Nel 33esimo anniversario della strage di via d’Amelio, Palermo ha ospitato una cerimonia di commemorazione per ricordare il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della polizia di Stato uccisi in quell’attentato. Tra i partecipanti figurano il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della polizia Vittorio Pisani, la presidente della commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo e il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè. L’evento si è svolto nella caserma di polizia “Lungaro”, simbolo della vicinanza delle istituzioni alle vittime della mafia.
La cerimonia di commemorazione alla caserma lungaro
La caserma Lungaro di Palermo è diventata, il 19 luglio 2025, il luogo dove le autorità hanno reso omaggio a Paolo Borsellino e agli agenti caduti nella strage di via d’Amelio del 1992. Già dalle prime ore della mattina, la struttura ha ospitato una cerimonia austera e carica di emozione, a cui hanno preso parte rappresentanti delle forze dell’ordine e istituzioni locali. La presenza di figure di spicco come Piantedosi e Pisani ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria di quel tragico episodio, che ancora oggi rappresenta uno dei momenti più drammatici nella lotta contro la mafia. La commemorazione ha coinvolto anche momenti di riflessione e silenzio, dedicati alla memoria del giudice e degli agenti, ma anche alla testimonianza delle vittime come simbolo di sacrificio e coraggio.
Ricordo delle vittime: il giudice borsellino e gli agenti della polizia di stato
La strage di via d’Amelio si portò via il giudice Paolo Borsellino, impegnato da anni nella lotta contro Cosa nostra, e cinque agenti della polizia di Stato che lo scortavano: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. Quel 19 luglio 1992 un’autobomba esplose vicino alla loro abitazione, uccidendoli sul colpo. Quei nomi sono rimasti impressi nella memoria collettiva italiana come esempio di dedizione e sacrificio nel contrasto alla criminalità organizzata. Durante la cerimonia nella caserma Lungaro, ogni vittima è stata ricordata singolarmente, evidenziando il ruolo chiave svolto da ciascuno nel garantire la sicurezza e la giustizia. Il giudice Borsellino rappresenta un punto di riferimento indispensabile per la magistratura antimafia, mentre gli agenti sono emblema dell’impegno delle forze dell’ordine in situazioni di altissimo rischio.
Le istituzioni e l’impegno nella lotta alla mafia dopo 33 anni
Il 33esimo anniversario della strage ha offerto l’occasione per le autorità di ribadire l’impegno nella lotta contro la criminalità organizzata. Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, ha sottolineato che la memoria non può limitarsi al ricordo ma deve tradursi in azioni concrete. Vittorio Pisani, capo della polizia, ha ricordato il valore delle forze dell’ordine nel continuare a garantire sicurezza nonostante minacce e difficoltà. La presenza di Chiara Colosimo, presidente della commissione parlamentare antimafia, e Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, ha rafforzato il messaggio politico e istituzionale che la battaglia contro le mafie resta una priorità. Le parole pronunciate durante l’evento hanno ricordato che la strada percorsa non è stata priva di sacrifici, e che la costante attenzione alle nuove forme di criminalità è indispensabile per difendere lo Stato di diritto. Anche il luogo scelto per l’omaggio – la caserma Lungaro – rappresenta un segnale politico e civile, simbolo della presenza attiva delle forze dell’ordine sul territorio siciliano.