La Sardegna sta vivendo giornate di caldo intenso, con temperature che nelle aree orientali e meridionali dell’isola superano spesso i 40 gradi. Questo aumento termico ha spinto la protezione civile regionale a diffondere un avviso di allerta per monitorare la situazione e cercare di limitare i rischi legati alle condizioni climatiche estreme. L’aria rovente arriva direttamente dall’Africa e sta investendo il territorio sardo, creando un quadro meteorologico particolarmente critico.
La causa del caldo anomalo: i sistemi barici tra africa ed europa
Il caldo intenso in Sardegna deriva da un vasto campo di alta pressione che si estende dall’Africa fino all’Europa centrale. Questo sistema mantiene l’aria calda intrappolata sul Mediterraneo occidentale. Sul lato opposto, sull’oceano Atlantico vicino al canale della Manica, e sull’Europa orientale, si trovano due sistemi ciclonici che, interagendo tra loro, spingono aria fresca di origine polare verso il nord-ovest europeo.
Spostamento del ciclone atlantico e impatto sul mediterraneo
Il centro meteorologico regionale ha sottolineato che il movimento verso est del ciclone atlantico intensifica il flusso di aria calda africana verso il canale di Sardegna e l’Italia meridionale. È proprio questo spostamento che alimenta il caldo opprimente sull’isola, con condizioni che restano stabili e poco ventilate. In effetti, queste configurazioni bariche limitano la possibilità di temporali o rinfreschi, mantenendo alte le temperature soprattutto nelle ore centrali della giornata.
La protezione civile regionale e le misure di allerta
A fronte delle previsioni meteo e del caldo intenso, la protezione civile regionale ha emanato un bollettino di allerta che invita la popolazione a prendere precauzioni, specialmente nelle ore più calde. Le istituzioni monitorano costantemente la situazione per intervenire laddove si manifestino criticità a livello di salute pubblica o per la sicurezza dei cittadini.
L’allerta si rivolge in particolare a chi vive nelle zone orientali e meridionali della Sardegna, dove si registrano le temperature più elevate, con picchi superiori ai 40 gradi. Consigliati l’uso di abbigliamento leggero, il consumo regolare di liquidi e l’evitare di uscire nelle ore centrali, quando il sole è più forte. Le autorità insistono nel richiamare l’attenzione sulle fasce più vulnerabili della popolazione, come anziani e bambini.
Indicazioni della protezione civile per la popolazione
“È fondamentale mantenere idratazione e ridurre l’esposizione al sole durante le ore più calde, per prevenire problemi di salute” ha dichiarato un portavoce della protezione civile.
L’intervento del Codacons sull’emergenza sanitaria
Il caldo persistente ha fatto scattare l’allarme anche tra le associazioni di tutela dei cittadini. Il Codacons ha rivolto un appello alle autorità regionali, a partire dalla Regione Sardegna, passando per l’ARES e le ASL locali. L’organizzazione chiede un piano straordinario di prevenzione sanitaria, che includa visite domiciliari da parte dei medici di famiglia e squadre sanitarie mobili dedicate.
Il Codacons propone inoltre di mantenere un contatto diretto con le persone fragili già identificate attraverso censimenti sanitari. Viene chiesta l’apertura straordinaria degli ambulatori e presidi territoriali soprattutto nei comuni dove il caldo impatta di più sulla salute dei cittadini. L’obiettivo è prevenire casi gravi e garantire un’assistenza rapida a chi corre maggiori rischi sotto l’ondata di calore.
Il quadro attuale e le prospettive per i prossimi giorni
L’avanzata del caldo africano sull’isola sembra destinata a mantenersi ancora per qualche giorno, con giornate caratterizzate da temperature molto elevate. Le previsioni indicano che le massime più intense riguarderanno i centri abitati delle coste orientali e meridionali, con condizioni che mettono alla prova la popolazione e i servizi di emergenza.
Monitoraggio e interventi in corso
Le autorità continuano a monitorare l’evolversi del quadro meteorologico per intervenire prontamente in caso di necessità. Sul territorio si cerca di mettere in campo soluzioni immediate per tutelare chi è più esposto, monitorando costantemente la situazione sanitaria e ambientale. “Le comunicazioni di allerta e le misure preventive sono fondamentali per limitare i danni causati da questa ondata di caldo”, spiegano i responsabili locali.