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Ministri degli esteri di 25 paesi chiedono la fine immediata della guerra a gaza

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Un gruppo di 25 ministri degli esteri provenienti da diversi paesi ha diffuso un appello collettivo per la fine immediata del conflitto nella Striscia di Gaza. Tra i firmatari figura anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. L’iniziativa coinvolge governi europei ed extraeuropei e punta a sollecitare interventi urgenti per la popolazione civile coinvolta nella guerra.

La dichiarazione congiunta dei ministri degli esteri

Il documento è stato firmato dai titolari della diplomazia di nazioni come il Regno Unito, l’Italia, l’Australia, l’Austria, il Belgio, il Canada, la Danimarca, l’Estonia, la Finlandia, la Francia, l’Islanda, l’Irlanda, il Giappone, la Lettonia, la Lituania, il Lussemburgo, l’Olanda, la Nuova Zelanda, la Norvegia, la Polonia, il Portogallo, la Slovenia, la Spagna, la Svezia e la Svizzera. A sottoscrivere la lettera anche la commissaria Ue alla Parità, Hadja Lahbib, di origine belga-algerina.

Contenuti della dichiarazione

Il testo chiarisce che la guerra a Gaza deve cessare “ora”, definendo la situazione come un’emergenza urgente da affrontare. I ministri evidenziano la necessità di un’azione diplomatica coordinata per evitare ulteriori sofferenze nella regione. La dichiarazione insiste sul fatto che il conflitto ha causato danni incalcolabili e che è urgente fermare il ciclo di violenza.

I punti chiave del documento e le richieste specifiche

Tra le richieste più importanti, il documento respinge qualunque modifica forzata alla composizione demografica sia nella Striscia di Gaza sia nei territori palestinesi occupati. Questo significa che qualsiasi tentativo di spostamento forzato di popolazioni viene rigettato con fermezza.

Si invita inoltre a sospendere la costruzione di nuovi insediamenti israeliani in Cisgiordania e a Gerusalemme est. La questione degli insediamenti rappresenta uno dei principali nodi del conflitto, riconosciuto dalla comunità internazionale come elemento di tensione. La dichiarazione richiama al rispetto della realtà sul terreno e al rispetto delle risoluzioni internazionali in materia.

Il sostegno al piano di pace arabo

Il testo sottolinea il sostegno al piano di pace arabo, un’iniziativa di lungo corso che punta alla stabilizzazione e soluzione duratura del conflitto israeliano-palestinese attraverso un accordo di compromesso. Si evidenzia l’importanza di perseguire questa strada diplomatica in alternativa a soluzioni unilaterali.

Appello per il rilascio degli ostaggi e sostegno umanitario

Non manca l’esortazione per la liberazione immediata degli ostaggi israeliani attualmente detenuti da Hamas. Il rilascio delle persone prese come prigioniere è una delle condizioni ritenute fondamentali per facilitare negoziati di pace e ridurre l’escalation del conflitto.

Al contempo, la dichiarazione richiama alla necessità di eliminare le restrizioni che impediscono il passaggio di aiuti umanitari verso la popolazione civile di Gaza, che si trova in condizioni di forte emergenza. Il blocco o la limitazione degli aiuti aggrava la crisi umanitaria, aumentando le sofferenze di migliaia di persone tra donne, bambini e anziani.

Le richieste puntano a garantire un flusso costante di alimenti, medicinali e altri supporti essenziali, per preservare la vita delle persone rimaste intrappolate nelle aree colpite dalla guerra. Questa pressione internazionale sul tema ha l’obiettivo di evitare una catastrofe umanitaria.

Ruolo dell’azione diplomatica

La posizione aperta da Tajani e dagli altri ministri sottolinea il ruolo dell’azione diplomatica internazionale per limitare i danni umani e creare le condizioni per un dialogo di pace. L’appello congiunto rappresenta un momento significativo nel dibattito globale sul conflitto israeliano-palestinese nel 2025.

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