La questione del tax credit da 62 milioni di euro revocato dal Ministero alla Sipario Movies si è trasformata in un nodo cruciale in un contesto di contenziosi e conflitti interni che hanno minato la stabilità dell’azienda. Il professor Eugenio Bastia, dottore commercialista e ordinario di economia aziendale all’Università di Bologna, è stato nominato amministratore giudiziario dalla sedicesima sezione civile del Tribunale di Roma il 10 giugno scorso. Questa nomina è avvenuta dopo la revoca del liquidatore David Peretti, contestato per non aver consultato il collegio sindacale prima di disporre la liquidazione della società.
La situazione patrimoniale di Sipario Movies
Il professore Bastia ha richiesto di sospendere ogni ulteriore azione riguardante il tax credit fino a quando non sarà chiarita la reale situazione patrimoniale della Sipario Movies. Il suo obiettivo è comprendere se le accuse di gonfiamento dei costi siano fondate. Queste accuse erano state sollevate in una relazione presentata dal professor Barcellona e dai legali Marco Di Lorenzo, Stefano Piccoli e Roberto Loffa dello studio Pedersoli Gattai di Torino. La relazione è stata depositata presso la quattordicesima sezione civile del Tribunale di Roma e ha attirato l’attenzione di diversi media, tra cui Open, che hanno riportato la notizia della revoca del tax credit.
Il conflitto tra Iervolino e Bacardi
Il contenzioso all’interno della Sipario Movies non si limita al tax credit; da oltre un anno, i soci Iervolino e Monika Bacardi (meglio conosciuta come lady Bacardi) si sono trovati coinvolti in una serie di pesanti litigi. Iervolino, pur essendo socio di minoranza, ha esercitato un ruolo di gestione fino all’estate del 2024, quando è scaduto il patto parasociale che gli conferiva diritti di voto triplicati. Da quel momento, Bacardi ha assunto il controllo della società, nominando prima Peretti come presidente del consiglio di amministrazione e poi come liquidatore.
Il conflitto interno ha portato a una paralisi della società, rendendo difficile anche la ricostruzione della situazione economica e patrimoniale di Sipario Movies. I revisori di EY, che in passato avevano certificato i bilanci, hanno espresso dubbi sulla documentazione fornita, tanto da definire ingiudicabile il bilancio semestrale al 30 giugno 2024.
Le contestazioni dell’Agenzia delle Entrate
Nonostante il caos interno, emerge che i problemi legati al tax credit non sono nuovi. Già nel settembre 2024, l’Agenzia delle Entrate aveva avviato un processo verbale di constatazione nei confronti di Sipario Movies, contestando un tax credit Ricerca e Sviluppo per un importo di 6.471 mila euro, che risale alla gestione Iervolino. Successivamente, il 19 dicembre 2024, l’agenzia ha inviato uno schema d’atto che contestava anche l’indeducibilità di alcune spese ai fini IRES e IRAP, comprese sanzioni e interessi per un totale di 3.579 mila euro.
Queste contestazioni indicano che i problemi di Sipario Movies non sono soltanto legati a dispute interne, ma anche a questioni di legittimità fiscale. La situazione fiscale della società appare complessa e richiede un’analisi approfondita per determinare quali azioni legali possano essere intraprese per recuperare eventuali perdite o per affrontare le contestazioni in corso.
La necessità di una valutazione esterna
Data la complessità della situazione, il professor Bastia potrebbe decidere di affidare un incarico a una delle grandi società di revisione per eseguire un’analisi completa della crisi di Sipario Movies. Sarà importante valutare quando e come si è determinata la crisi e se sono stati attuati provvedimenti anticipatori in conformità con l’articolo 2086 del codice civile, riguardante la gestione della crisi d’impresa. Questo rappresenta un passo cruciale per comprendere le responsabilità di ciascun socio e per delineare un piano di risanamento.
In un contesto di crescente attenzione sia da parte delle autorità fiscali che da parte del tribunale, la situazione di Sipario Movies rimane in continua evoluzione. La richiesta di Bastia di congelare la revoca del tax credit appare come una mossa strategica per garantire un’analisi accurata e per tutelare gli interessi della società e dei suoi soci, mentre i contenziosi legali si intensificano e le ripercussioni economiche continuano a farsi sentire.