L’Unione europea si concentra sulle industrie ad alta intensità energetica, un settore chiave per l’economia. A Copenaghen, a margine del Consiglio Competitività informale, si è tenuto il secondo incontro dell’Alleanza ministeriale per le Industrie Energivore, nata lo scorso maggio a Bruxelles. I Paesi partecipanti hanno sottoscritto una dichiarazione di intenti non vincolante che delinea le difficoltà attuali e le strategie future per sostenere queste industrie strategiche nell’ambito della transizione energetica e della competizione globale.
Composizione e obiettivi dell’alleanza ministeriale
L’Alleanza riunisce oggi 16 paesi della Ue, inclusi i principali protagonisti come Francia, Italia, Spagna, Germania e altri. L’iniziativa ha preso vita a Bruxelles, grazie all’impulso della Francia, con lo scopo di preservare la capacità produttiva europea e mantenere condizioni di competitività per settori che consumano grandi quantità di energia, tra cui siderurgia, chimica, carta, vetro, ceramica e cemento.
La rappresentanza nazionale e settoriale
La presenza di 16 Stati membri offre un quadro rappresentativo di interessi e settori produttivi diversi. La collaborazione mira a trovare soluzioni politiche, tecnologiche e di supporto che tengano conto della specificità di ciascun comparto. Dal primo incontro di maggio, le riunioni si sono susseguite con l’obiettivo di costruire un dialogo costante fra governi, per condividere misure efficaci e coordinate.
La coordinazione segue un sistema di rotazione tra i paesi, con la Spagna che assumerà la presidenza dopo la Francia. Questo meccanismo garantisce continuità e un monitoraggio delle azioni intraprese. Le linee guida di riferimento sono quelle presentate dalla Commissione europea nei piani dedicati alla siderurgia e chimica, oltre a due norme recenti incentrate sulla decarbonizzazione e sull’economia circolare.
Le sfide energetiche e la dichiarazione di intenti
Durante l’incontro del 18 luglio, gli Stati membri hanno discusso una dichiarazione di intenti volta a mettere a fuoco le principali difficoltà delle industrie energivore nei prossimi anni. Il documento non ha valore vincolante ma rappresenta un impegno politico condiviso. Esso propone indirizzi da seguire a livello europeo, partendo da due testi firmati in forma informale da gruppi diversi di paesi.
Il primo documento riguarda politiche per il settore siderurgico, firmato da Italia, Francia, Belgio, Lussemburgo, Romania, Slovacchia e Spagna. Il secondo riguarda il comparto chimico, con adesioni da Repubblica Ceca, Ungheria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia e Spagna. Questi testi intendono indicare strumenti e misure per tutelare questi settori dalle pressioni economiche e ambientali.
Impegni condivisi tra stati membri
La dichiarazione finale, appoggiata da Austria, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Polonia, Slovacchia e Spagna, delinea la necessità di accompagnare le imprese energivore nel passaggio verso tecnologie meno impattanti senza rinunciare a competitività e produzione. Il documento evidenzia inoltre il contributo fondamentale di queste industrie nella catena produttiva europea.
La posizione italiana sulla gestione e sostenibilità delle industrie energivore
Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, ha preso parte alla riunione sottolineando l’urgenza di agire per mantenere condizioni di parità con le aziende extraeuropee. Il viceministro ha evidenziato l’importanza di considerare tutte le industrie energivore, dal cemento al vetro, cercando soluzioni calibrate sulle diverse esigenze.
Tra le proposte avanzate c’è la necessità di limitare le esportazioni di rottami ferrosi e non ferrosi fuori dai confini europei. Questi materiali rappresentano risorse strategiche fondamentali per la produzione industriale interna. La dichiarazione menziona l’ipotesi di estendere le compensazioni per gli oneri indiretti legati alla CO2 a settori ora esclusi, come la siderurgia e la chimica.
La siderurgia nella strategia di decarbonizzazione
Viene considerato il ruolo della siderurgia nella strategia di decarbonizzazione, un settore chiave per affrontare la concorrenza globale con tecnologie meno inquinanti. Tutto ciò si inserisce nell’obiettivo di mantenere alti livelli occupazionali, capacità produttiva e sostenibilità ambientale.
I contributi francesi e le politiche europee energetiche
Marc Ferracci, ministro francese per l’Industria e l’Energia, ha ribadito la necessità di ridurre i costi energetici per tutte le imprese. Il ministro ha messo l’accento sulla competitività, ricordando che la riduzione delle spese energetiche è fondamentale per mantenere la produzione europea attiva e concorrenziale.
Ferracci ha posto l’accento sul principio di neutralità tecnologica che deve guidare le politiche comunitarie. Questo significa non favorire in modo specifico una sola tecnologia ma sostenere tutte quelle capaci di portare benefici in termini di efficienza e riduzione delle emissioni. Tale approccio permette di lasciare spazio all’innovazione nei vari comparti industriali.
Strumenti normativi e piani europei
Le indicazioni politiche e le strategie saranno parte integrante dei Piani della Commissione europea per la siderurgia e la chimica. Linee di azione di questi piani saranno implementate anche nell’Industrial Decarbonisation Accelerator Act e nel Circular Economy Act, in fase di applicazione nel 2025.
I nuovi compiti della presidenza spagnola e il monitoraggio delle azioni
Con il passaggio della presidenza dell’Alleanza alla Spagna, si consolida il proposito di garantire una supervisione attenta all’applicazione dei piani europei dedicati alle industrie energivore. Il coordinamento segue un sistema che prevede una turnazione tra paesi e offre la possibilità di verificare l’effettiva esecuzione delle indicazioni comunitarie.
La Spagna dovrà vigilare sull’andamento dei programmi presentati dalla Commissione nel corso del 2025 e assicurare che le linee di azione vengano messe in pratica, tenendo conto delle esigenze settoriali e territoriali. Questo ruolo include anche l’organizzazione di incontri periodici per valutare risultati e criticità.
Sostegno al tessuto industriale europeo
L’approccio scelto punta a sostenere il tessuto industriale europeo in un contesto dove la competitività e la transizione energetica rappresentano sfide immediatamente presenti. Il controllo del coordinamento sarà cruciale per mantenere un dialogo aperto e costruttivo tra Paesi membri, con un’attenzione speciale alle ricadute concrete sulle imprese energivore.