La situazione nella striscia di Gaza si aggrava con la morte di una bambina di un anno e mezzo a causa della malnutrizione. L’emergenza alimentare si intensifica tra la popolazione civile, spinta al limite dal blocco israeliano che impedisce l’accesso regolare ai beni di prima necessità. Le strutture sanitarie locali sono sotto pressione e segnalano numerosi casi di denutrizione tra i più piccoli.
La morte della bambina e le cause dietro la crisi alimentare nella striscia di gaza
Nella città di Deir al-Balah, nella striscia di Gaza, una bambina di diciotto mesi è deceduta per una grave forma di malnutrizione. Secondo l’agenzia palestinese Wafa, a riferirlo sono fonti mediche locali che descrivono la situazione come disperata. Il contesto è quello di una crisi alimentare che peggiora progressivamente, strettamente legata al blocco imposto da Israele. Questo blocco limita severamente l’entrata di cibo, medicine e altri prodotti vitali, rendendo quasi impossibile alla popolazione assicurarsi un’alimentazione appropriata.
Le autorità sanitarie sottolineano che la malnutrizione non colpisce solo la bambina ormai deceduta, ma una vasta fetta di minori nella striscia. Il blocco e le tensioni politiche hanno messo in ginocchio l’economia locale e di conseguenza la capacità delle famiglie di nutrire i propri figli. Il dato più crudo emerge dallo stesso sistema sanitario, che fa fatica a sostenere il numero crescente di persone affette da malnutrizione.
Ospedali sovraffollati e aumento dei casi di denutrizione acuta
Gli ospedali della striscia di Gaza registrano una crescente affluenza di pazienti, tra cui centinaia di bambini con sintomi evidenti di malnutrizione. Le strutture mediche, già limitate per risorse e personale, stanno vivendo una crisi. Dalle fonti sanitarie emerge che molti bambini mostrano segni come estrema stanchezza, difficoltà cognitive con perdita di memoria e rallentamento dello sviluppo fisico.
Carenze nutritive gravi impediscono ai piccoli di superare le prime fasi della crescita con risultati drammatici, come nel caso della bambina deceduta. La sovrapposizione tra emergenza medica e carenza di risorse peggiora la risposta sanitaria, la quale fatica ad accogliere tutti i casi. L’accesso limitato alle medicine e ai prodotti alimentari aumenta la pressione sulle cliniche e ospedali. La comunità medica locale denuncia una situazione al limite, con una crescita esponenziale dei casi nei mesi recenti.
Dati sulle condizioni dei bambini a gaza secondo le autorità sanitarie
Le statistiche delle autorità sanitarie palestinesi confermano una situazione critica: circa 17.000 bambini nella striscia soffrono di malnutrizione acuta. Questo numero porta a una maggiore mortalità infantile e problemi a lungo termine sulla salute pubblica. Nel 2025 la situazione sembra peggiorare rispetto agli anni precedenti, monitorando un aumento continuo dei casi gravi.
Il problema non tocca solo i singoli casi ma interessa l’intera fascia dei minori di cinque anni. La malnutrizione rappresenta uno dei fattori principali di mortalità infantile nella zona, complicata dal blocco che non permette interventi rapidi o efficaci a coprire tutte le necessità. L’assenza di cibo sano e di un supporto medico adeguato mette a rischio lo sviluppo fisico e cognitivo delle nuove generazioni. Il sistema sanitario locale ha chiamato in causa varie organizzazioni internazionali per ricevere assistenza, ma le difficoltà politiche e di sicurezza rallentano ogni intervento.
Il monitoraggio dell’unrwa e i numeri degli ultimi mesi
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi conferma il peggioramento della situazione nei primi mesi del 2025. Tra marzo e giugno, nelle cliniche gestite dall’UNRWA sono stati effettuati quasi 74.000 controlli di bambini sotto i cinque anni. Dai dati raccolti, circa 5.500 casi di malnutrizione acuta moderata sono stati identificati. Oltre a questi, più di 800 bambini presentano forme di malnutrizione grave, un segnale evidente di come l’emergenza stia colpendo con particolare violenza le fasce più fragili.
L’UNRWA documenta costantemente l’impatto del blocco e della crisi in corso sulle condizioni di vita degli abitanti di Gaza. I dati provenienti dalle cliniche sottolineano come la crisi alimentare stia aggravando la salute dei bambini, con conseguenze di lungo periodo per la loro sopravvivenza e benessere. L’attività dell’agenzia si concentra quindi non solo sull’assistenza immediata ma anche sulla raccolta di informazioni necessarie a indirizzare gli aiuti. Nonostante tutto, le difficoltà logistiche e politiche limitano la possibilità di risposte rapide e sufficienti.