A quarant’anni dalla frana che il 19 luglio 1985 devastò la valle di Stava causando 268 morti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato a Tesero a una cerimonia commemorativa. La giornata si è concentrata sul ricordo delle vittime e sulla riflessione su quella catastrofe che sconvolse la provincia di Trento. Il movimento franoso si abbatté con violenza sulla zona e cambiò per sempre il volto di quel territorio.
La cerimonia a tesero e la visita del presidente mattarella
A distanza di quattro decenni da quella catastrofe, Sergio Mattarella ha reso omaggio alle vittime del disastro. Il presidente della Repubblica ha visitato il cimitero di Tesero, dove riposano numerosi dei 268 morti. Successivamente ha partecipato a una cerimonia al teatro comunale di Tesero, momento dedicato alla memoria collettiva e al ricordo delle persone scomparse.
L’omaggio ha rappresentato un segno di attenzione istituzionale verso quella tragedia, importante per mantenere viva la memoria civica. Durante l’evento è stato ribadito il valore del ricordo e dell’impegno nella prevenzione di possibili future calamità.
La tragedia di stava: cosa successe quel 19 luglio 1985
Verso mezzogiorno e venti, nel pomeriggio del 19 luglio, il fragile argine del bacino superiore della discarica di Prestavel cedette. Si trattava di un cumulo di residui provenienti dall’attività mineraria. Il crollo scaricò un enorme quantitativo di fango che si riversò, scivolando a circa 90 km/h, verso la valle di Stava. La massa fangosa scivolò lungo circa 4,2 chilometri, coprendo una superficie di quasi 435.000 metri quadrati. Il fango raggiunse infine la confluenza del rio Stava col torrente Avisio.
L’impatto fu devastante. La colata travolse abitazioni, strutture alberghiere e infrastrutture, generando una distruzione senza precedenti nella zona. La rapidità e l’imprevedibilità dell’evento impedirono ogni tentativo di fuga. Chiunque si trovasse lungo il percorso del fango non ebbe scampo.
Le conseguenze materiali e umane della colata di fango
Quasi trecento persone persero la vita in quella terribile scivolata di fango. Tra le vittime, molti abitanti e turisti presenti in quel momento nella valle. La frana abbatté completamente tre alberghi, distrusse 53 case private e sei capannoni industriali. Fuori uso anche otto ponti, danneggiati gravemente nove edifici pubblici e privati.
Il disastro lasciò dietro di sé un territorio profondamente segnato dall’evento. La comunità locale si trovò di fronte a una devastazione materiale e emotiva difficile da superare. Non solo case e strutture, ma intere famiglie vennero spezzate da quell’onda di fango.
Evento alla campana dei caduti di rovereto nel centenario di maria dolens
Dopo la commemorazione a Tesero il presidente Mattarella si è spostato a Rovereto per partecipare alla celebrazione del centenario di Maria Dolens, la campana dei caduti. Fusa con il bronzo dei cannoni utilizzati nella prima guerra mondiale, questa campana rappresenta un simbolo di pace e memoria.
L’evento, fissato per le 12.30 del 19 luglio 2025, ha visto la presenza delle autorità locali e nazionali. La campana rintoccante in onore delle vittime della guerra richiama l’importanza della pace e del ricordo, temi che si legano idealmente all’omaggio fatto poco prima a Stava. La giornata è stata scandita quindi da momenti di riflessione sul passato e sull’impegno per il futuro.