Nel centro di città del messico si è svolta una manifestazione popolare per denunciare la gentrificazione che sta provocando sfratti e limitando l’accesso agli alloggi per le fasce sociali meno abbienti. L’episodio rappresenta il secondo movimento di protesta dopo alcuni mesi, con migliaia di persone in strada per chiedere un cambio di rotta sulle politiche urbane e abitative.
La manifestazione lungo avenida insurgentes e la presenza della polizia
Ieri nel quartiere meridionale della capitale messicana, diversi centinaia di residenti hanno marciato lungo avenida insurgentes. Il percorso ha interessato le zone più colpite dall’incremento dei progetti immobiliari di lusso e dalla speculazione sui prezzi degli affitti. Durante la passeggiata, i manifestanti hanno esposto striscioni e intonato slogan contro la costruzione di nuove abitazioni esclusive, spesso finanziate con fondi pubblici, accusando il governo di favorire interessi privati a discapito delle persone più vulnerabili.
Le forze dell’ordine erano presenti in forze, con l’intento di prevenire disordini ma anche per monitorare da vicino gli sviluppi della protesta. Il clima è rimasto teso lungo tutta la manifestazione e i partecipanti, pur inizialmente pacifici, hanno espresso insoddisfazione e rabbia verso la situazione abitativa in rapido peggioramento. La richiesta centrale rimaneva chiara: “arrestare le costruzioni di immobili esclusivi e frenare il crescente prezzo delle case.”
Il ruolo del turismo di massa e dei nomadi digitali
Una delle cause più citate dal gruppo di protesta riguarda l’aumento del turismo e la presenza crescente dei cosiddetti nomadi digitali nelle aree centrali di città del messico. Questi nuovi abitanti, spesso con redditi elevati e capacità di spesa importante, stanno modificando la domanda abitativa e alterando gli equilibri sociali esistenti. La conseguenza diretta è la speculazione immobiliare, che ha portato i prezzi degli affitti a più che raddoppiare negli ultimi tre anni.
Effetti del turismo di massa sugli affitti e sulle comunità locali
Il turismo di massa ha creato nuovi mercati immobiliari volti a soddisfare clienti internazionali e visitatori temporanei, costringendo gli abitanti storici a trasferirsi in quartieri periferici o più accessibili. Le misure governative attuate finora non sono riuscite a contenere questa dinamica, che rischia di isolare ulteriormente le fasce meno abbienti e trasformare interi quartieri in enclave privilegiate.
Episodi di violenza e frasi xenofobe durante la protesta
Nonostante l’appello iniziale a una manifestazione pacifica, la protesta ha registrato momenti di tensione. Alcuni manifestanti, probabilmente esasperati dalla situazione, hanno preso a danneggiare le vetrine di negozi nelle zone più frequentate dai turisti. Sono inoltre emerse espressioni e slogan con toni xenofobi contro stranieri e nuovi residenti, complicando ulteriormente il quadro.
Le forze dell’ordine sono intervenute per limitare i danni e riportare ordine, mentre alcune immagini e testimonianze hanno mostrato scene di aggressione verso persone considerate esterne alla comunità. Questi episodi sottolineano la complessità della situazione abitativa a città del messico, dove si intrecciano problemi sociali, economici e culturali che mettono a dura prova la convivenza nei quartieri interessati.
Le nuove proteste indicano un malessere che continua a crescere tra i cittadini, determinati a contrastare la trasformazione del loro territorio. Resta aperto il confronto con istituzioni e operatori immobiliari per trovare soluzioni concrete che possano salvaguardare l’accesso alla casa e mantenere la socialità originaria delle zone centrali.