Le intense piogge monsoniche che hanno colpito il Pakistan nelle ultime ore hanno provocato nuove vittime e ingenti danni materiali. Le autorità locali informano che le condizioni meteorologiche avverse persistono e che il bilancio delle vittime continua a crescere. L’evento interessa diverse regioni del paese, mettendo a dura prova i soccorsi e le infrastrutture.
Province maggiormente colpite dai disastri causati dalle piogge
Le ricostruzioni delle autorità pongono l’accento sulla provincia del Punjab come la più danneggiata dal monsone. Qui si contano 135 decessi e 470 feriti. Le abbondanti precipitazioni hanno provocato inondazioni estese, frane e cedimenti di strutture. A seguire la regione di Khyber Pakhtunkhwa, colpita da 42 morti e 58 feriti. Anche qui i danni ai villaggi e alle infrastrutture stradali sono significativi. L’ultimo territorio menzionato è la provincia del Sindh, con 21 morti e 40 feriti. Le autorità locali hanno attivato squadre di soccorso per raggiungere le zone isolate dai flussi d’acqua e facilitare gli evacuati.
Danni alle abitazioni e all’agricoltura provocati dalle piogge monsoniche
Le piogge hanno provocato ingenti danni alle abitazioni, con 779 case colpite. Di queste, 196 risultano completamente distrutte e quindi inagibili. Le condizioni di sicurezza per molti residenti sono compromesse, specialmente in aree rurali più esposte ai fenomeni naturali. Oltre agli edifici, il settore primario ha subito un duro colpo. Sono stati uccisi 195 capi di bestiame, una perdita che pesa sulle economie familiari e locali. I danni al patrimonio zootecnico mettono a rischio la produzione alimentare e il sostentamento delle comunità colpite.
Evoluzione del bilancio delle vittime e feriti causate dai monsoni
Secondo il report diffuso dall’autorità nazionale per la gestione dei disastri, nelle ultime 24 ore il numero delle persone decedute a causa delle piogge monsoniche è salito a 13. Altri 20 cittadini sono rimasti feriti e necessitano di assistenza medica. Questo si aggiunge ai dati registrati dal 26 giugno, quando le precipitazioni stagionali sono iniziate a colpire il paese. Da allora i morti sono 216, mentre i feriti superano i 580 su tutto il territorio. Le difficoltà maggiori si riscontrano in aree densamente popolate dove il sistema sanitario locale fatica a gestire l’emergenza.
Le autorità continuano a monitorare la situazione e a organizzare interventi di emergenza. Le condizioni meteorologiche rimangono instabili, con nuove piogge previste nei prossimi giorni. La gestione del disastro si concentra soprattutto nel garantire soccorso e protezione ai residenti delle aree più vulnerabili.