermando la volontà di mantenere alta la visibilità del messaggio sul territorio. Questa comunicazione mostra come la Lega intenda proseguire con le proprie attività elettorali senza farsi intimorire da gesti di questo tipo.
L’episodio si colloca in un contesto di tensioni politiche e sociali che attraversano la città, specialmente in aree sensibili come San Lorenzo, dove le questioni di sicurezza, occupazione e ordine pubblico generano spesso dibattito e scontri. La scelta di reagire con una denuncia formale indica come il partito voglia contrastare queste azioni con strumenti istituzionali.