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Come la transizione energetica sta cambiando l’italia tra tecnologie, territori e dati di un anno

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Il passaggio dall’energia fossile a quella rinnovabile coinvolge oggi ogni area del paese, tra esperienze di comunità, innovazioni industriali e interventi su ambienti naturali. L’italia sta modificando il proprio volto energetico con risultati visibili, impianti modernizzati e nuove tecnologie, che insieme sembrano delineare un percorso tutt’altro che rallentato. Un documentario e i dati recenti del 2024 raccontano questi cambiamenti concreti e le sfide che il paese affronta per mantenere il ritmo.

Un racconto tra storia e innovazione energetica italiana

Il documentario ‘La transizione possibile’ porta lo spettatore a scoprire luoghi simbolo e progetti in tutta italia, tra impianti storici e soluzioni moderne. Si parte da una centrale idroelettrica attiva da 111 anni, con i suoi macchinari incastonati in pavimenti a mosaico e architettura art nouveau. Questa centrale rappresenta la tradizione che si sposa con il revamping, ovvero l’ammodernamento, come nella vicina centrale eolica che oggi produce tre volte tanto rispetto al passato, usando meno torri grazie al repowering.

Energie rinnovabili nella vita quotidiana

Il film segue anche comunità energetiche rinnovabili come quella guidata da un parroco che controlla da remoto carico e domanda tramite smartphone, dimostrando come le nuove tecnologie entrino negli spazi di vita quotidiana. Le case efficientate con involucri termici e impianti fotovoltaici o a biomassa completano questo quadro di energia distribuita su territori diversi. Gli esempi includono pure il biometano ottenuto dagli scarti di oleifici, che valorizza risorse altrimenti perdute.

Voci dal territorio

Il lavoro di Luca Pagliari, giornalista e divulgatore, attraversa valli e monti coinvolgendo persone, istituzioni e imprese in un racconto fatto di volti concreti. Emergono idee di sostenibilità e decarbonizzazione come quella della Cartiera dell’Adda, che da due secoli è attiva e oggi punta sulle biomasse legnose per ridurre emissioni. O il team di ingegneri di Candela, che lavora per produrre autonomia energetica nel sud italia convertendo sansa e deiezioni in biometano. Anche la Malga di Vallelaghi diventa un riferimento per efficienza energetica in montagna, mostrando quanto la trasformazione coinvolga settori vari e territori più isolati.

I dati del 2024 confermano un’accelerazione nei numeri e nelle connessioni

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica gilberto Pichetto ha ricordato come in italia ormai si aggiri intorno a 1.200-1.300 il numero di connessioni nuove alla rete ogni giorno. Questo ritmo alto indica il coinvolgimento di migliaia di famiglie e aziende, che spingono verso l’elettrificazione e l’uso crescente di fonti pulite. Il processo rappresenta un cambio di pelle per l’industria nazionale, che non riguarda solo l’ambiente ma anche la struttura economica nel suo complesso.

Vantaggi e prospettive economiche

Pichetto ha sottolineato che mantenere l’italia tra i primi paesi europei su queste tecnologie favorisce vantaggi economici tangibili. L’autoproduzione porta infatti risparmi concreti, un incentivo per imprese e cittadini a investire nell’energia verde. Il ministro ha indicato che questa svolta energetica può anche contrastare l’abbandono delle aree interne, offrendo opportunità di lavoro e competitività in zone a rischio spopolamento.

Dati del gse sul 2024

Paolo Arrigoni, presidente del gse, ha presentato i dati del bilancio 2024, che mostrano un fatturato superiore ai 52 miliardi di euro. Gli incentivi del gse alle rinnovabili sono arrivati a 14 miliardi, a sostegno di oltre 2 milioni di impianti fer distribuiti sul territorio nazionale. Anche i titoli di efficienza energetica hanno risparmiato a livello nazionale circa 400.000 tonnellate equivalenti di petrolio. L’ente ha esteso la propria assistenza a oltre 6.200 amministrazioni pubbliche, inclusi quasi 5.000 comuni, per agevolare la transizione.

Questi numeri fotografano un sistema che cresce ma che chiede di sostenere un’accelerazione ulteriore per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030. Il gse avverte come la trasformazione sia un cambiamento che coinvolge aspetti sociali, culturali ed economici, non solo tecnici.

Dal territorio alla comunicazione: il roadshow del gse e l’ascolto diretto

Negli ultimi mesi, il gse ha promosso un roadshow toccando 13 regioni italiane, coinvolgendo scuole, aziende e istituzioni. Questo tour ha permesso di dialogare direttamente con chi vive e realizza la transizione, facendone emergere bisogni, criticità e buone pratiche. L’esperienza sul campo è stata il punto di partenza per creare il documentario, nato da una raccolta di testimonianze e osservazioni reali.

Un dialogo concreto

L’iniziativa ha dato voce a tecnici, imprenditori, studenti e amministratori pubblici, permettendo di raccontare la transizione con un approccio concreto, lontano da slogan o teorie astratte. La visione proposta tiene insieme innovazioni tecnologiche, scelte individuali e collettive, ma anche sfide come semplificazioni normative e infrastrutture da migliorare.

Così il racconto cattura la complessità di un cambiamento ormai in fase avanzata, che si accompagna a investimenti importanti ma necessita di un coinvolgimento diffuso e di un adeguamento culturale. La strada verso un’italia più verde e autonoma passa per questo intreccio di persone, realtà produttive e territori, dove l’energia rappresenta anche una chance di sviluppo e radicamento sociale.

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