Il governo di Malta ha deciso di eliminare definitivamente il programma che permetteva la vendita della cittadinanza a persone facoltose da tutto il mondo. Questa misura, nota come “golden passport” e istituita nel 2014, è stata criticata per anni fino a quando la Corte europea di giustizia ha stabilito che tale pratica viola il diritto europeo. Ora il sistema verrà sostituito con un nuovo modello basato su contributi eccezionali, che non prevedono transazioni commerciali immediate.
La fine del programma maltese di vendita della cittadinanza
Il programma di vendita della cittadinanza maltese, avviato nel 2014 dall’allora governo laburista guidato da Joseph Muscat, prevedeva l’ottenimento del passaporto in cambio di investimenti di almeno un milione di euro. Di questa cifra, almeno 600mila dovevano essere versati in contanti, mentre il resto poteva essere investito in immobili o donazioni. Il passaporto maltese offre accesso senza visto all’area Schengen e a oltre 100 Paesi, inclusi gli Stati Uniti, rendendolo molto ambito tra gli investitori ricchi.
Investitori e critiche al programma
Nonostante le critiche, il programma ha attirato numerosi stranieri, tra cui russi, azeri, libici, arabi e cinesi, generando entrate significative per Malta. Tuttavia, nel 2023 la Corte europea di giustizia ha bocciato il sistema, qualificandolo come in contrasto con il diritto dell’Unione europea. La corte ha sottolineato che la cittadinanza europea non può derivare da accordi economici ma deve essere garantita attraverso criteri non commerciali.
Questa sentenza ha costretto il governo maltese a rivedere il sistema, portando all’abrogazione del programma così com’era strutturato da oltre un decennio. Il cambiamento segna un punto di svolta nelle politiche nazionali di concessione della cittadinanza.
La nuova proposta del governo di robert abela
Nel 2025, il ministro degli interni Byron Camilleri ha illustrato la nuova proposta di legge per sostituire il vecchio schema. La novità principale riguarda l’eliminazione totale degli elementi transazionali, cioè la vendita diretta della cittadinanza. Al posto degli intermediari e degli agenti che gestivano le pratiche per oltre mille investitori, si aprirà una via basata su valutazioni di merito.
Criteri di concessione e merito
Secondo Camilleri, la concessione verrà riconosciuta solamente a chi avrà dimostrato un contributo di valore eccezionale per Malta. Il governo ha ribadito il diritto della nazione di assegnare passaporti, ma vuole rispettare quanto stabilito dall’Ue. In passato, lo stesso esecutivo, allora guidato da Muscat, aveva difeso lo schema, ma ora il cambio di rotta è netto.
Il nuovo modello fa leva su un sistema in vigore dal 2017, che prevede la cittadinanza tramite meriti specifici. Questa formula ora sarà ampliata e semplificata. Per esempio, potranno accedere al programma filantropi, tecnologi o imprenditori capaci di creare occupazione sul territorio maltese. Il ministro potrà anche riconoscere la cittadinanza a persone “di eccezionale interesse” per il paese, come un chirurgo che offra servizi medici non disponibili al momento nell’isola.
La reazione politica e le implicazioni per malta
L’opposizione maltaese ha accolto positivamente la decisione di abolire il vecchio programma di vendita dei passaporti. Il Partito nazionalista, storico antagonista dei laburisti, ha definito inaccettabile la mercificazione della cittadinanza e ha espresso soddisfazione per il cambio di rotta, anche se tardivo. Secondo i critici, la pratica aveva compromesso la reputazione del paese, alimentando dubbi sull’integrità delle istituzioni.
La sentenza della corte di giustizia europea ha segnato un momento cruciale, mettendo pressione su Malta per riformare le proprie leggi in linea con i valori dell’Unione europea. Restituire coerenza alle regole sulla naturalizzazione è diventato obbligatorio dopo che l’intero sistema è stato messo sotto accusa per aver deviato dalla logica di cittadinanza basata su legami reali con il paese.
Il nuovo paradigma e la trasparenza
Il nuovo percorso si prefigge di arginare le polemiche legate ai passaporti d’oro, ma comporta un cambio di paradigma. Non si tratta più di scambi economici diretti, ma di riconoscimenti di merito, con procedure più trasparenti. Malta dunque punta a mantenere il ruolo attrattivo dei suoi passaporti, nel rispetto delle norme europee.
Il processo di revisione della legge sulla cittadinanza proseguirà nei prossimi mesi, monitorato da Bruxelles e con grande attenzione internazionale. Rimane da capire come evolveranno le candidature di potenziali nuovi cittadini che ora dovranno dimostrare un impatto reale e tangibile sul paese.