L’urbanistica di Milano è attualmente al centro di un’importante inchiesta che ha messo in discussione la stabilità della giunta comunale, sollevando interrogativi su possibili conflitti di interesse legati a Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana. Già nel 2021, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) aveva avviato un monitoraggio sulla posizione di Tancredi, il quale, nonostante fosse appena stato eletto, era coinvolto in attività professionali come architetto.
L’ANAC ha evidenziato un possibile “perenne conflitto di interessi”, preoccupazione derivante dalla duplice natura di Tancredi, che operava sia nel settore pubblico che in quello privato. Il Comune di Milano, in risposta, ha rassicurato l’opinione pubblica, affermando che Tancredi aveva preso una “aspettativa” dal suo studio prima della nomina, dedicandosi così esclusivamente alla carriera politica.
Tuttavia, l’ANAC ha chiesto al Comune di continuare a monitorare la situazione, suggerendo che potessero emergere ulteriori elementi di incompatibilità. Sebbene la comunicazione ufficiale dell’ANAC affermasse che «non sussistono profili di inconferibilità e incompatibilità della carica», ha sottolineato l’importanza di un monitoraggio costante, data la complessità delle responsabilità e delle relazioni in cui Tancredi era coinvolto.
Sviluppi recenti dell’inchiesta
Negli ultimi mesi, l’inchiesta ha preso una piega più seria, con Tancredi attualmente indagato per reati gravi come induzione indebita e falso. La procura di Milano ha richiesto gli arresti domiciliari per l’assessore, un chiaro segnale della gravità delle accuse.
Parallelamente, anche il sindaco Giuseppe Sala si trova sotto indagine, con accuse di falso e induzione indebita. La situazione si complica ulteriormente a causa dei legami diretti tra Sala e l’architetto Stefano Boeri, una figura di spicco nell’architettura contemporanea. Le intercettazioni e le chat tra Sala e Boeri rivelano dinamiche preoccupanti, in cui il sindaco esprime preoccupazioni riguardo a progetti che potrebbero apparire come speculazioni edilizie.
L’incontro tra Tancredi e Sala
Un episodio significativo emerso dall’inchiesta è il “warning” ricevuto da Sala, che suggerisce una certa sudditanza dell’amministrazione rispetto ai grandi gruppi costruttori. Le oltre 430 pagine di documenti presentati dagli inquirenti contengono numerosi messaggi che evidenziano le pressioni e le negoziazioni avvenute tra i vari attori coinvolti nella gestione urbanistica della città.
Durante un incontro avvenuto la sera del 16 luglio, Giancarlo Tancredi ha avuto un faccia a faccia con il sindaco Sala. Questo incontro ha suscitato molte speculazioni, specialmente considerando che Tancredi si è detto disponibile a dimettersi per alleggerire la pressione su Palazzo Marino, nonostante la sua posizione di indagato non comporti una condanna. Questo gesto evidenzia la gravità della situazione e la volontà di Tancredi di preservare la credibilità dell’amministrazione comunale.
Reazioni politiche e implicazioni future
I messaggi scambiati tra Sala e Boeri rivelano un clima di incertezza e preoccupazione. In un passaggio, Sala sottolinea di non poter sostenere politicamente un progetto presentato da Tancredi, evidenziando la sua contrarietà a “far spuntare torri dove oggi non c’è nulla”, un tema centrale nella sua campagna elettorale incentrata sulla rigenerazione urbana sostenibile.
Questa vicenda ha suscitato anche reazioni politiche significative. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha espresso solidarietà a Sala, sottolineando l’importanza di affrontare le accuse con trasparenza e determinazione. Tuttavia, all’interno della destra milanese, si sono registrate divisioni su come gestire la situazione, con alcuni esponenti che chiedono maggiore chiarezza e altri che difendono l’operato della giunta.
In conclusione, l’inchiesta sull’urbanistica a Milano sta rivelando un sistema complesso e, in alcuni casi, problematico, in cui le relazioni tra politica e affari privati sembrano intrecciarsi in modi poco chiari. Con l’ANAC che continua a monitorare la situazione, l’attenzione pubblica rimane alta, con cittadini e attivisti che chiedono maggiore trasparenza e responsabilità nella gestione del territorio. Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere l’evoluzione di questa inchiesta e le sue implicazioni per la governance della città.