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Ghislaine maxwell chiamata a testimoniare in congresso per svelare i segreti di Jeffrey epstein

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L’inchiesta su Jeffrey Epstein continua a scuotere la politica americana. Ghislaine Maxwell, ex socialite britannica e complice del finanziere condannato per abusi su minorenni, è al centro di richieste insistenti da parte di diversi senatori repubblicani perché testimonii davanti al congresso Usa. I suoi possibili rivelazioni potrebbero coinvolgere figure di spicco e gettare nuova luce su vicende ancora avvolte nel mistero. Nel frattempo, Maxwell sta scontando una lunga pena in carcere e mantiene stretti contatti con i suoi legali.

La figura di Ghislaine maxwell nel caso Epstein e la richiesta di testimonianza

Ghislaine Maxwell è considerata l’unica persona capace di raccontare con precisione il funzionamento della rete di Jeffrey Epstein, che comprendeva abusi sessuali e reclutamenti di minori. A chiederne la testimonianza in parlamento sono senatori repubblicani come Mike Lee e Josh Hawley, che non cedono alle pressioni politiche, nemmeno quelle esercitate da Donald Trump, implicato indirettamente nel caso. Alan Dershowitz, ex avvocato di Epstein e di altri noti personaggi, ha definito Maxwell “la stele di rosetta” per la quantità di informazioni che custodisce. Ha inoltre dichiarato che, se le fosse concessa l’immunità, sarebbe disposta a rivelare ciò che sa.

Alan dershowitz e l’importanza della testimonianza

Dershowitz ha sottolineato l’importanza di convocarla davanti a una commissione del congresso, sostenendo che la sua testimonianza potrebbe chiarire molti aspetti oscuri. Maxwell ha anche curato una raccolta di lettere di Epstein dedicata ai suoi 50 anni, tra cui sono comparsi i nomi di personalità come lo stesso Trump e lui, e questo ha contribuito ad alimentare ulteriori interrogativi. La sua posizione nel processo e la sua collaborazione potrebbero dunque influenzare sviluppi giudiziari e politici ancora in corso.

La vita in carcere di Ghislaine maxwell e i suoi rapporti con il processo

Attualmente Ghislaine Maxwell sta scontando una condanna a 20 anni nel carcere federale della Florida. La sentenza è arrivata per i reati legati al reclutamento e all’abuso sessuale di minorenni, fatti commessi assieme a Jeffrey Epstein. Fonti interne al penitenziario hanno raccontato al New York Post che Maxwell segue ogni sviluppo del caso molto da vicino, mantenendosi aggiornata attraverso i suoi avvocati. Il suo ruolo le impone di documentare attentamente ogni passo del procedimento.

La routine in carcere di maxwell

Maxwell ha organizzato una routine per affrontare la detenzione. Si dedica allo studio delle leggi nella biblioteca del carcere e pratica attività fisica, tra cui yoga e pilates per mantenere una buona forma. Inoltre, condivide il tempo con un ristretto gruppo di amicizie, mostrando attenzione verso ciò che le succede attorno. Fonti interne descrivono una donna vigile e consapevole della situazione, pronta a difendersi in caso di necessità. Non rinuncia a sperare in una revisione della sua posizione.

Appelli legali e tensioni politiche legate alla vicenda Epstein e Maxwell

I legali di Ghislaine Maxwell hanno presentato un appello alla corte suprema degli Stati Uniti, alla ricerca di una revisione della condanna. Il dipartimento di giustizia, tuttavia, ha già chiesto che la richiesta venga respinta. La speranza di una grazia era cresciuta quando Donald Trump è diventato presidente. Secondo alcune indiscrezioni, Maxwell avrebbe confidato questa speranza ai suoi legali, vista l’atmosfera politica favorevole verso di lei.

Implicazioni politiche del caso

Il caso Epstein continua a generare ripercussioni sul fronte politico. Donald Trump e la sua amministrazione affrontano critiche per la gestione della vicenda. Il presidente sarebbe infastidito dal doverne difendere la ministra della giustizia Pam Bondi, coinvolta nei tempi passati in rapporti con Epstein. L’attenzione dei media si concentra frequentemente su episodi come la festa a Mar-a-Lago nel 1992, organizzata da Trump, alla quale partecipò anche Epstein. Questi dettagli alimentano discussioni e alimentano le tensioni dentro e fuori la politica americana.

Le testimonianze delle vittime e il peso mediatico della vicenda Epstein

Le vittime di Jeffrey Epstein, tra cui Maria Farmer, hanno chiesto giustizia e sollecitato un’azione più decisa delle autorità già negli anni ’90. Maria Farmer ha raccontato al New York Times come si fosse rivolta al dipartimento di polizia di New York e all’FBI per denunciare non solo Epstein, ma anche il suo giro di conoscenze, che comprendeva Donald Trump. Queste dichiarazioni risalgono agli anni 1996 e 2006. Le richieste delle vittime non hanno trovato risposta efficace sul momento.

Il peso mediatico e politico delle rivelazioni

La pubblicazione di queste testimonianze riaccende l’interesse mediatico e rende più difficile per Trump scrollarsi di dosso l’ombra legata a Epstein. Nonostante la sua fama di “presidente teflon” e la capacità di superare scandali, il caso Epstein rappresenta un nodo irrisolto che continua a perseguitarlo. Le rivelazioni che potrebbero emergere dalla testimonianza di Maxwell assumono quindi una rilevanza ancora maggiore, con la possibilità di modificare equilibri politici e giudiziari.

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