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Cibi stampati in 3D e perle di miele: nuove frontiere per un’alimentazione sostenibile e personalizzata

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I progressi nella stampa 3D applicata al cibo stanno aprendo scenari inediti per la sostenibilità e la personalizzazione alimentare. Ricerche recenti evidenziano interesse crescente verso alimenti innovativi, ottenuti da materie prime ricavate da colture cellulari vegetali e scarti agroalimentari. L’ENEA, insieme ad aziende italiane, ha sviluppato prototipi capaci di coniugare valore nutrizionale e rispetto ambientale. Tra questi, le “perle di miele” rappresentano un esempio di prodotto creato con tecnologie avanzate per rispondere anche a esigenze specifiche dei consumatori.

Curiosità e propensione dei consumatori verso alimenti stampati in 3d

Un’indagine svolta su 400 consumatori italiani ha esplorato il loro atteggiamento nei confronti degli alimenti stampati in 3D, come rilevato nello studio recente pubblicato su “Innovative Food Science & Emerging Technologies”. I partecipanti hanno espresso una chiara curiosità nei confronti di queste novità, segnalando però una crescente attenzione verso prodotti che non compromettano la salute dell’ambiente.

Il questionario anonimo online ha misurato varie dimensioni, tra cui la percezione del valore, la disponibilità all’acquisto e le resistenze basate su convinzioni legate alla naturalità del cibo. Parallelamente, esperti in analisi sensoriale hanno valutato le caratteristiche organolettiche degli alimenti innovativi confrontandoli con prodotti tradizionali. Dalle risposte emerge un pubblico interessato alle innovazioni ma ancora prudente, soprattutto a causa di qualche diffidenza sul processo produttivo.

Questa ricerca sottolinea come la familiarità con tecnologie alimentari avveniristiche, specie se accompagnata da informazioni trasparenti, possa incrementare l’attrattiva di prodotti nuovi e sostenibili. In particolare, la stampa 3D pare offrire l’opportunità di realizzare alimenti modulabili, che si adattino alle esigenze personali di gusto e salute, una tendenza che si riflette anche in altri settori della nutrizione.

Sviluppo e caratteristiche delle perle di miele a base di colture cellulari

L’ENEA, nel contesto del progetto NUTRI3D, ha collaborato con le aziende Rigoni di Asiago ed EltHub per sperimentare alimenti stampati in 3D utilizzando ingredienti ottenuti da colture cellulari vegetali e sfruttando sottoprodotti derivati dalla lavorazione di piccoli frutti. Tra i risultati di queste ricerche spiccano le perle di miele, piccole sfere con buccia di mela e miele, caratterizzate da un valore nutrizionale elevato e da una consistenza apprezzata.

Simona Errico, tra i ricercatori coinvolti, ha spiegato che le perle arricchite con cellule vegetali mostrano una migliore succosità e consistenza rispetto a quelle tradizionali. Queste caratteristiche risultano particolarmente gradite agli assaggiatori, supportando l’idea di alimenti innovativi che possano adattarsi anche a persone con difficoltà nella deglutizione. La produzione si inserisce in una logica di economia circolare, valorizzando residui agroalimentari e rimodulando materia prima di qualità.

L’implementazione di questi alimenti rappresenta un passo concreto verso la creazione di prodotti personalizzati e funzionali. Il progetto NUTRI3D prevede, infatti, lo sviluppo di snack, barrette e perle che rispondano a specifiche esigenze nutrizionali, rendendo possibile la modulazione sulla base dei profili individuali o di condizioni mediche particolari.

Ruolo dell’informazione nella scelta dei consumatori verso cibi innovativi

Un elemento chiave che emerge dall’indagine riguarda il peso dell’informazione nella formazione delle opinioni dei consumatori sugli alimenti innovativi. Paola Sangiorgio, ricercatrice coinvolta nello studio, ha sottolineato come la conoscenza degli ingredienti e delle tecnologie usate aumenti l’interesse verso prodotti come le perle di miele.

I dati mostrano che il 59% di chi ha risposto al sondaggio si dichiara disponibile a comprare alimenti con caratteristiche nuove e sostenibili. Restano però preoccupazioni legate alla percezione di “naturalità” del cibo. Molti ritengono che questi prodotti derivati da colture cellulari e scarti non siano naturali, nonostante si tratti di un processo attentamente studiato per ridurre lo spreco e impiegare materie prime di origine vegetale.

Queste indicazioni rafforzano la necessità di una comunicazione chiara e dettagliata sulle origini e le proprietà degli alimenti innovativi. Dar voce alla ricerca scientifica e spiegare i passaggi di produzione può facilitare una maggiore fiducia del pubblico e favorire una scelta consapevole.

Potenzialità e sfide dei cibi stampati in 3d per la sostenibilità alimentare

Le previsioni dell’ONU indicano che entro la fine del secolo la popolazione mondiale supererà i 12 miliardi, con un aumento della domanda di alimenti che rischia di mettere ulteriore pressione sulle risorse naturali. Nel contesto italiano, la stampa 3D nel campo alimentare si propone come alternativa per realizzare cibi sostenibili e nutrizionalmente adeguati.

Silvia Massa, responsabile del laboratorio Agricoltura 4.0 dell’ENEA e coordinatrice scientifica del progetto Nutri3D, ha evidenziato come la scarsità di terre coltivabili renda indispensabile innovare i sistemi di produzione. La stampa 3D consente di trasformare residui agroalimentari in prodotti destinati a una dieta equilibrata e personalizzata, rispettando l’ambiente.

Un punto interessante riguarda anche le possibili applicazioni spaziali: alimenti stampati in 3D potrebbero accompagnare missioni di lunga durata, garantendo varietà e qualità senza dover portare grandi scorte di cibo. Del resto, il mercato potenziale di questa tecnologia potrebbe raggiungere alcune centinaia di milioni di euro nei prossimi anni.

Le sfide da superare includono il superamento di pregiudizi e la definizione di standard normativi. Però, la strada intrapresa dai ricercatori italiani rappresenta un esempio concreto di come innovazione, sostenibilità e personalizzazione nutrizionale possano convergere per rispondere a esigenze attuali e future.

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