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alla vigilia delle elezioni regionali liguri le strategie di voto e le accuse di corruzione intorno a sergio gambino

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La campagna elettorale in Liguria, poco prima del successo di Marco Bucci alle regionali, è stata segnata da tensioni e sospetti su tentativi di influenzare il voto nelle rsa. L’ex assessore comunale alla sicurezza di Genova, Sergio Gambino, è stato al centro di un’inchiesta per corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. Le indagini si sono concentrate su presunti accordi tra Gambino e imprenditori legati all’assistenza agli anziani, con l’obiettivo di raccogliere voti in cambio di appalti pubblici. Le carte della Procura guidata dalla pm Arianna Ciavattini e dall’aggiunto Federico Manotti hanno rivelato dettagli sulle operazioni telefoniche e sulle assegnazioni di deleghe all’interno dell’amministrazione comunale, offrendo un quadro inedito sulle dinamiche politiche e amministrative genovesi.

Le telefonate intercettate e le indicazioni per gestire i voti nelle rsa

Le conversazioni raccolte dalla squadra mobile mettono in luce l’attività di Gambino per raccogliere preferenze nelle rsa, specialmente in quelle gestite da imprenditori amici. L’ex assessore illustrava quali precauzioni adottare per evitare sospetti e “non farsi scoprire” durante la campagna, segnalando che non tutte le persone anziane potevano votare senza problemi. Gambino spiegava che sarebbe bastato ottenere una decina di voti per ogni struttura, così da portare a casa almeno un centinaio di preferenze complessive.

Raccomandazioni per il voto

Gli investigatori hanno scoperto, inoltre, che Gambino raccomandava di evitare il voto di persone incapaci di intendere e di volere. Questi dettagli mostrano una cura nel piano elettorale tesa a rimanere sotto la soglia di attenzione degli osservatori, mantenendo una certa “normalità” nel numero di voti raccolti. Non a caso, le indagini puntano su un giro di favori dove l’imprenditore Luciano Alessi, attivo nel settore assistenziale, avrebbe ricevuto appalti in cambio di appoggi elettorali. Questo intreccio fra politica e affari si inserisce nel contesto più ampio delle dispute elettorali liguri, dove il controllo del consenso nelle strutture per anziani diventa terreno delicato e controverso.

Le deleghe assegnate a gambino e la sua insoddisfazione per le limitazioni ricevute

Nel dicembre precedente alle elezioni, con l’elezione di Pietro Piciocchi a sindaco facente funzioni, furono ridefinite alcune deleghe assessorili. Gambino ricevette – tra le altre – la Mobilità sostenibile, il Trasporto pubblico e la gestione di Amt. Tuttavia, le carte dell’inchiesta rivelano che Gambino si lamentava per le deleghe ottenute, ritenendole poco influenti per le sue ambizioni politiche e finanziarie.

Limiti e critiche sull’incarico

In particolare, lamentava di non poter gestire “marchette” con quei incarichi, cioè favori o appalti in grado di ricavare risorse da investire o sfruttare politicamente. Inoltre, indicava come limitante la mancanza di controllo sui fondi da spendere, elemento cruciale per mantenere un peso nella macchina comunale. Questo scontro interno si rifletteva anche sulla sua decisione di interrompere la realizzazione di piste ciclabili a Genova. Gambino osservava che queste opere attiravano un elettorato più sensibile e legato alla sinistra, senza portare ritorni politici, visto che nessuno riconosceva gli interventi a favore dei ciclisti.

Le tensioni tra le deleghe assegnate e le aspettative politiche segnano dunque un momento di confronto interno all’amministrazione genovese. Le scelte sulla mobilità e sui trasporti diventano anche terreno di scontro politico, mentre l’inchiesta approfondisce eventuali comportamenti illeciti legati a quei ruoli.

Il contesto politico e le conseguenze dell’inchiesta per la scena ligure

L’inchiesta coordinata dalla procura di Genova inquadra un periodo delicato della politica regionale ligure, in cui le elezioni del 2025 avevano già in gioco equilibri e alleanze complesse. La vittoria di Marco Bucci, ex sindaco di Genova, segna un passaggio importante dopo anni di contese politiche, mentre le accuse rivolte a figure come Gambino mostrano criticità sottostanti nei rapporti fra politica locale e interessi privati.

Le ricostruzioni sull’attività nelle rsa e sugli appalti aiutano a capire le dinamiche di consenso e gestione delle risorse pubbliche in una realtà come Genova, dove le strutture per anziani rappresentano una quota rilevante dell’assistenza sociale. In questa ottica, il controllo elettorale associato a concessioni economiche appare una pratica che la magistratura cerca di contrastare.

Le reazioni dell’amministrazione comunale e i possibili sviluppi giudiziari saranno seguiti con attenzione nei prossimi mesi. La vicenda mette sotto pressione la trasparenza degli enti locali e la correttezza del processo elettorale in Liguria, offrendo uno spaccato su come le elezioni possano intrecciarsi con interessi economici e strategie politiche sul territorio.

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