L’assessore giancarlo tancredi, al centro di un’inchiesta milanese che lo vede indagato per concorso in corruzione, falso e induzione indebita, si prepara a un confronto decisivo con il suo legale per definire la strategia da adottare nelle prossime udienze. Il caso scuote la giunta comunale e apre scenari politici delicati, mentre si avvicina l’interrogatorio davanti al gip.
L’incontro tra tancredi e il legale per decidere la linea difensiva e il futuro politico
Secondo fonti vicine al caso, giancarlo tancredi e il suo avvocato si incontreranno domani sera per mettere a punto la difesa in vista dell’udienza fissata per il 23 luglio davanti al gip mattia fiorentini. Questo momento di confronto servirà anche per affrontare l’ipotesi di un passo indietro dalla carica di assessore, un’eventualità già considerata da tancredi da qualche giorno. Già due giorni fa, l’esponente politico ha infatti manifestato al sindaco sala, con cui ha un rapporto professionale consolidato, la disponibilità a dimettersi.
L’incontro, originariamente previsto per oggi e poi spostato, ha assunto un’importanza crescente anche per chiarire le prossime mosse nel contesto politico locale. Tancredi rischia gli arresti domiciliari oltre alle accuse che gli sono state mosse dagli inquirenti milanesi. La decisione di abbandonare la giunta pare quasi certa e dovrebbe essere ufficializzata lunedì, durante il discorso che il sindaco sala terrà in consiglio comunale.
Le accuse della procura di milano e l’interrogatorio davanti al gip
Gli atti dell’inchiesta, depositati dalla procura di milano, contestano a tancredi diversi reati penali gravissimi: concorso in corruzione, dopo aver favorito interessi illeciti, falsificazione di documenti e induzione indebita, ossia la pressione su terzi per influenzare comportamenti a vantaggio proprio o altrui. La vicenda riguarda una serie di procedure urbanistiche e autorizzazioni, aree di intervento molto delicate che hanno attirato l’attenzione degli inquirenti.
Tancredi ha deciso di respingere ogni accusa nel corso dell’interrogatorio fissato per il 23 luglio davanti al giudice per le indagini preliminari mattia fiorentini. In quella occasione illustrerà la propria versione dei fatti e proverà a smontare le prove raccolte dalla procura.
Gli altri indagati coinvolti nell’inchiesta e le richieste della procura
Il fascicolo non riguarda solo tancredi. Tra gli altri indagati figurano nomi noti, ciascuno coinvolto per vari motivi nella presunta rete di corruzione. L’immobiliarista manfredi catella è raggiunto da una richiesta di arresti domiciliari, mentre per altri cinque indagati la procura ne chiede il carcere.
Gli ex membri della commissione paesaggio, giuseppe marinoni e alessandro scandurra, risultano tra le persone per cui i pm milanesi puntano al carcere. Stessa richiesta è stata avanzata per l’imprenditore andrea bezziccheri e il manager della j+s federico pella. Questi interrogatori preliminari sono previsti a breve, già a partire da mercoledì, e potrebbero vedere gli imputati difendersi direttamente davanti agli inquirenti.
La situazione politica e giudiziaria a milano
Il caso rimane sotto stretta osservazione, con la giunta comunale milanese che si prepara a gestire le conseguenze politiche mentre si svolgono le indagini giudiziarie. Sullo sfondo resta l’urgenza di chiarire i fatti e tutelare il buon andamento delle procedure amministrative coinvolte. “È fondamentale garantire trasparenza e legalità”, sottolineano fonti interne.