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La germania ha rimpatriato 81 afghani da lipsia in un volo tra pregiudicati e condannati

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Questa mattina dalla città di lipsia è decollato un volo con a bordo 81 cittadini afghani rimpatriati dalla germania. L’operazione rappresenta un momento significativo nelle politiche migratorie di berlino e affronta la complessità dei rimpatri verso l’afghanistan, paese con cui le relazioni diplomatiche sono sospese. L’azione riguarda principalmente persone condannate per reati gravi, con l’obiettivo di gestire flussi migratori e sicurezza interna.

Caratteristiche dei rimpatriati e motivazioni del governo germanico

Tra i 81 rimpatriati figurano soggetti pregiudicati, indicati soprattutto per violenze e reati sessuali, secondo quanto riportato dal settimanale spiegel. Il governo tedesco ha scelto di procedere in questo modo per rispondere a esigenze di ordine pubblico e ridurre la presenza di persone con precedenti penali sul territorio nazionale. Al momento della partenza è stato riconosciuto a ciascuno un sussidio fino a 1000 euro per il viaggio, una disposizione entrata in vigore dopo verdetti della corte amministrativa federale, che hanno imposto maggiori tutele ai rimpatriati. Questa misura garantisce condizioni più operative per l’esecuzione definitiva dell’espulsione.

Difficoltà nelle relazioni con il regime talebano e ruolo del qatar

I rimpatri dall’europa verso l’afghanistan restano complessi a causa della mancanza di rapporti diplomatici regolari tra la germania, come la maggior parte degli stati occidentali, e il regime talebano che detiene il potere a kabul. Senza canali ufficiali di contatto si rende complicato organizzare il trasferimento, gestire i documenti e tutelare i diritti di chi rientra. Il ministero dell’interno tedesco ha definito il qatar un interlocutore fondamentale nel facilitare queste operazioni, fornendo supporto logistico e diplomatico per rendere praticabili i rimpatri. Questi accorgimenti dimostrano un approccio pragmatico in un contesto delicato.

Possibili sviluppi nelle relazioni tra germania e kabul

Lo status delle relazioni tra berlino e il governo talebano potrebbe evolvere nelle prossime settimane. Durante la conferenza stampa estiva, il ministro friedrich merz ha escluso un riconoscimento formale del regime afghano, ma ha aperto la possibilità di instaurare contatti di natura pratica. Questi colloqui potrebbero servire a semplificare le procedure di rimpatrio, snellire la gestione amministrativa e migliorare il coordinamento tra le parti. Un miglior dialogo potrebbe sbloccare situazioni attualmente stagnanti e agevolare la gestione dei flussi migratori più controllati.

Situazione attuale dei rimpatri e precedenti voli verso afghanistan

Le autorità tedesche segnalano che sono circa 11.000 gli afghani in germania con ordini di espulsione, di cui circa 2000 in condizioni di essere rimpatriati a breve. Il volo da lipsia non è il primo tentativo di rimpatrio: già durante il governo scholz, lo scorso autunno erano 28 le persone rimpatriate verso l’afghanistan. La mole di rimpatri da eseguire resta elevata e ogni operazione richiede tempi lunghi per le complessità amministrative e diplomatiche. berlino cerca così di intensificare le espulsioni per arginare la presenza di persone soggette a provvedimenti, tenendo sotto controllo anche i rischi legati alla sicurezza pubblica.

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