Un’inchiesta della Guardia di Finanza e della Procura di Torre Annunziata ha portato a nuovi sviluppi riguardo presunte irregolarità nell’assegnazione di appalti pubblici nel comune di Sorrento. Cinque persone coinvolte nel caso sono state interrogate davanti al giudice per le indagini preliminari, e tutte hanno deciso di rispondere alle domande. Tra gli indagati c’è chi viene ritenuto collegato all’ex sindaco di Sorrento, dando così nuova luce alle accuse avanzate nel corso delle investigazioni.
Gli indagati rispondono al gip: dettagli sull’interrogatorio del 2025
Il giudice per le indagini preliminari di Torre Annunziata ha convocato cinque persone coinvolte nell’inchiesta sugli appalti a Sorrento. Danilo Amitrano, ritenuto il volto dell’associazione “la fenice”, ha scelto di rispondere alle domande insieme agli altri indagati. Al suo fianco c’erano anche il tecnico Gennaro Esposito, l’ex consigliere comunale e commercialista Vincenzo Sorrentino, il progettista Vincenzo Rescigno e l’imprenditore Luigi Di Palo.
L’interrogatorio e le risposte degli indagati
Durante l’interrogatorio, tutti hanno fornito risposte senza avvalersi della facoltà di non rispondere, fornendo elementi che gli inquirenti valuteranno per chiarire il loro coinvolgimento. La scelta di parlare è significativa, considerata la delicatezza delle accuse e la fase ancora iniziale delle indagini.
Danilo amitrano e l’associazione “la fenice”: il ruolo chiave nell’inchiesta
Danilo Amitrano è considerato un prestanome nella gestione dell’associazione “la fenice”, riconducibile all’ex sindaco Massimo Coppola. Secondo i sospetti della procura, questa associazione ha agito come un canale per convogliare fondi pubblici destinati a usi impropri. Coppola avrebbe controllato l’associazione, che diventava così una sorta di “bancomat” per lui e per Raffaele Guida, noto come “Lello il sensitivo”.
Spese contestate e uso dei fondi
Le indagini hanno evidenziato come Amitrano, tramite la carta di credito collegata al conto dell’associazione, abbia effettuato spese per circa 34mila euro. Questi acquisti comprendevano beni di lusso, viaggi e orologi di marca, destinati anche a Guida. L’inchiesta punta a dimostrare come i soldi pubblici siano stati utilizzati per scopi personali, configurando il reato di peculato e frode nella gestione degli appalti.
Profili degli altri indagati e le loro posizioni nell’indagine
Oltre ad Amitrano, gli inquirenti hanno interrogato il tecnico Gennaro Esposito, che risulta coinvolto per il suo ruolo nelle procedure tecniche degli appalti comunali. Vincenzo Sorrentino, ex consigliere comunale e commercialista, è indagato per la sua presunta partecipazione ai meccanismi di assegnazione irregolare.
Vincenzo Rescigno, progettista, e Luigi Di Palo, imprenditore, sono al centro di accertamenti sulla loro posizione nella catena delle forniture pubbliche. Le fonti della procura riferiscono che i loro interrogatori hanno toccato vari aspetti delle procedure amministrative e delle commesse contestate.
Raccolta delle informazioni e prossime fasi
Le informazioni raccolte durante gli interrogatori saranno fondamentali per proseguire con le verifiche documentali e ulteriori acquisizioni. Le autorità intendono ricostruire ogni passaggio delle assegnazioni per capire se ci siano state violazioni di legge e chi abbia materialmente tratto vantaggio dal sistema.
Le ipotesi investigative e le accuse contestate nel caso sorrento
L’inchiesta mira ad accertare se nell’ambito della gestione degli appalti pubblici a Sorrento ci sia stato un sistema di illecito utilizzo di fondi comunali. Le accuse principali riguardano appropriazione indebita, peculato e possibili frodi nelle procedure di assegnazione.
Secondo quanto emerso finora, l’ex sindaco Coppola avrebbe orchestrato un meccanismo per far confluire denaro pubblico verso “la fenice”, organismo usato per spese personali e di soggetti a lui vicini. Il legame tra Amitrano e Coppola si basa soprattutto sulle tracce finanziarie e sulle dichiarazioni raccolte.
Gli sviluppi di questa attività giudiziaria potranno portare a successive richieste di udienza preliminare o a nuove misure cautelari. Intanto, gli interrogatori del 2025 ampliano il quadro degli accertamenti e definiscono meglio i ruoli di ciascuno degli indagati coinvolti in questo complesso procedimento.