L’inchiesta sul caso Garlasco, che riguarda l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto 2007, si arricchisce di nuovi sviluppi legati all’analisi delle prove raccolte nella villetta dove la giovane è stata uccisa. Il procuratore di Pavia Fabio Napoleone ha voluto chiarire ufficialmente la posizione della Procura in merito alle molte interpretazioni e indiscrezioni diffuse sui media riguardo agli accertamenti in corso. Tra nuovi esami sul dna e impronte digitali, la vicenda giudiziaria si prepara a ulteriori passaggi cruciali con udienze già fissate nei prossimi mesi.
Il procuratore di pavia richiama alla prudenza sulle notizie non ufficiali
Fabio Napoleone, alla guida delle indagini sul delitto di Chiara Poggi, ha diffuso un comunicato per evitare fraintendimenti e speculazioni a riguardo degli atti processuali in corso. Ha puntualizzato che tutte le valutazioni legate alle attività investigative, inclusi i dettagli tecnici e persino gli stati d’animo riferiti agli inquirenti, devono essere ritenuti validi solo se espressi direttamente dalla Procura attraverso canali ufficiali. Qualsiasi altra ipotesi o commento fuori dai comunicati, spesso rilanciati da esperti esterni o opinionisti, rischia di ingenerare confusione e di ostacolare il lavoro della magistratura.
Il magistrato ha ribadito che i pm incaricati aggiornano regolarmente lui stesso sull’avanzamento delle verifiche e solo al termine delle indagini verranno comunicati i risultati conclusivi. Questo avviso arriva dopo mesi in cui molte ricostruzioni sommarie hanno circolato anche sui social, con interpretazioni non corrispondenti ai fatti reali raccolti in Procura. L’intento è quindi quello di ristabilire ordine nell’informazione su un caso tuttora delicato e complesso.
Nuova fase dell’incidente probatorio: impronte digitali e analisi dna sulle tracce raccolte
L’incidente probatorio ha superato il semplice esame delle tracce di dna rinvenute sulle unghie di Chiara Poggi, attribuite ad Andrea Sempio, indagato nuovamente nonostante due archiviazioni precedenti. Ora le verifiche si concentrano anche sulla ricerca e sull’analisi delle impronte digitali presenti negli ambienti della villetta.
La giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli ha fissato un’udienza per il 23 luglio 2025, durante la quale verrà affidato all’esperto dattiloscopista Domenico Marchigiani il compito di esaminare i reperti della spazzatura risalenti a quasi vent’anni fa. Su questi, fra cui confezioni alimentari come pacchi di tè, cereali e yoghurt, nonché fogli di acetato contenenti tracce papillari, si cercheranno impronte che possano aggiungere elementi alle indagini. In una prima analisi le tracce finora non avevano riconosciuto impronte diverse se non quelle di Alberto Stasi e Chiara.
L’accertamento di queste tracce digitali potrebbe confermare o meno ipotesi processuali già note. La raccolta accurata e l’esame tecnico costituiscono quindi passaggi fondamentali prima di qualsiasi ipotesi accusatoria definitiva verso nuovi indagati o conferme sul condannato Stasi.
Dna maschile e tracce controverse: il caso dell’ignoto 3
Un ulteriore elemento di interesse riguarda la cosiddetta traccia genetica maschile “ignoto 3“, rinvenuta su una garza utilizzata per prelevare materiale biologico dalla bocca di Chiara Poggi durante i rilievi svolti nel 2007. Questa traccia non sembra appartenere né ad Andrea Sempio né ad Alberto Stasi, ma può indicare una terza persona finora non individuata tra i sospettati.
La Procura sta eseguendo confronti sistematici di questo profilo con decine di persone che avevano avuto contatti con il corpo della vittima o con ambienti legati all’indagine, come addetti delle forze dell’ordine e conoscenti di Sempio. Non si esclude che il profilo genetico possa derivare da contaminazione accidentale del materiale, ma la verifica richiede nuove analisi approfondite affidate al perito Denise Albani. Lei riprenderà gli esami genetici prossimamente per chiarire questa traccia.
Questa indagine parallela consente di aprire un ulteriore filone investigativo, da monitorare con attenzione in vista di futuri sviluppi processuali.
L’attesa verso l’udienza di ottobre e i prossimi sviluppi
Il fulcro dell’intero procedimento rimane l’analisi sulle tracce di dna presenti sulle unghie di Chiara Poggi. Gli esperti dovranno confermare la corrispondenza con i profili genetici attribuiti soprattutto a Sempio, sebbene il contesto rimanga complesso e delicato. Le attività degli specialisti e i risultati raccolti influenzeranno il corso della giustizia nei prossimi mesi.
L’udienza principale del procedimento è stata fissata per il 24 ottobre 2025. È probabile che questa tappa rappresenti un momento decisivo per fare il punto sulla situazione, tuttavia nuovi elementi potrebbero prorogare i tempi delle indagini. Lo svolgimento di perizie supplementari e la comparazione di diverse tracce porteranno così ad una fase ancora aperta di valutazioni.
Le indagini restano sotto stretta sorveglianza della Procura, con lo scopo di acquisire dati chiari e circostanziati per definire responsabilità e ricostruzioni. In attesa degli sviluppi ufficiali, il caso continua a destare interesse e attenzione da parte di chi segue da anni questa vicenda.