Negli ultimi dieci mesi, il Messico ha intensificato le operazioni contro i gruppi criminali attivi nello stato di Sinaloa. Il ministro della Sicurezza, Omar García Harfuch, ha riferito risultati importanti derivanti da una strategia che punta a contenere la violenza e smantellare le reti di narcotraffico presenti nella regione. Le recenti leggi approvate dal Congresso puntano a potenziare ulteriormente la repressione, con particolare attenzione ai leader e ai loro complici.
La strategia del governo contro i cartelli di sinaloa
Il ministro García Harfuch ha illustrato in una conferenza stampa a Culiacán, capitale di Sinaloa, come l’azione governativa abbia ridotto significativamente la presenza e le attività dei cartelli. Da settembre 2024, quando gli scontri tra le fazioni Los Mayos e Los Chapitos avevano provocato un’impennata di violenza, le autorità hanno messo in campo diverse misure per interrompere i movimenti dei convogli e disturbare le operazioni criminali.
Il funzionario ha spiegato che l’accesso ai convogli di camion utilizzati per il traffico di armi e droga è diventato più difficile, con meno passaggi registrati nella zona. Questo segnale indica un indebolimento delle organizzazioni, anche se la situazione resta complicata. Era evidente che le forze si spostavano con maggiore facilità prima, provocando così uno scenario di insicurezza crescente tra la popolazione. L’obiettivo è ora consolidare questi risultati e avanzare contro i leader dei cartelli.
Numeri degli arresti e impatti sul narcotraffico
Tra il primo ottobre 2024 e il 16 luglio 2025 il governo ha portato avanti arresti su larga scala e confische importanti. Sono state fermate 1.487 persone legate alle attività criminali, un dato significativo nel contrasto al narcotraffico. Le forze dell’ordine hanno sequestrato oltre 3.000 armi da fuoco, un elemento chiave per privare i cartelli della loro forza militare.
La lotta si è concentrata inoltre sulla distruzione dei laboratori clandestini dove si producevano sostanze stupefacenti. Sono stati chiusi 91 laboratori, smantellando così infrastrutture vitali per l’organizzazione. In totale sono stati sequestrati 53.602 chilogrammi di droga e 1.811.000 pillole di fentanyl, sostanza sintetica responsabile di numerose morti per overdose negli ultimi anni.
Questi risultati mostrano l’intensità dell’azione governativa e la sua capacità di colpire i punti nevralgici della filiera illegale nella regione di Sinaloa.
La caccia ai figli di el chapo e altri leader
Il ministro della Sicurezza ha indicato come obiettivo prioritario l’arresto di Iván e Alfredo Guzmán Salazar, due dei figli di Joaquín “El Chapo” Guzmán Loera, ex capo del cartello di Sinaloa. Accanto a loro, la priorità riguarda anche Ismael Zambada Sicairos, figlio di Ismael “El Mayo” Zambada, altro protagonista della criminalità organizzata nella regione.
La strategia punta dunque a colpire i vertici delle organizzazioni per interrompere la trasmissione del controllo e creare divisioni interne. Gli scontri tra Los Mayos e Los Chapitos aumentano la frammentazione delle cellule criminali, ma la presenza di questi nomi richiama l’attenzione sulle dinamiche di potere che restano complesse e difficili da risolvere.
La repressione mira a ridurre l’influenza di queste famiglie criminali e a impedire che trovino spazi per riprendersi o radicarsi ulteriormente in Sinaloa. A quel punto, l’azione delle leggi potrebbe fornire strumenti più incisivi per le forze dell’ordine.
Scenario della sicurezza a sinaloa tra sfide e risultati
Nonostante i progressi descritti dal ministro García Harfuch, la situazione a Sinaloa resta instabile. Gli scontri tra le fazioni criminali continuano a causare un clima di insicurezza. La riduzione dei convogli armati indica un rallentamento delle operazioni, tuttavia non elimina la minaccia principale rappresentata da queste organizzazioni.
Le forze di sicurezza mantengono un controllo stretto, ma l’area presenta ancora rischi per la popolazione civile e per chi opera nella regione. La lotta al narcotraffico è un processo che richiede tempo e costanza. I risultati ottenuti negli ultimi mesi servono da base per rafforzare la presenza dello Stato e per mettere in difficoltà le organizzazioni.
Il ministero continuerà a monitorare la situazione e a reagire agli sviluppi. Le nuove norme approvate daranno un quadro più ampio d’intervento alle autorità. Intanto i numeri degli arresti, sequestri e chiusure mostrano la volontà di opporsi a questo tipo di criminalità con azioni concrete e continue.