La procura di Roma ha chiuso le indagini su mariarosaria boccia, imprenditrice accusata di stalking, lesioni e diffamazione nei confronti dell’ex ministro della cultura gennaro sangiuliano. Le accuse includono anche interferenze nella vita privata e false dichiarazioni nel curriculum utilizzato per l’organizzazione di eventi. Il procedimento coinvolge inoltre la moglie di sangiuliano e l’ex capo di gabinetto del ministero, francesco gilioli, come parti offese.
Chiusura delle indagini e contestazioni principali
L’ufficio del pm di piazzale Clodio ha notificato a boccia la chiusura delle indagini preliminari, passo che tende ad anticipare una possibile richiesta di rinvio a giudizio. Le contestazioni rivolte all’imprenditrice sono molteplici, tra cui stalking, che implica una serie di comportamenti molesti e intimidatori verso sangiuliano. A questo si aggiungono accuse di lesioni, a indicare danni fisici provocati alla vittima o a terzi coinvolti nel caso.
Gli investigatori hanno incluso nel fascicolo anche le interferenze illecite nella vita privata dell’ex ministro, un reato che riguarda azioni volte a interferire nella sfera personale delle vittime. A boccia viene anche imputata la diffamazione, condotta che ha danneggiato l’immagine pubblica di sangiuliano in modo diffuso e continuativo.
Le false dichiarazioni nel curriculum e la gestione degli eventi
Oltre agli episodi di stalking e diffamazione, l’indagine ha evidenziato irregolarità nei documenti presentati da boccia per candidature e incarichi. In particolare, il reato di false dichiarazioni nel curriculum riguarda dati inesatti o inventati utilizzati per ottenere l’organizzazione di eventi culturali. Questo aspetto apre a sospetti su come boccia possa aver influenzato la propria posizione nel panorama degli eventi legati al ministero.
L’accusa punta a dimostrare che la presentazione di informazioni non veritiere abbia avuto effetti concreti sulle opportunità professionali ottenute. Dalle indagini emerge quindi un quadro di comportamenti non solo personali, ma anche legati alla gestione formale delle responsabilità e alle dinamiche lavorative connesse al ministero della cultura.
Vittime e coinvolgimento delle figure istituzionali
Nel procedimento risultano come parti offese gennaro sangiuliano, la moglie di sangiuliano e francesco gilioli, ex capo di gabinetto del ministero. La presenza di queste persone rende la vicenda più complessa e delicata, vista la loro posizione istituzionale e il legame con gli eventi oggetto di contestazione.
Gli atti processuali mostrano che le condotte contestate a boccia non si sono limitate all’ex ministro ma hanno avuto impatti su più soggetti coinvolti direttamente o indirettamente nelle vicende. Questa estensione degli effetti rende la causa particolarmente rilevante dal punto di vista giudiziario e pubblico, viste le figure di rilievo interessate.
Sviluppi futuri del procedimento
Il procedimento sarà oggetto di sviluppi nei prossimi mesi, quando la procura deciderà se proporre il rinvio a giudizio per boccia e procedere con il processo. Il caso ha già attirato l’attenzione per l’accostamento tra questioni personali e ambiti legati alla gestione culturale. “La vicenda”, si legge in una fonte giudiziaria, “potrebbe avere ripercussioni significative nel settore degli eventi culturali.”