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Punti di ricarica per auto elettriche in italia al 30 giugno 2025: dati ufficiali unrae e distribuzione geografica

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L’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici in Italia sta crescendo, anche se con alcune criticità legate all’attivazione e alla distribuzione sul territorio. L’ultimo aggiornamento diffuso dall’Unrae e basato sui dati del ministero dell’ambiente al 30 giugno 2025 offre un quadro dettagliato della rete di colonnine per veicoli battery electric vehicle . Il report evidenzia numeri, suddivisioni territoriali, tipologie di colonnine e il livello di operatività, utili per comprendere lo stato reale del sistema di ricarica italiano.

Lo stato delle colonnine installate e attive al termine del secondo trimestre 2025

Al 30 giugno 2025 le colonnine di ricarica per auto elettriche installate risultano 57.915, con un aumento del 5,16% rispetto al trimestre precedente, ovvero +2.842 punti rispetto al 31 marzo. Tuttavia non tutte sono operative: dei punti installati 51.005 risultano attivi, equivalenti all’88,1% del totale, con una crescita del 9,2% rispetto al dato precedente. Le colonnine non ancora attivate sono invece 6.910, pari al 11,9% dell’intero parco.

Questo aumento del tasso di attivazione dal 84,8% all’88,1% indica un miglioramento nell’effettiva messa in funzione delle infrastrutture messe in opera. Resta però evidente la discrepanza tra installazioni e attivazioni, con una quota significativa di punti che risultano spenti o inutilizzabili. Unrae sottolinea come i dati, pur basati su censimenti ufficiali del ministero dell’ambiente, presentano un ritardo fisiologico rispetto al mercato rapido e dinamico delle installazioni, che nel frattempo continua a espandersi a livello nazionale. I numeri forniti rappresentano però il quadro più aggiornato e valido sull’infrastruttura di ricarica in Italia.

Distribuzione geografica delle colonnine: concentrazione e disparità tra regioni

Analizzando la dislocazione geografica dei punti di ricarica attivi, pari a 51.005, si nota una forte concentrazione nel nord Italia. Le percentuali territoriali sono così suddivise: nord-ovest detiene il 36,2%, nord-est il 24,5%, centro il 19,1%, sud il 12,7% e le isole solo il 7,4%.

Cinque regioni primeggiano per numero di punti installati. Lombardia guida con 12.207 colonnine , seguita da Piemonte con 6.007 , Lazio con 5.737 , Veneto con 5.336 ed Emilia-Romagna con 4.897 . Queste regioni concentrano più di 34 mila punti, mentre le altre 17 mila risultano distribuite in modo sparso nel resto d’Italia. Questo mostra una distribuzione non uniforme che amplifica l’impressione di carenza di capillarità in molte aree.

Al contrario, alcune regioni mostrano numeri molto bassi di colonnine. Calabria e Umbria registrano 892 colonnine ciascuna, Valle d’Aosta 657, Basilicata 347, Molise 246. Nonostante l’elevata percentuale di punti attivi, queste zone risultano meno servite, rendendo più difficile la ricarica di veicoli elettrici. La disparità geografica riflette problematiche economiche e infrastrutturali radicate, influenzando la diffusione dell’auto elettrica.

La potenza delle colonnine e le differenze nei tempi di ricarica

Le colonnine per auto elettriche non sono tutte uguali, soprattutto per potenza e velocità di ricarica. Si distinguono varie categorie, ognuna con un impatto diverso sull’esperienza degli utenti. I dati del report Unrae mostrano quanto segue:

  • slow : 3.331 punti attivi, 6,5% del totale, con un incremento del 3,3%
  • quick : 22.186 punti attivi, 43,5% del totale, con crescita del 12,7%
  • fast : 18.450 punti attivi, 36,2% del totale, aumento del 3,3%
  • ultra fast : 5.320 punti attivi, 10,4% del totale, +16,5%
  • high-power charging : 1.718 punti attivi, 3,4% del totale, +25%

La maggior parte delle colonnine si colloca nelle categorie quick e fast, che sommate superano le 40mila unità. L’effettivo aumento riguarda soprattutto le infrastrutture di potenza elevata: ultra fast e high-power, che partono da numeri più bassi, ma mostrano i tassi di crescita percentuale più alti. Questo sviluppo va nella direzione di tempi di ricarica più rapidi, essenziali per la diffusione dei veicoli elettrici in città e autostrade.

Gestione e concentrazione del mercato dei punti di ricarica attivi

Il controllo della rete di ricarica risulta molto concentrato. Il 76,8% dei punti attivi è gestito dai primi cinque operatori sul mercato italiano. Se si considera il gruppo dei primi dieci gestori, la percentuale sale all’86,7%. Questa situazione evidenzia che gran parte delle infrastrutture è sotto il controllo di pochi soggetti, con un mercato caratterizzato da una forte centralizzazione.

Le implicazioni riguardano sia la gestione tecnica sia la programmazione futura delle reti, con un impatto anche sui prezzi e sulla qualità del servizio per gli utenti. In un contesto di fortissima crescita della mobilità elettrica il ruolo di questi operatori è determinante per l’espansione e l’efficienza dell’infrastruttura nazionale. D’altro canto, la concentrazione potrebbe limitare la concorrenza tra operatori e la capacità di risposta rapida a bisogni locali. Lo sviluppo di una rete puntuale e operativa dipenderà dall’equilibrio tra espansione capillare e capacità gestionale di questi grandi player.

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