Un incidente mortale è avvenuto a Westbury, Long Island, dove un uomo di 61 anni è stato risucchiato dentro una macchina per la risonanza magnetica mentre indossava una pesante collana da 9 chili, una tragedia che ha attirato l’attenzione sui rischi legati a questi apparecchi medici ad alto campo magnetico.
I fatti avvenuti nel centro di risonanza magnetica a westbury
Il 14 marzo 2025, nelle strutture del Nassau Open MRI di Westbury, un uomo è entrato in una zona riservata senza autorizzazione durante una scansione attiva. Secondo quanto riferito dalla polizia locale, la macchina per la risonanza magnetica era in funzione dopo che la moglie, Adrienne Jones-McAllister, aveva effettuato una risonanza al ginocchio. L’uomo, intento ad aiutare la moglie, ha attraversato una porta di accesso non autorizzata, portando con sé una collana metallica pesante circa 9 chili, usata come strumento di allenamento fisico.
Dichiarazioni della moglie
Adrienne ha dichiarato: “Gli avevo chiesto di aiutarmi, è entrato nella stanza e in un attimo la macchina lo ha risucchiato e trascinato dentro”. L’incidente si è verificato in pochi secondi, quando il campo magnetico potente dell’apparecchio ha attirato la catena al collo dell’uomo, provocandone la morte per schiacciamento.
Le norme di sicurezza sulle macchine per risonanza magnetica e i rischi connessi
Le macchine per la risonanza magnetica usano magneti fortissimi che creano un campo in grado di attirare ogni oggetto metallico nelle vicinanze, indipendentemente dalle dimensioni. Per questo motivo ogni struttura che esegue esami di risonanza richiede ai pazienti di togliere orologi, gioielli, chiavi, apparecchi elettronici e qualsiasi altro oggetto metallico prima di avvicinarsi all’apparecchio.
Gli operatori sanitari sono incaricati di verificare il rispetto di queste regole, ma in questo caso l’uomo è entrato spontaneamente in una zona non sicura e la sua collana non è stata rimossa in tempo. La Food and Drug Administration americana ha evidenziato che oltre a oggetti comuni come smartphone o chiavi, anche dispositivi salvavita come bombole di ossigeno possono diventare proiettili mortali se introdotti in questi ambienti.
Casi analoghi passati
Il caso di Westbury ricorda eventi analoghi già avvenuti in passato. Nel 2001 a New York, un bambino di sei anni morì in un ospedale dopo che una bombola di ossigeno venne attratta con forza dalla macchina per risonanza magnetica provocandogli una frattura cranica fatale. Incidenti di questo tipo sono spesso legati alla scarsa attenzione nell’applicare le misure di sicurezza che prevedono la rimozione di ogni oggetto metallico e il controllo rigoroso degli accessi alle stanze.
Ripercussioni sull’uso e la gestione delle macchine per risonanza magnetica
Le risonanze magnetiche provocano rischi particolari proprio a causa del campo magnetico intenso, che non solo attira oggetti ma può neutralizzare il funzionamento di dispositivi elettronici e medici con parti metalliche. Per questo i protocolli di sicurezza sono stringenti sia in fase di preparazione del paziente che nel controllo degli ambienti.
L’episodio a Long Island ha riacceso il dibattito sulle procedure da adottare nelle cliniche e negli ospedali per evitare rischi simili. È chiaro che l’introduzione in prossimità di una macchina accesa di oggetti metallici pesanti può causare conseguenze mortali. Le strutture sanitarie, insieme alle autorità competenti, stanno valutando possibili interventi per migliorare il controllo degli accessi, la formazione degli operatori e il monitoraggio dei pazienti.
Questioni aperte
I dispositivi per la risonanza magnetica necessitano di ambienti sorvegliati e senza materiali magnetizzati. Il caso ha sollevato domande sulla tecnologia usata, la disponibilità di segnaletica chiara e la prevenzione delle intrusioni non autorizzate durante le procedure. Casi tragici come questo richiamano l’attenzione su una sicurezza che non deve mai essere sottovalutata e che richiede il rispetto rigoroso delle norme mediche e tecniche.