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Il presidente siriano al-sharaa manifesta sostegno ai jihadisti e incolpa la minoranza drusa negli attacchi recenti

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Negli ultimi giorni il presidente siriano Ahmed al-Sharaa ha rilasciato un discorso che sta alimentando tensioni e polemiche internazionali. Le sue dichiarazioni mostrano un appoggio evidente ai gruppi jihadisti che hanno agito nelle regioni di conflitto, mentre attribuisce la colpa alle vittime appartenenti alla minoranza drusa. Il discorso è stato accompagnato da accuse rivolte a Israele e da teorie riguardanti complotti esterni. Tali affermazioni sono diventate un punto di dibattito dopo l’annuncio di un accordo recentemente siglato tra Stati Uniti, Israele e Siria.

Le parole di al-sharaa e il sostegno alle tribù beduine

Durante il suo intervento, Ahmed al-Sharaa ha sottolineato il ruolo delle tribù beduine definendole “simbolo di nobili valori e principi”. Con questa definizione, ha espresso un chiaro appoggio alle formazioni jihadiste, molte delle quali legate a gruppi radicali presenti nelle aree periferiche della Siria. Al-Sharaa ha rappresentato questi gruppi come difensori della tradizione e della cultura beduina e da lì ha giustificato le loro azioni violente contro le minoranze.

Un contesto di contrasti e tensioni etniche

Questo sostegno alle tribù armate emerge in un contesto in cui il governo siriano fatica a mantenere il controllo del territorio, specialmente nelle zone con forte presenza di minoranze etniche e religiose. La retorica del presidente manifesta una chiara contrapposizione tra i gruppi armati sostenuti da Damasco e le comunità non allineate, come i drusi, che in queste aree sono spesso bersaglio di attacchi.

La minoranza drusa nel mirino e le accuse rivolte alle vittime

Nel discorso, al-Sharaa ha incolpato direttamente la minoranza drusa per gli scontri e gli incidenti registrati nelle ultime settimane. Questa comunità, presente soprattutto nelle regioni montane del sud-ovest della Siria, è stata vittima di attacchi violenti che hanno causato morti e sfollati. La retorica del presidente ha descritto i drusi non come vittime ma come protagonisti di presunte provocazioni.

Critiche e reazioni internazionali

Questa posizione rappresenta un’inversione dei fatti, che ha sollevato critiche internazionali. Le minoranze in Siria, incluse quelle druse, hanno subìto negli ultimi mesi una crescente pressione e violenze, confermando quanto la situazione etnica e religiosa nel paese resti un punto di forte instabilità. Il discorso di al-Sharaa ha contribuito ad aggravare le divisioni interne e a alimentare un clima di sospetto e ostilità tra le comunità.

L’accusa a israele e le teorie cospirative nel discorso

Oltre a sostenere le forze jihadiste e a incolpare la minoranza drusa, Ahmed al-Sharaa ha lanciato una serie di accuse contro Israele, che ha definito responsabile di complotti ai danni della Siria. Nel suo discorso ha evocato teorie cospirative secondo cui soggetti esterni, in particolare Tel Aviv, avrebbero orchestrato una strategia per destabilizzare ulteriormente il paese, intervenendo negli scontri etnici e nelle tensioni interne.

Sfondo diplomatico e geopolitico

Questi riferimenti alle responsabilità di Israele si inseriscono in una lunga tradizione di accuse reciproche tra Damasco e Tel Aviv. La retorica di al-Sharaa arriva poi a poche ore da un annuncio degli Stati Uniti riguardo a un accordo tra Siria e Israele, che ha sorpreso molti osservatori per la rapidità e la complessità della trattativa. La contrapposizione tra le dichiarazioni del presidente siriano e lo sviluppo diplomatico evidenzia uno scenario ancora fluido e contrastato.

Il contesto generale delle minoranze in siria e le tensioni attuali

La posizione espressa da al-Sharaa riflette una realtà ben nota negli ultimi mesi: appartenere a una minoranza in Siria, sia essa curda, drusa, alawita o cristiana, rappresenta un rischio concreto per la sicurezza. Nel corso del 2024 le violenze contro queste comunità si sono intensificate, con attacchi che hanno provocato danni umani e socio-culturali rilevanti.

Questi episodi mostrano come il governo di Damasco, nelle aree semi-controllate o periferiche, permetta – o al contrario non riesca a fermare – gli attacchi contro le minoranze. Le parole di al-Sharaa legittimano ulteriormente le azioni violente di alcuni gruppi armati, contribuendo a un clima di paura e isolamento per chi appartiene a queste comunità. Gli eventi degli ultimi sei mesi rappresentano una chiara conferma di questa deteriorata condizione.

Dinamiche geopolitiche e ripercussioni civili

Anche a livello geopolitico, le minoranze sono spesso al centro di giochi di potere e influenze esterne, che complicano la possibilità di stabilità. Gli interessi di diverse nazioni nella regione mantengono alta la tensione, con ricadute immediate sulle popolazioni civili. L’accordo annunciato dagli Usa tra Israele e Siria apre nuovi capitoli di negoziazione, senza tuttavia attenuare i contrasti interni denunciati dal presidente siriano stesso.

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