Il tema della sicurezza urbana ha dominato l’incontro fra il ministro dell’Interno matteo piantedosi e un gruppo di sindaci italiani. Al centro del confronto la necessità di un maggiore impegno sul fronte delle risorse e del personale per far fronte ai problemi di insicurezza nelle città. La questione torna infatti urgente, con le amministrazioni locali che denunciano fondi insufficienti e chiedono un patto nazionale dedicato alla sicurezza e alla vivibilità dei centri urbani.
Ruolo dei sindaci nell’emergenza sicurezza urbana
I sindaci presenti all’incontro, guidati dal presidente dell’anci gaetano manfredi, hanno sottolineato la responsabilità della governance locale nella gestione della sicurezza pubblica. Ogni primo cittadino ha raccontato le difficoltà quotidiane nel combattere fenomeni che mettono a rischio cittadini e ambiente urbano. A napoli così come a bologna, ancona o bari, i rischi connessi allo spaccio, ai furti e alle altre forme di degrado spingono verso l’urgenza di interventi strutturati.
Gli amministratori hanno detto chiaramente che sono pronti a collaborare con il governo. Però serve un sostegno economico molto più consistente rispetto ai 24,5 milioni di euro stanziati per il 2025. Questa cifra viene giudicata insufficiente per sostenere una strategia seria e prolungata nel tempo. Ai sindaci interessa invece un patto nazionale che garantisca risorse certe e continuità, per potenziare la risposta delle amministrazioni e garantire un maggior controllo del territorio.
Proposte per potenziare la polizia locale e la cooperazione territoriale
Tra le richieste più nette emerse nell’incontro la necessità di rafforzare le polizie municipali tramite assunzioni stabili o almeno di personale a tempo determinato, con un sistema simile a quello previsto per il reclutamento degli assistenti sociali. La delegazione dell’anci ha evidenziato l’importanza di finanziare questo aumento in modo continuativo, in modo da fissare uno standard di servizio che garantisca un numero adeguato di operatori rispetto alla popolazione.
Altro punto fondamentale riguarda la creazione di un sistema integrato fra le sale operative delle polizie locali, per favorire la condivisione e lo scambio di informazioni su base territoriale. Questa interconnessione dovrebbe aumentare l’efficacia degli interventi, offrendo risposte più rapide e coordinate. È evidente come la digitalizzazione e la cooperazione siano leve necessarie per gestire fenomeni complessi in ambito urbano.
Il contesto attuale e i limiti delle risorse assegnate
Il bilancio riservato alla sicurezza urbana nel 2025 è stato definito insufficiente dagli amministratori locali. Questi 24,5 milioni coprono appena una parte del fabbisogno necessario a sostenere politiche di sicurezza che siano integrate e durature. I sindaci hanno rimarcato come la presenza più massiccia delle forze dell’ordine sul territorio sia al momento il passaggio più urgente per invertire la tendenza.
Senza una dotazione adeguata, molte iniziative rischiano di essere inefficaci o di durata troppo breve. Il quadro italiano vede da tempo una fragilità nelle risorse dedicate a polizia municipale e collaborazioni interforze, con conseguenti difficoltà a contrastare fenomeni come vandalismi e reati minori, ma anche quelli più gravi. Il nuovo patto nazionale richiesto dall’anci si propone proprio di avviare un salto qualitativo e quantitativo in questo ambito.