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Cade l’accusa di peculato per luca pasquaretta in un’inchiesta legata a una consulenza del Consorzio di Bonifica Basilicata

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La vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto luca pasquaretta, ex portavoce di chiara appendino durante il suo mandato da sindaca di torino, si è conclusa con l’archiviazione. L’indagine riguardava una consulenza affidata dal Consorzio di Bonifica della Basilicata nel 2018, momento in cui pasquaretta avrebbe ricevuto un incarico per la realizzazione dell’ufficio comunicazione istituzionale. Il tribunale di matera ha deciso che i fatti contestati non configurano reato, ponendo fine a un iter giudiziario iniziato a torino.

Il procedimento giudiziario e gli sviluppi a matera

Il caso era partito da torino, dove i magistrati avevano trasmesso gli atti a matera per valutare la consulenza affidata a pasquaretta dal Consorzio di Bonifica della Basilicata, nello specifico in data 6 dicembre 2018. L’accusa principale, peculato, si fondava su presunte irregolarità nel conferimento dell’incarico. Pasquaretta, noto per essere stato portavoce della sindaca chiara appendino durante il governo locale torinese targato movimento 5 stelle, era finito sotto esame per questa consulenza legata all’ufficio comunicazione istituzionale.

La decisione del gip di matera

Il gip di matera, roberto scillitani, dopo aver esaminato la richiesta della procura locale, ha stabilito che non ci sono i presupposti per procedere giudiziariamente. Il decreto di archiviazione è motivato con la formula “il fatto non costituisce reato”, sottolineando una mancanza delle condizioni necessarie per contestare un reato formale. Questa decisione ha chiuso definitivamente la possibilità di ulteriori azioni penali contro pasquaretta per questa vicenda.

La posizione della procura e la natura dell’affidamento

Nel documento in cui ha formalizzato la richiesta di archiviazione, il sostituto procuratore maria christina de tommasi ha spiegato che la consulenza non è mai stata soggetta a una procedura di gara pubblica. L’incarico sarebbe stato infatti concesso tramite un affidamento diretto deciso dall’amministratore unico del consorzio, giuseppe musacchio. Quest’ultimo era accusato di aver procurato il posto a pasquaretta in cambio di incontri con esponenti politici e di governo.

Il procuratore ha rilevato che i contatti tra musacchio e figure politiche erano del tutto coerenti con il ruolo ricoperto da pasquaretta nell’ambito della comunicazione istituzionale. Non ci sono evidenze di scambi o accordi illeciti tra le parti in causa. Questa ricostruzione ha portato ad escludere che l’affidamento abbia avuto finalità illecite. Anche la posizione di musacchio è stata archiviata, evidenziando che non sussistono elementi sufficienti per aprire un processo.

Il contesto politico e amministrativo della vicenda

Il periodo in cui pasquaretta ha ricoperto la carica di portavoce si colloca negli anni in cui chiara appendino governava torino con il movimento 5 stelle. La figura di pasquaretta risultava vicina all’area politica di appendino, caratterizzata da diverse inchieste e tensioni legate alla gestione della città. La consulenza del consorzio in basilicata è apparsa in un primissimo momento sospetta per possibili conflitti di interesse o irregolarità nel conferimento.

Ruolo e competenze del consorzio

Il Consorzio di Bonifica della Basilicata, ente pubblico con competenze specifiche nel territorio regionale, gestisce diverse attività operative e amministrative. L’affidamento diretto per la comunicazione istituzionale, anche senza gara, rientra nelle sue competenze. L’inchiesta, pur durata nei suoi passaggi, non ha prodotto elementi validi per sostenere un’ipotesi di peculato o altri reati contro pasquaretta o musacchio.

Le conseguenze legali e il lavoro di ricostruzione

L’archiviazione sancisce una fase conclusiva della vicenda giudiziaria e permette a pasquaretta di chiudere la pratica senza accuse a carico. Nel sistema giudiziario italiano la richiesta di archiviazione e la sua accettazione da parte del gip rappresentano un passaggio formale che evita il processo. Il documento della procura ha ricostruito con attenzione l’intera dinamica dell’affidamento, confermando la legittimità dell’operazione.

Il sostituto procuratore de tommasi ha specificato che l’attività di pasquaretta e i contatti di musacchio con la politica rientrano in un quadro di legittimità istituzionale. Anche il ruolo di amministratore unico di musacchio è stato valutato senza riscontro di illecito. Questo episodio testimonia le difficoltà di distinguere tra questioni politiche e responsabilità penali in contesti complessi e delicati.

Impatti sull’ambito pubblico e verifiche future

La chiusura dell’indagine potrebbe influenzare altre verifiche di incarichi analoghi affidati senza gara in realtà pubbliche, spingendo a una maggiore attenzione sulle procedure adottate anche in piccoli enti. L’attenzione resta alta sul rapporto tra incarichi pubblici e relazioni politiche, ma in questo caso il giudice ha tracciato un confine chiaro tra sospetto e prova effettiva.

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