Home News L’ue prepara un piano di misure per affrontare il rischio di un mancato accordo con gli usa entro agosto
News

L’ue prepara un piano di misure per affrontare il rischio di un mancato accordo con gli usa entro agosto

Share
Share

L’Unione europea si muove per valutare le mosse da adottare qualora i negoziati con gli Stati Uniti non arrivassero a una intesa entro il primo agosto. Questo passo arriva in un contesto di tensione commerciale crescente, con l’ipotesi di nuovi dazi che mettono a rischio relazioni economiche vitali. La situazione resta aperta, ma Bruxelles accelera per mettere a punto opzioni concrete da mettere in campo sia diplomaticamente che economicamente.

La riunione dell’ue per decidere la strada da seguire

Secondo quanto riportato da Bloomberg, l’Unione europea ha in programma un incontro questa settimana dove verranno analizzate le strategie da adottare se i dialoghi con gli Stati Uniti si interrompessero senza un accordo chiaro. Nelle sedi comunitarie prevale la volontà di non interrompere le trattative, cercando di mantenere aperti i canali diplomatici fino all’ultimo momento. La scadenza fissata, l’1 agosto, spinge le parti a tentare di trovare un’intesa, ma la preparazione di un piano B serve a garantire un margine operativo, qualora il confronto dovesse naufragare.

L’incontro riguarda soprattutto i temi sul tavolo delle tariffe e sugli strumenti da usare per sostenere l’industria e tutela dell’UE contro le misure commerciali percepite come punitive da Washington. Nonostante gli sforzi per mantenere un dialogo costruttivo, i mesi scorsi hanno visto un aumento della tensione, con diverse minacce di imposizione di dazi incrociati.

I dazi già approvati dall’ue e le possibili estensioni

Bruxelles ha già fissato dazi equivalenti per un totale di 21 miliardi di euro, in risposta alle tariffe imposte dagli Stati Uniti su metalli come l’acciaio e l’alluminio. Questi provvedimenti sono stati adottati per contrastare la perdita di competitività delle industrie europee e per rispondere a quanto ritenuto un abuso delle misure americane. La Commissione europea ha inoltre messo in cantiere una lista più ampia di prodotti, per un valore di circa 72 miliardi, su cui potrebbero scattare ulteriori dazi, in particolare nei confronti del settore automotive.

L’allargamento di questa lista rappresenta un segnale forte. La pressione interna cresce, soprattutto da parte di parecchi Stati membri più colpiti dalla guerra commerciale, che chiedono risposte più decise per difendere il proprio mercato interno e il lavoro. Nel dettaglio, si tratta di prodotti strategici e settori industriali molto rilevanti che potrebbero subire un aggravio tariffario, con ripercussioni sensibili negli scambi transatlantici.

La spinta degli stati membri per attivare lo strumento anti-coercizione

Oltre ai dazi, una parte crescente dei governi nazionali all’interno dell’Unione spinge per attivare strumenti normativi definiti come anti-coercizione. Questi meccanismi permetterebbero di reagire velocemente e in maniera coordinata a misure economiche che sono percepite come azioni coercitive da parte di paesi terzi, cioè in ambiti dove gli strumenti tradizionali di risposta potrebbero risultare insufficienti o troppo lenti.

L’uso dello strumento anti-coercizione è visto da molti Stati come una difesa necessaria per far fronte a pratiche commerciali che mettono a rischio le imprese europee o la sovranità economica dell’Unione. La discussione si concentra anche sul come calibrarlo, per non innescare ulteriori escalation ma garantire una tutela efficace. Il dibattito politico è forte e rivela il peso che queste misure stanno assumendo nel contesto dei rapporti tra Ue e Stati Uniti, ma anche in un quadro internazionale sempre più complesso.

Nel complesso, la settimana in arrivo sarà decisiva per definire la strategia che Bruxelles intende adottare su una materia cruciale per l’economia europea e la stabilità dei rapporti transatlantici. Il rischio di una svolta negativa con Washington resta un elemento da monitorare con attenzione nei prossimi giorni.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.