L’operazione per cedere lo stadio di san siro e le aree circostanti a inter e milan è in bilico. Lo scopo era chiudere la trattativa entro il 31 luglio, ma nuovi sviluppi giudiziari rischiano di rallentare il processo. La vicenda si intreccia con le indagini che riguardano l’assessore alla rigenerazione urbana e il sindaco di milano, rendendo incerta la prosecuzione della vendita.
Come il comune di milano aveva pianificato le tempistiche
Il sindaco di milano giuseppe sala aveva stabilito un calendario preciso. L’idea era portare in giunta la delibera sulla vendita dello stadio entro lunedì, per poi convocare rapidamente due commissioni e infine sottoporre il documento al consiglio comunale per il voto definitivo. L’interesse era chiudere questa fase entro la fine di luglio, ma l’intervento della procura ha complicato la situazione.
Il 10 novembre rappresenta una scadenza fondamentale: da quel giorno scatterà un vincolo di tutela per il secondo anello dello stadio, che impedirebbe l’abbattimento della struttura. Questo vincolo impone una corsa contro il tempo per completare la vendita prima che la protezione entri in vigore.
La situazione ha subito una brusca frenata con la richiesta di arresti domiciliari per giancarlo tancredi, assessore alla rigenerazione urbana e figura chiave nelle trattative sul futuro dello stadio. Anche il sindaco sala risulta indagato, un fatto che sta generando tensioni nell’amministrazione.
La frattura nella maggioranza e le incertezze sul futuro del sindaco sala
Dopo tre giorni intensi di confronti con i partiti della coalizione e con l’assessore tancredi, sala ha preso una giornata di pausa per riflettere sul proseguimento della sua azione. I segnali ormai sono chiari: tancredi sembra avviato verso le dimissioni. La posizione di sala sulla vendita dello stadio appare ferma, ma non mancano le esitazioni sull’opportunità di restare in carica.
I gruppi della maggioranza mostrano divisioni evidenti. I verdi, da sempre contrari alla vendita, hanno ribadito la loro opposizione. Carlo monguzzi, ex capogruppo dei verdi, ha affermato che il primo passo sarebbe fermare la vendita di san siro. Anche il pd preferisce rallentare la procedura, preoccupato dai rischi legati alle inchieste sulla rigenerazione urbana che coinvolgono l’operazione.
La maggioranza ha già mostrato segnali di cedimento: almeno cinque consiglieri avevano espresso dubbi sul prezzo fissato dall’agenzia delle entrate, circa 197 milioni di euro, giudicando l’operazione non adeguatamente valutata. La possibile mancanza di numeri certi in consiglio aumenta la possibilità di un rinvio o di modifiche sostanziali al progetto. L’opposizione però non manca di chiedere chiarimenti e una verifica della maggioranza.
Il ruolo del tar nel processo e il peso del vincolo storico
Questa settimana il tar ha emesso un provvedimento a favore del comune, respingendo la richiesta di sospensiva presentata dal comitato sì meazza, che mirava a bloccare la vendita dello stadio. Il tribunale ha stabilito che il vincolo sui settanta anni non è scattato a gennaio come sosteneva il comitato, ma dovrà partire dal 10 novembre 1955, una data ritenuta “plausibile” anche dalla soprintendenza.
Questa decisione ha temporaneamente confermato la validità della linea adottata dal comune e ha aperto la possibilità di chiudere la vendita nei tempi previsti. Ritardare ulteriormente però metterebbe a rischio tutta l’operazione, che dura da ormai sei anni e coinvolge interessi sportivi, urbanistici e commerciali.
Impatto del vincolo sulla demolizione e riqualificazione dello stadio
Il vincolo storico tutela una parte fondamentale dello stadio, ostacolandone la demolizione e quindi la riqualificazione complessiva dell’area. Per questo accelerare la vendita oggi è diventata una priorità, ma gli sviluppi legati alle indagini potrebbero cambiare nuovamente la direzione.
L’attenzione ora è rivolta al consiglio comunale di lunedì, dove il sindaco sala riferirà sulla situazione, con tutti i riflettori puntati sui possibili scenari che si apriranno dopo questa fase delicata. La complessità dell’affare mostra come la città di milano si trovi a un punto cruciale nel futuro di san siro.